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Belmonte Calabro: Ancora un incendio, muore giovane

Mercoledì, 01 Giugno 2016 14:58 Pubblicato in Belmonte Calabro

Nessuna connessione tra i due incendi, per amore del cielo, ma per un paesino di poche migliaia di abitanti due incendi a poca distanza di tempo lasciano sorpresi.

2 aziende, 2 incendi.

Ma questa volta è diverso.

Questa volta c’è di mezzo un morto.

La fabbrica è una fabbrica di calze andata completamente distrutta da un incendio divampato martedì notte nella cittadina del Tirreno cosentino.

Immediati gli interventi dei carabinieri.

Rapido l’intervento dei Vigili del Fuoco

Le indagini sono svolte dai Carabinieri di Paola e di Belmonte Calabro e sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Camodeca e dal procuratore capo Bruno Giordano
All’interno della fabbrica è stato trovato un cadavere completamente carbonizzato.

Si tratta di Francesco Cervino, 27enne, genero del titolare della fabbrica.

La Procura di Paola non esclude alcuna pista, nemmeno quella di un delitto.

Per questo gli inquirenti sono in attesa che i medici legali compiano l'autopsia sul cadavere.

In particolare i medici legali dovranno chiarire se il decesso del giovane sia precedente o meno al rogo che ha coinvolto la fabbrica.

I risultati dell'esame sono attesi anche per oggi.

Si parla di danni ammontanti a circa 500mila euro

fondo-garanzia-acquisto-prima-casaE' stato pubblicato in data odierna 30 maggio 2016 il bando generale di concorso per la formazione della graduatoria permanente degli aspiranti alla locazione semplice di alloggi di edilizia residenziale pubblica che saranno ultimati o che si renderanno disponibili.

 

Il termine ultimo per la presentazione delle domande scade il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione.

La domanda redatta unicamente con apposito modulo deve essere sottoscritta.

Alla domanda devono essere allegati la attestazione ISE ISEE completa della dichiarazione sostitutiva di tutto il nucleo familiare.

Copia del documento di identità personale del sottoscrittore.

 

Le dichiarazionì mendaci sono punite ai sensi della legge penale e con la esclusione dalla graduatoria.

Sono previste categorie speciali di assegnazione, quali Forze dell’Ordine, alloggi inidonei, antigienici,, Atti di sgombero, nuclei con portatori di handicap, nuclei familiari di recente formazione o di prossima formazione.

 

Il bando dispone che tutte le domande di assegnazione di alloggi presentate precedentemente a qualsiasi ente od ufficio non sono valide ai fini dell’attuale bando.

In merito leggere la legge regionale 25 novembre 1966 n 32 e smi “Disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.

Se questa è l’Italia non mi piace

Ne abbiamo già scritto ma il risultato è sempre lo stesso.

 

Lo stato (scusateci se lo scriviamo minuscolo) permette ad una famiglia Rom di occupare una casa popolare temporaneamente lasciata dalla famiglia che la occupava legittimamente.

 

E' avvenuto ad Avezzano, in provincia dell'Aquila.

Un ulteriore episodio, l'ultimo di una lunga seria.

Vice-comandante della Polizia locale dichiara: "Alla minima manifestazione di fermezza, il gruppo di occupanti si fa scudo di uno o più minori. E le nostre operazioni si fanno impossibili".

 

I Rom poi hanno montato una nuova porta.

Il comandante è convinto che i Rom agiscano con notevole cognizione di commi, e delle leggi.

“L’occupante si è presentata al nostro Comando, e si è autodenunciata. A quel punto una nostra pattuglia si è recata sul posto – ci racconta ancora il capitano -. Abbiamo provato a contattare i regolari proprietari, per ricondurli a casa loro, non trovandoli. Abbiamo emesso comunque un provvedimento d’urgenza in flagranza di reato, ammonendo l’indagato che una sua inottemperanza e resistenza avrebbe comportato l’uso della forza pubblica. Ma per riuscire a farli allontanare dall’alloggio è stato necessario ricorrere agli stratagemmi più estenuanti, con quel bambino costantemente in braccio alla mamma”.

Le vittime di questa vicenda kafkiana sono Gianni Di Marco, muratore, e sua moglie, collaboratrice domestica. Non abbiamo più niente. Ci hanno portato via anche i mobili. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?”.

 

Riescono più a recuperare il loro tetto, visto che gli abusivi si guardano bene dal levare il disturbo. Anzi, hanno già rimontato una nuova porta d’ingresso.

Le vittime di questa vicenda kafkiana sono Gianni Di Marco, muratore, e sua moglie, collaboratrice domestica. “La nostra casa e tutto ciò che era all’interno (mobili, suppellettili, effetti personali) sono adesso in mano a degli sconosciuti, non abbiamo più niente. È entrata in casa una donna con un bambino e nessuno ha potuto farli uscire. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?”

 

Ora i vigili hanno chiesto al magistrato il sequestro preventivo dell’alloggio, con l’aggiunta della querela presentata dai proprietari”.

Ma nel teatro kafkiano denominato Italia difficile che i diritti degli italiani siano presi nella dovuta considerazione.(da Il fatto quotidiano) 

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