
Redazione TirrenoNews
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Amantea ed il mistero delle auto non assicurate
Venerdì, 03 Giugno 2016 11:39 Pubblicato in Primo Piano
Scriviamo come sempre anche se con molti dubbi.
Abbiamo ricevute due foto.
La prima di un’auto sulla quale compare la scritta Comune di Amantea che sembra ferma sullo spazio destinato ai diversamente abili.
La seconda che segnala che la targa non sarebbe assicurata.
Mentre la prima condizione è affermata dalla stessa foto sulla seconda abbiamo molti dubbi.
Possibile- ci chiediamo-che proprio il comune faccia circolare auto senza assicurazione?
E se è così, solo questa?
O ce ne sono altre nelle quali si viaggia a rischio
E se vero, chi ne ha permesso la circolazione?
E perchè il ragioniere non ha pagato il rateo assicurativo?.
Non sappiamo chi la usi ma riteniamo ingiustificato lo stesso uso.
Ma non vogliamo dimenticare nemmeno l’infrazione al codice della strada.
Forse- e non suoni di offesa ad alcuno- c’è bisogno che si rifletta e forse c’è bisogno che si controlli meglio!
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Franco Gagliardi svela il “mistero” del “Museo delle Comunicazioni”
Venerdì, 03 Giugno 2016 10:59 Pubblicato in Basso TirrenoFranco Gagliardi ama la sua San Pietro ed insieme la verità.
E non ci sta a star zitto, mai!
Oggi interviene sul “Museo delle Comunicazioni”, un servizio, oltre che un struttura, che può cambiare San Pietro in Amantea facendolo conoscere a tanti studenti calabresi e del mezzogiorno,
Ecco cosa ha scritto:
Poiché la polemica tra alcuni firmatari di una petizione spedita finanche al Santo Padre e Padre Pio Marotti, parroco della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea non accenna a placarsi perché il Parroco viene accusato di preoccuparsi di edificare”Cattedrali nel deserto”, mi corre l’obbligo far sapere ai lettori del nostro giornale che la cattedrale nel deserto non è altro che il costruendo Museo delle Comunicazioni, momentaneamente chiuso per puri cavilli burocratici. Si trova in Contrada Muglicelle in piena campagna a circa 600 metri dal centro abitato. Si raggiunge percorrendo la vecchia strada SS278 di Potame - Amantea – San Pietro. Da lì si gode un panorama mozzafiato. Amantea col suo azzurro mare sembra essere sotto i suoi piedi. In lontananza si vede lo Stromboli col pennacchio di fumo e certe volte finanche l’Etna. Alla sua destra Monte Cucuzzo. Quando il Sig. Giudice di Paola consegnerà definitivamente ed esclusivamente le chiavi della struttura al legittimo proprietario tutti i nostri cari ed affezionati lettori di Tirreno News saranno invitati il giorno della riapertura dei locali. Vedranno anche loro, con occhi diversi, quello che ha cercato di realizzare il Parroco e avranno la possibilità di conoscere meglio il nostro ameno paesello dove la vita si svolge serena e tranquilla. Fatte di cose piccole e semplici. Non c’è il rumore e il frastuono delle grandi città, non c’è confusione. E’ un paese minuscolo con nu truppiellu e case anniricate, ‘ncapu nu cozzariellu ammunzellate, attaccate le une alle altre, la maggior parte ad un piano. Sembrano le casette di Natale. Porte e finestre quasi uguali, con una scalinata esterna. Le case sono antiche, imbrunite dal tempo che ci ricordano passioni, letizie, eventi e il triste abbandono dell’emigrante, che spinto dalla fame e dal bisogno, dovette abbandonare i propri affetti. E sul campanile della vecchia chiesa della Madonna delle Grazie una rude campana riempie la quiete del borgo di soavi note. Durante il giorno si sentono i canti dei grilli e delle cicale, a sera i canti degli uccelli e uno zeffiro mite, che dolcemente spira, allieta e ristora i cuori dei pochi residenti. La gente rimasta è semplice, buona, cordiale e affabile. Nella grande piazza c’è un maestoso albero che fa da sentinella al paese le cui chiome verdi si scorgono da lontano. Al di sopra di questo albero secolare c’è davvero sempre una stella che occhieggia con le punte dell’albero e sembra che voglia guidare il viandante o il pellegrino verso la chiesa della Madonnina, a noi tanto cara.
