
Redazione TirrenoNews
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Sanita': Ora ci tolgono pure le radiografie!
Venerdì, 27 Maggio 2016 13:08 Pubblicato in Primo PianoUn territorio ricco di servizi è un territorio da difendere.
E se non si difende il rischio è che si perda, man mano, quanto esso esprimeva a favore della sua popolazione.
È quanto sta succedendo ad Amantea che perde man mano i pezzi della dama al punto che non potrà più giocarci. Ma qui si tratta di salute, non di pedine!
Siccome la mamma degli imbecilli , lo sappiamo, è sempre incinta( di chi non lo sappiamo così come non sappiamo chi siano i suoi figli , o quantomeno non lo possiamo certificare, e quale ruolo essi svolgano, ci si scusi per l’uso di essi che abbiamo scelto proprio perchè normalmente si riferiscono ad oggetti) gli effetti si vedono proprio nella scarsa o nulla difesa della propria terra.
Parliamo dell’ospedale “assegnatoci da Mancini” e che Amantea( o chi per essa) non ha voluto.
Parliamo dell’Ufficio del registro perso a favore di Paola.
Parliamo della Pretura persa a favore di Paola.
Parliamo dell’Ufficio del Giudice di Amantea perso a favore di Paola.
Parliamo del ruolo di città turistica che ormai non abbiamo più. Ricordate la “Perla del Tirreno”? Oggi, forse, si può parlare di ”Cozza del tirreno”.
E potremmo continuare a lungo.
Ma quello che oggi offende fortemente è che Amantea ha perso prima l’ASL, poi il distretto ed oggi sta per essere ulteriormente oltraggiata.
Corre voce che dopo il servizio di laboratorio per le analisi cliniche si stia per perdere l’altra sola cosa che funziona alla grande è che è il laboratorio radiologico.
E tutto senza che nessuno si lamenti.
E tutto senza che si alzi una voce a sua difesa.
Siamo oltraggiati al punto che siamo in attesa da un anno e mezzo che venga acquistata la MOC e nessuno interviene.
Siamo oltraggiati al punto che il mammografo non funziona e nessuno interviene.
Siamo oltraggiati anche per la casa della salute incresciosamente ferma dopo una pur significativa presa di posizione da parte delle associazioni e della comunità.
Ma se vero quello che si dice, offende che gli ordini siano giunti ordini dal nosocomio di Cetraro, che non solo è iper dotato rispetto ad Amantea, attesa la presenza di RX, di Risonanza magnetica (RMN), di Tomografia Computerizzata (TC), di Ecografia Internistica, ordini secondo i quali Amantea deve ridurre le sole prestazioni RX da 40 giornaliere a 10.
Si stanno creando due sanità, una che funzione ed una che non funziona.
Una disposizione inaccettabile figlia di un inaccettabile abuso da denunciare anche penalmente.
E se nessuno dovesse difendere i diritti degli amanteani ( e dei comuni vicini)lo faremo noi.
Abbiamo interessato la rete, posto che ancora esista e sia vitale.
Ma lo diciamo francamente la lettera inviata a Mauro ci appare insufficiente e siamo convinti che non otterrà alcun risultato.
Purtroppo per colpa di un imbelle , tale Minnacchio Tacchio, non possiamo pregarvi di postare la vostra voce sul sito, ma potete farlo su facebook.
Fatevi sentire . Ad Amantea si dice che “ vucca c’un parre e chiamata cucuzza”.
Allora parlate, difendete i vostri diritti.
Provate a pensare cosa vi costerebbe andare a fare una radiografia a Cetraro!
E quando parliamo di Amantea, parliamo anche di Aiello Calabro e di tutti i piccoli comuni del suo comprensorio.
Quello che mi fa arrabbiare è che ho chiesto in via breve copia dell’ ordine emesso dal dr Lopez ma mi è stato detto che se lo facessero sarebbero licenziati.
Ma in quale mondo viviamo?
Scriverò all’Anac perché tutte queste disposizioni di servizio venga poste sul sito ed ai sensi di legge chiederò agli ispettori dell’Anac che siano evidenziate le ragioni ed ovviamente i danni che questa scelta determina per chi sta lontano.
