16/11/2018 – Mentre si apprestava a pagarci le pensioni ha sfasciato 70 auto, dopo le ha razziate.
Ora, il ladro seriale è stato portato all’aeroporto per il rimpatrio in Tunisia.
Secondo la Polizia avrebbe commesso furti e raid vandalici contro circa una settantina di auto a Cesena: le sfasciava, poi rubava.
Una delle ipotesi nel Commissariato cesenate è che lo stesso soggetto, tunisino di 21 anni, da qualche tempo avesse ripreso la “solita attività” per la quale lo scorso gennaio era finito arrestato.
Questa volta il provvedimento preso non è di tipo giudiziario, ma ha preso la strada dei canali dell’espulsione immediata dall’Italia.
Meglio, molto meglio. Meglio ancora sarebbe liberarlo direttamente in ‘volo’.
Il provvedimento è stato eseguito giovedì mattina dalla Polizia che si è recata da lui e lo ha portato direttamente all’aeroporto di Fiumicino, per imbarcarlo su un volo diretto a Tunisi.
Il Commissariato di Polizia ha seguito tutto l’iter, tremendamente farraginoso, che porta prima alla richiesta del provvedimento, quindi la sua concessione da parte di un giudice ed infine il riconoscimento da parte del Consolato della Tunisia che si tratta effettivamente di un suo cittadino.
Espletati questi passaggi è stato quindi preso il provvedimento di espulsione dell’Italia.
Ridicolo.
Dobbiamo aprire grandi campi di detenzione in un Paese povero dove detenere centinaia di migliaia di questi criminali mentre attendiamo di rimandarli a casa.
Il giovane tunisino lo scorso gennaio era finito in carcere in quanto ritenuto autore di una sfilza infinita di furti e vandalismi ai danni di auto in sosta: venne sorpreso a derubare all’interno di una Renault nel parcheggio dietro all’hotel Casali.
Solo quella sera furono derubate 30-40 auto.
Ma molte altre erano quelle che avevano subito la stessa sorte nelle settimane precedenti.
Lo scorso anno era finito in manette, sempre in un intervento della Polizia, allora per una rapina ai danni di una donna nel parcheggio di Start Romagna. – [VOXNEWS.INFO]
Dramma inspiegabile.
Marisa Charrère, di 48 anni, ha ucciso i figli di 7 e 9 anni e si è tolta la vita.
È successo ad Aymavilles, nella casa di famiglia, intorno a mezzanotte.
Sul posto è intervenuta la polizia.
La donna lavorava come infermiera nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Aosta.
In base a una prima ricostruzione, la donna avrebbe praticato ai bambini un’iniezione letale, con un cocktail di farmaci portato in casa direttamente dall’ospedale.
Ha lasciato due brevi lettere in cui scrive del peso insopportabile della vita.
A chiamare i soccorsi è stato il marito appena rientrato in casa.
Le forze dell’ordine sono state allertate dal marito della donna, Osvaldo Empereur, padre dei bambini, che rincasando si è trovato davanti al dramma, consumatosi mentre era assente.
Gli agenti della Squadra mobile della Questura hanno rinvenuto nell’abitazione due brevi lettere lasciate dalla 48enne, nelle quali si doleva delle avversità della vita e del loro peso fattosi insostenibile.
Le iniezioni fatali sarebbero a base di un cocktail di farmaci, portato a casa dalla professionista direttamente dal posto di lavoro.
Anche se gli inquirenti nutrono pochi dubbi sull’accaduto, per fare chiarezza e quale atto dovuto, il pm Carlo Introvigne, che ha compiuto un sopralluogo stanotte nell’abitazione assieme agli uomini diretti dal commissario capo Eleonora Cognigni, conferirà in giornata al medico legale Mirella Gherardi l’incarico di effettuare le autopsie sui cadaveri.
Momenti di terrore, ieri sera, per una ragazza romana 20enne, residente nella zona commerciale della Romanina.
La giovane era scesa in strada con il proprio cane prima di andare a dormire quando, a pochi metri dalla propria abitazione è stata affrontata da due individui a piedi, che, dopo averle spruzzato dello spray urticante al volto, hanno iniziato a molestarla pesantemente mettendole le mani addosso.
Le grida della vittima sono state udite dalla madre, una donna di 57 anni, disabile, che è comunque corsa in aiuto della figlia venendo fatta, a sua volta, bersaglio dalla furia dei due sconosciuti che l’hanno colpita violentemente al volto.
Provvidenziale è stato l’arrivo di una gazzella dei carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Frascati che ha interrotto l'aggressione dei due uomini, mettendoli in fuga. Poco dopo, i militari sono riusciti a bloccarne uno: si tratta di un cittadino romeno di 34 anni, che è stato arrestato con le accuse di violenza sessuale e lesioni personali.
Mamma e figlia sono state trasportate all’ospedale di Frascati: la ragazza è stata visitata e dimessa con uno stato ansioso reattivo e un eritema al labbro provocata dallo spray urticante, mentre alla mamma, che ha avuto la peggio, è stata diagnosticata una lieve irregolarità delle ossa nasali e una forte contusione allo zigomo sinistro.
La prognosi per la donna è di 30 giorni, salvo complicazioni. Il loro aggressore è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli mentre i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Frascati hanno avviato una vera e propria caccia all’uomo, tuttora in corso, per rintracciare il complice.
Pubblicato il: 15/11/2018 18:04