Un saluto cordiale a tutti i lettori del giornale con la speranza che il giorno della inaugurazione del Museo saranno accanto a me.
San Pietro in Amantea, 3 giugno 2016 Francesco Gagliardi
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Eccovi Amantea 120 anni fa. Seconda parte.
Giovedì, 02 Giugno 2016 08:19 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaII Personale di Segreteria e Guardie Municipali
La pianta degl' impiegati era cosi stabilita : un Segretario ed un Vice Segretario. Se non che verificatasi nell'anno incorso la morte del Segretario sig. Sicoli Pasquale, venne promosso a tale ufficio Il Vice - Segretario signor Pesce Giuseppe con deliberazione dell' 11 Febbraio 1899.
Ma per quanto possa egli spendere l’attività sua, la sua opera è impari alle esigenze dell' ufficio non bastando il lavoro d'un solo ad attendere a tutte le mansioni cui n' e fatto obbligo, tanto più che egli cumula in se anche le cariche di segreteria dell' ufficio di Conciliazione e di Segretario della Commissione Mandamentale di Ricchezza Mobile.
Si rende quindi più che necessaria l' opera d'un secondo impiegato, la nomina, cioè, del Vice Segretario, che dovrebbe essere conferita a persona intelligente, volenterosa e sopratutto onesta, di che fortunatamente non fa difetto questa cittadinanza. E ciò vieppiù, se si consideri, che la vacanza avutasi finora di tale posto, non ha prodotto alcun vantaggio economico all' azienda comunale; il sig. Pesce avendo riscosso pei mesi decorsi, non soltanto lo stipendio del Segretario, ma anche quello del Vice Segretario senza alcuna deliberazione di Consiglio o di Giunta, che l' autorizzasse, ma col sistema dei mandati di cui si e sopra fatto parola, e con l' obbligo assunto da lui oralmente verso il Sindaco pro tempore di
provvedere de proprio alla mercede di qualche amanuense che potesse giornalmente occorrergli in ajuto,
Altra irregolarità si é dovuta riscontrare per l' esazione dei dritti di segreteria, i quali se dovuti, in base alle vigenti disposizioni, ai Segretari comunali di nomina anteriore all’anno 1881, non lo sono per quelli di
nomina posteriore, nella quale condizione trovasi appunto l'attuale Segretario, onde avrebbesi dovuto, come dovrassi, versare nella tesoreria comunale i dritti medesimi finora esatti e quelli da esigersi in prosieguo. Se non che, tenuto conto che ciò verrà a porre il nuovo segretario in condizione economica peggiore di quella del precedente; che d' altronde può apparire esiguo 1o stipendio di L. 54 mensili e che poco o niuna differenza evvi tra lo stipendio suo e quello fissato pel Vice Segretario;
che infine, il Comune verrebbe ad avvantaggiarsi d'ora in avanti d'un nuovo introito, vedrà il Consiglio se non sia il caso di rimaneggiare la pianta del personale di Segreteria, non arrecando aggravio alla finanza del Comune, ed anzi provvedendolo d' un .amanuense fisso, pei lavori di copiatura e come aiuto al riordinamento dell' archivio In siffatto modo il Comune, mentre aumenterebbe il numero dei suoi impiegati, pure sopportando la stessa spesa d' oggi, si avvantaggerebbe dello introito dei dritti di segreteria.
Quel che importa, infine, è che pure rimanendo il Segretario il Capo Direttore dello Ufficio di Segreteria, fossero distinte le attribuzioni rispettive di lui e dell'altro impiegato di concetto, perché ne assumano particolare obbligo e responsabilità verso l’amministrazione, e possa questa più agevolmente invigilare al regolare funzionamento dell' ufficio, e premiare e lodare l’operoso, come punire e biasimare l'indolente. A tal fine nulla osterebbe a che fosse messa in esecuzione la deliberazione 22 Novembre 1898 della Giunta Municipale, che, A tale riparto provvedeva, ma che rimase inattuata, a causa della sopravvenuta morte del Segretario.