Giuseppe Marchese
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Vogliono distruggere il diritto alla salute degli Amanteani
Giovedì, 26 Maggio 2016 20:49 Pubblicato in PoliticaSi è parlato della casa della salute ad Amantea come elemento solutivo dei gravi problemi di una città e del suo comprensorio.
Ma si è soltanto parlato.
Niente altro è stato fatto.
In attesa di scrivere vi porgiamo la nota che il portavoce Enzo Giacco ha inviato al direttore dell’ASP Raffaele Mauro.
Siamo certi che la lettera non basterà e che ci sarà bisogno di azioni molto più forti ad iniziare da una denuncia penale sulle discriminazioni che sembra si stiano ponendo in essere tra cittadini calabresi, creando una sorta di doppio pollaio in uno dei quali ci sono le galline bianche e nell’altro le galline nere.
Ma su questo scriveremo domani.
In basso troverete il Download per visionare e scaricare la lettera inviata al Direttore Generale
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Amantea:Prende fuoco una bombola di gas. Sfiorata la tragedia.
Mercoledì, 25 Maggio 2016 13:55 Pubblicato in Primo PianoSono le 11 di stamat tina ed in Via Santa Maria scoppia l’allarme per una fuga di gas che invade un caseggia to ed anche l’esterno.
Poi all’improvviso, senza una ragione apparente il gas prende fuoco.
La signora Nadia dà subito l’allarme a tutti gli abitanti del caseggiato invitandoli ad allontanarsi ed intanto chiama i Vigili del Fuoco che devono però giungere da lontano, da troppo lontano per arrivare in tempo.
Allora chiama i carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Tommaso Cerza.
Intanto la famiglia Mazzuca chiude l'interruttore del gas di città ma dimentica di spegnere il quadro elettrico che invece viene spento provvidenzialmente dal maresciallo Cerza appena salito nella abitazione.
I carabinieri erano stati anche chiamati da un’altro dei residenti ed infatti sono immediatamente intervenuti.
Salgono nell’appartamento il maresciallo Tommaso Cerza ed il maresciallo Enrico Caporaso che riescono non senza difficoltà a spegnere le pericolose fiamme che avrebbero potuto portare anche ad un evento pericolosissimo.
Un intervento non da poco tanto che dopo i due carabinieri sono stati soccorsi dal 118 che ha riscontrato lievi ustioni.
Sorte peggiore hanno subito le loro divise che sono rimaste bruciacchiate e che sono di fatto inservibili.
Sotto la gente a guardare il loro intervento , gente che è scoppiata in un forte e lungo applauso quando la bombola è stata messa in sicurezza.
A contribuire allo spegnimento e messa in sicurezza anche Ottaviano di Puglia ( e chi altri, se no?) del servizio di protezione civile di Amantea che è intervenuto con un estintore.
A tutti ed all’applauso spontaneo dei presenti uniamo il nostro ringraziamento.
Sul posto anche due pattuglie dei Vigili Urbani di Amantea guidate dalla Vigilessa Anna Montemagno
Alle 11,33 arrivano i vigili del Fuoco con alla guida il caposquadra Romito Marco Salvatore.
Anche loro salgono immediatamente nel caseggiato e provvedono alla rimozione della bombola che viene trasportata lontano da case e strade.
La bombola infatti viene portata nel letto del torrente calcato e prima raffreddata da potenti getti di acqua e poi definitivamente messa in sicurezza.
Si chiude così positivamente una vicenda che sarebbe potuta finire in tragedia.
Meglio così ma è sempre il momento di riflessioni.
Possibile che una città come Amantea ed il suo territorio debba continuare restare sprovvista del presidio dei vigili del Fuoco, peraltro quando questi potrebbero essere allocati senza costi nell’immobile già sede dell’ufficio del Giudice di pace che posizionato proprio a lato della SS18 permetterebbe di raggiungere con facilità il capoluogo di Amantea, la popolosa frazione di Campora SG e tutti i comuni del comprensorio( Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio. eccetera).
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