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Redazione TirrenoNews

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Per sanare le finanze dell’Italia dobbiamo morire prima!

Sabato, 21 Maggio 2016 14:14 Pubblicato in Italia

Pensioni e welfare costano troppo.

 

Nelle pieghe del Global Financial Stabili ty Report, presentato dal Fondo Monetario Internazionale il 12 aprile 2016 , c’è un’avvertenza: la longevità delle popolazioni occidentali – ossia il famoso “allungamento delle aspettative di vita” – mette a rischio i bilanci degli stati più sviluppati.

 

Sul fatto che la maggiore longevità comporti costi maggiori non ci può essere dubbio.

Oltre una certa età un essere umano non può e non deve essere obbligato a lavorare, quindi la collettività si deve assumere l’onere del suo mantenimento in vita in condizioni dignitose (nulla di straordinario, è previsto anche dalla Costituzione).

La questione non riguarda insomma se la longevità sia un costo o no, ma esclusivamente quale parte della società devono pagare questo costo.

 

Per il Fmi lo devono pagare soltanto i lavoratori dipendenti (“più alti contributi pensionistici“) e i pensionati stessi (“più alti contributi pensionistici“, ossia pensioni ancora più basse).

E se neanche questo basta – e non può bastare, se dal pagamento del prezzo vengono esentati gli “investitori professionali” e tutte le classi dirigenti di ogni ordine e grado – allora non resta che tagliare drasticamente tutti gli istituti di welfare che hanno fin qui sostenuto l’allungamento delle aspettative di vita.

L’Italia sta già registrando i “primi successi” su questa strada, come ha certificato l’Istat nel suo rapporto pubblicato il 19 febbraio 2016: per gli uomini è infatti scesa da 80,3 a 80,1 anni, mentre per le donne è diminuita da 85 a 84,7 anni.

Un sistema semplice è quello di ridurre le capacità di risposta del sistema ospedaliero, così che in attesa del posto letto si riesce a morire più facilmente

Un altro sistema semplice è quello di ridurre le capacità di risposta del sistema sanitario in generale e questo li si sta già facendo allungando a dismisura le liste di attesa per una visita

Un altro ancora è quello di far pagare le medicine , le ricette, le analisi, così che non ci si possa più curare.

E non ci si può lamentare

 

In passato si praticavano i genocidi e le mattanze di massa.

Parliamo dell’Armenia nel 1915, dell’Holodomor nel 1932-33 contro i contadini ucraini, della Shoah nel 1941-45, contro gli ebrei, della persecuzione dei serbi in Jugoslavia nel 1941-1945, della Cambogia nel 1975-79, della Indonesia , del Ruanda nel 1994, del Burundi, del Sudan, della Bosnia nel 1992-95 e di quanti altri minori e dimenticati. Senza dimenticare i genocidi avvenuti sotto Mao e Stalin.

Senza dimenticare le grandi guerre mondiali e le guerricciole contro stati di secondo piano (Somali, Libia, Siria, Iraq, Yemen, ecc).

Beh, certo La longevità continua ad aumentare: nel 1950 l’aspettativa media della vita nel mondo era di 48 anni, mentre nel 2010 era salita a 70.

Se consideriamo l'Europa, la speranza di vita è passata dai 40 anni del 1750 agli 80 di oggi.

Purtroppo però questa fantastica notizia ha un risvolto negativo: se l’età media si alzerà di tre anni da qui al 2050, le spese cresceranno del 50%.

In sostanza la paura è quella che ci saranno più pensionati di lavoratori!!

Tanto più se mancheranno “NUOVI lavoratori per alimentare le pensioni.

 

Per questo ormai da tempo ne parla il FMI che chiede che i paesi prendano atto della gravità del problema e quindi si preparino ad affrontarlo.

L’ Italia è molto avanti.

La riprova nelle lacrime della Fornero che ha aumentato l'età pensionabile, allungando così il tempo di permanenza nel mondo del lavoro. In questo modo è stato possibile aumentare le risorse raccolte attraverso i contributi, e diminuire di conseguenza quelle distribuite con le prestazioni.

Ora ci sta pensando la ministra per la sanità riducendo le prestazioni sanitarie. Il ministro del welfare riducendo le prestazioni dirette agli anziani, gli amministratori regionali aumentando a dismisura la spesa sanitaria di personale ( la sanità regionale è l’unico ufficio di collocamento dove si assume senza concorsi!). in Calabria basta dire ( mi manda……… e si è assunti in forma precaria e poi stabilizzati).

Ed addirittura si minacciano i medici!

Ed allora sbrighiamoci a morire.

Tanto i governi garantiscono una buona morte.