Sì deve deplorare il modo con cui finora si è atteso da parte delle guardie civiche al servizio di polizia urbana, e volendone ricercare le cause, esse si appalesano innanzi tutto nella indolenza di chi avrebbe avuto l'obbligo di sorvegliare e poi nella inattitudine di una delle attuali guardie, sia per motivi di età che di salute; ed infine nel non aver curato di eccitare fra loro una certa emulazione, gratificandole per qualche utile servizio reso.
Invece si è serbato l' opposto metodo, e raramente si è dato corso ai verbali di contravvenzione da loro elevati. Intanto le attuali risorse del bilancio, non permettendo di aumentarne il numero, un certo miglioramento potrà conseguirsi coi seguenti provvedimenti:
1.° Dispensando dalla carica la guardia Amato Giuseppe, il quale, avanzato negli anni e cagionevole di salute, non può continuare nel servizio, disimpegnandolo come si deve.
Se non che, tenendo presente che egli è in misere condizioni economiche; che non ha dritto a pensione, e che, privo dell'attuale salario, sarebbe condannato a morire d'inedia od a vivere elemosinando, è giusto, anzi doveroso, da parte dell' Amministrazione, che essa affidi all'Amato altro servizio meno attivo e più adatto alla sua età, come quello di custode municipale.
2.° In sostituzione di lui nominare altri che per attitudine ed energia possa disimpegnare con zelo e proficuamente la carica sua.
3.° Per incoraggiare le guardie ed emularle a fare il proprio dovere, destinarsi in favore di quella soltanto, che avrà accertata la contravvenzione, parte del retratto in proporzione maggiore dell' attuale: per esempio la metà ..
4.° Ripartire il servizio in modo razionale, disciplinandolo con apposito regolamento, e provvedere a che sia tutelato da un lato il prestigio degli agenti col non arrestare il procedimento delle contravvenzioni, e dall' altro il decoro del servizio col punirli severamente, quando incorressero in colpa, o abusassero delle loro funzioni.
Nota 1) Sembra opportuno evidenziare che i corpi di polizia locale sono nati tutti tra la fine del ‘700 e la fine dell’ottocento - Torino 1791, Milano 1860, Bergamo 1864, Venezia 1876 Vicenza 1871, etc etc.
La Legge Comunale e Provinciale del 1859, diede ai Comuni la possibilità di dotarsi di guardie per vigilare sul rispetto delle proprie norme.
Nel 1907 Giovanni Giolitti, Capo del Governo e Ministro dell'Interno, regolamentò la materia facendo confluire le “Guardie Civiche” nel Corpo degli Ufficiali ed Agenti della Pubblica Sicurezza - R.D. 01 agosto 1907 n. 690 - riconoscendo ai Comuni la possibilità di provvedere alla vigilanza dei regolamenti locali a mezzo di proprio personale.
I Comuni affiancarono così al neonato corpo delle "Guardie Agenti per la Pubblica Sicurezza", le Guardie Rurali, Campestri, Urbane, ed ottennero le proprie Guardie Daziarie.
Dai primi del ‘900, a seguito della “Riforma Ricasoli” i corpi delle Guardie Civiche assunsero più spesso la denominazione di Vigili Urbani, termine con il quale vennero identificati fino all’approvazione della Legge 07 marzo 1986 n° 65, con la quale assunsero la denominazione odierna di Agenti di polizia municipale. Ad oggi le normative regionali per ricomprendere le Polizia municipali e provinciali hanno adottato il termine Polizia locale.
Nota 2) I commissari segnalano che “raramente si è dato corso ai verbali di contravvenzione da loro elevati”. In sostanza Amantea , tra le prime, si dota di un corpo di Polizia ma non da corso ai verbali redatti! Nasce da lontano il compromesso politico!
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