Ci lasceranno vedere il cielo se avremo occhi.

Ci lasceranno sentire il caldo ed il freddo se avremo ancora sangue.

Ci lasceranno la TV senza farci pagare il canone per aiutarci a non capire.

Ci garantiranno la raccolta differenziata dei rifiuti così che per trovare il cibo dovremo cercare solo nell’umido

Faranno entrare i più poveri del mondo così da capire che tutto sommato stiamo bene e c’è chi sta peggio di noi!

E non solo.

A che punto e' la Casa della salute di Amantea?

Sabato, 21 Maggio 2016 12:40 Pubblicato in Primo Piano

Ci offre la opportunità di riparlare della casa della salute di Amantea la reazione politica relativa alla Casa della salute di Chiaravalle centrale.

 

A Chiaravalle dicono che “ Passano gli anni, mutano le giunte regionali e i loro presidenti, cambiano i direttori generali delle ASP, ma il destino della Casa della Salute rimane purtroppo eternamente immutabile: stasi assoluta e silenzio totale”.

 

Poi continuano dicendo che si sarebbero aspettati che il “Presidente della Giunta Regionale e il Direttore Generale dell’ASP, ormai insediatisi da un paio d’anni, avessero comunicato alle istituzioni locali un ruolino di marcia relativo ai lavori da realizzare e, soprattutto, all’idea concreta (e non astratta) con cui riempire la Casa della Salute. Niente di tutto ciò è purtroppo avvenuto”.

 

Ne arguiscono che “La Casa della Salute evidentemente è ritenuta un problema di secondo ordine la cui risoluzione è stata affidata a qualche burocrate dell’ASP e a qualche medico che utilizza i fondi pubblici per qualche viaggio di studio nel Nord Italia al fine di tentare di importare a modelli estranei al contesto calabrese”.

 

Inoltre sostengono che “Ancora una volta i cittadini del comprensorio vengono discriminati, essendo allo stato attuale l’offerta sanitaria assolutamente da terzo mondo e al di sotto dei livelli minimi essenziali”.

Concludono che si sarebbero attesi “un’inversione di tendenza rispetto al tanto criticato modello Scopelliti, ma di tutto ciò ad oggi non vi è traccia alcuna, se non delle sfilate e delle passerelle elettorali da parte di qualche deputato accompagnato da un Consigliere Regionale”.

Infine chiedono “ pertanto, che almeno il Direttore Generale dell’ASP esca dal torpore nel quale sembra caduto e senza indugio convochi gli amministratori e i sindaci e le istituzioni del comprensorio per indicare loro ufficialmente lo stato dell’arte dell’opera e le soluzioni eventuali che intende adottare per sbloccare l’immobilismo in cui è caduta la nostra Casa”.

 

Parole che potremmo sposare interamente noi di Amantea, salvo il fatto che da noi non ci sono nemmeno le sfilate dei politici !

Ah, a proposito a che punto è la Casa della salute di Amantea?

Quanto dovremo attendere ?

La barca di salvataggio che avrebbe dovuto passarci verso la buona sanità è forse affondata anche essa?.

 

Se non fosse per la Guar dia di Fi nanza sa rebbe ben diffi cile verifi care il corretto utilizzo dei fondi comunita ri in agricol tura.

 

 

E’ di questi giorni il risultato di 160 controlli eseguiti in provincia di Vibo Valentia.

L’ attività ha consentito di rilevare la percezione illecita di 2,2 milioni di euro di contributi e di segnalare all’autorità giudiziaria 77 soggetti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, falsità materiale in atti pubblici.

Sono diverse le tipologie di reato riscontrate.

Sono state, infatti, scoperte istanze di accesso ai contributi firmate da persone decedute; contratti di affitto di terreni in cui una delle parti contraenti è risultata deceduta in epoca antecedente alla stipula; finanziamenti ottenuti grazie all’utilizzo di falsi titoli su particelle catastali di terreni pubblici e, addirittura, finanziamenti ottenuti da soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia o utilizzando terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata.

Tra gli indagati figurano 12 soggetti che operano, con varie qualifiche, nei centri di assistenza deputati ad istruire le pratiche.

Per esempio nei casi in cui i finanziamenti sono stati concessi su particelle pubbliche non hanno effettuato i controlli preliminari di pertinenza.

Oltre alle violazioni penali, in relazione alle quali sono state avanzate proposte di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di euro, sono stati altresì segnalati alle autorità amministrative 32 soggetti, per violazioni amministrative quantificate in oltre 113 mila euro, ed alla Corte dei Conti 40 responsabili di danni erariali quantificati in circa 150 mila euro.

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