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Possibile che gli Italiani debbano pagare tutti i carrozzoni pubblici ( come Equitalia), e privati come le tante società di riscossione ( avete già dimenticato la Sogefil) dietro le quali si nascondono gli interessi di lobby finanziarie e politiche , senza potersi difendere in alcun modo? Leggete quanto di seguito :

“Aggio in misura percentuale? Mostruoso. Ma ci si paga l’ennesimo carrozzone di Guido Beltrame

Dopo una prima riduzione all’8% il percorso si è interrotto, tanto che è stato oggetto di un’interrogazione in commissione finanze. Diciamolo subito: l’aggio in misura percentuale è una mostruosità tutta e solo italiana, una vergognosa gabella alla quale è stato dato un nome poco comprensibile: aggio appunto. E’ di tutta evidenza, infatti, che Equitalia non necessita di maggiori sforzi o mezzi al crescere dell’importo da riscuotere; non è che per portare a casa 100mila euro debbano fare il doppio dello sforzo rispetto a quello compiuto per incassarne 50mila, ma l’aggio in misura percentuale funziona proprio così. In un paese civile ci sarebbe un tetto massimo eventualmente da pagare (ma in un paese civile non esiste l’aggio!!), ma parlare di tetti massimi ai burocrati è predicare nel deserto. E non dimentichiamo che, al momento dell’emissione di una cartella esattoriale, il tributo richiesto è già maggiorato di sanzioni e interessi per cui l’aggio è proprio un di più del tutto ingiustificato. O meglio si giustifica solo sotto la voce: mantenimento del carrozzone Equitalia.

Dicevamo, il processo di riduzione dell’aggio si è interrotto. I burocrati grigi e lenti (quando fa loro comodo) del Ministero delle Finanze avrebbero dovuto emanare i regolamenti ad hoc per rendere operativo quanto previsto dalla legge, ma i regolamenti non uscivano da via XX Settembre, i solleciti giunti da più parti rimbalzavano contro il classico burocratico muro di gomma, fin tanto che, durante il question time, il Governo ha dovuto rispondere. Ed ecco il colpo di scena, la riduzione non è possibile perché incompatibile con i conti di Equitalia S.p.A…. Cosa!?! Siccome non riescono a tagliare i costi fissi del carrozzone, si contravviene a una legge dello Stato? Siamo veramente vicini all’ultimo stadio… Viene da domandarsi se al Ministero si siano accorti che in Italia c’è una crisi economica quasi senza precedenti, c’è da chiedersi se in Via XX Settembre abbiano mai avuto a che fare con ristrettezze economiche, tagli (talvolta anche dolorosi), riduzioni di organico, ricerca di maggior efficienza da parte dei lavoratori ecc. ecc.. Facile gestire così le aziende (Equitalia è a tutti gli effetti una S.p.A.), i costi non si tagliano inventando le più ignobili scuse, i vertici (a questo punto palesemente incapaci di gestire l’azienda) continuano a percepire i loro più che lauti stipendi; e non pensiamo solo a Befera e Mastrapasqua con i loro stipendi a sei cifre, ma anche, e soprattutto, alla pletora di dirigenti e affini che palesemente hanno un rapporto stipendio/risultato del tutto ingiustificato.

Dopo tanti proclami di volersi svincolare da Equitalia, moltissimi enti pubblici hanno chiesto una proroga nell’erogazione dei servizi. Ora, un qualsiasi manager che si possa definire tale, avrebbe colto l’occasione per ridiscutere la remunerazione del servizio da parte di comuni ed enti. Mi chiedi una proroga del servizio? Quanto sei disposto a pagare? Così funziona l’economia… E questi geni di Equitalia, invece di farsi pagare di più dagli enti per i quali riscuotono i tributi l’unica cosa che sono capaci di fare è violare una legge dello Stato e non ridurre l’aggio. Cercare di far capire concetti elementari a certi personaggi è del tutto inutile come chiedere loro se conoscono il significato del termine vergogna, parola non contemplata dal loro dizionario.”

Perché la procura della repubblica di Roma non inquisisce i dirigenti del Ministero delle Finanze avrebbero dovuto emanare i regolamenti e non lo hanno fatto?

Ed ecco la giustificazione. E’ il ministro od il Governo che non vogliono? Ad una interrogazione, infatti, è stato risposto che la riduzione “ é incompatibile con i conti di Equitalia S.p.A…”!.

Ma allora Ministro, Governo e parlamento quando approvano le leggi ( Decreto del fare) “non sanno quello che fanno”? o ci prendono per culo?

Insistiamo. Equitalia è da sopprimere! E nessuno di questo Governo è più da votare!

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In Italia ci sono oltre 94mila persone che vivono con l'Hiv e hanno ricevuto una diagnosi (ISS).

A queste vanno aggiunte quelle che hanno il virus ma non lo sanno, per un totale stimato di 100/150mila persone sieropositive.

La stima delle persone inconsapevoli in Italia va dal 13 al 40 per cento. Un dato in linea con altri Paesi, anche se qui la percentuale è fra le più alte in Europa occidentale.

Dall'inizio dell'epidemia, nel 1982, a oggi, sono stati segnalati quasi 65.000 casi di AIDS, con circa 42.000 decessi.

Sono 3.853 le nuove diagnosi di infezione da Hiv segnalate nel 2012(15 in minori di 15 anni), di cui il 79% sono maschi, pari a 6,5 nuovi casi di HIV ogni 100.000 residenti. Circa cento casi in più rispetto ad un anno prima. I casi di Aids conclamato diagnosticati sono, invece, 715. Lo dice un aggiornamento sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia da parte del Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità.

Si osserva un aumento dell'età media alla diagnosi (passata da 24-26 anni nel 1985 a 36-38 nel 2012) e un cambiamento delle modalità di trasmissione: diminuisce infatti la proporzione di tossicodipendenti ma aumentano i casi attribuibili a trasmissione sessuale.

Nel 2012, dunque, la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l'80,7% di tutte le segnalazioni. Sempre nel 2012, il 26% delle persone HIV positive è di nazionalità straniera: l'incidenza per 100.000 abitanti è di 5 nuovi casi tra italiani residenti e di 22,3 tra stranieri

Più della metà delle segnalazioni di infezione da Hiv sono pervenute da Lombardia, 27,6%, Lazio, 14,5% ed Emilia-Romagna, 10,4%. L'incidenza è stabile dal 2007. Lo scorso anno era pari a 6,5 nuovi casi per 100.000 residenti. L'incidenza più bassa è stata rilevata in Calabria.

La Lombardia risulta anche essere tra le regioni più colpite dall'incidenza di Aids davanti a Liguria, Veneto, Toscana e Sardegna. Significativo l'aumento dell'età media al momento della diagnosi di infezione da Hiv. Nell'arco di quasi 30 anni per i maschi è passata da 26 a 38 anni, per le donne, da 24 a 36 anni. In calo la proporzione di donne nei casi di diagnosi di infezione da Hiv. Il rapporto maschio-femmina, secondo i dati, nel 2012 è aumentato a 3,8. Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, sono in notevole diminuzione i casi di contrazione attraverso l'iniezione di sostanza, precipitati in poco più di 20 anni dal 76,2% al 5,3% dei casi.

In aumento, invece, i contagi attribuibili a trasmissione sessuale, sia in relazioni tra etero (42,7%) che in rapporti tra maschi (37,9%). Stando alle percentuali dei casi che effettuano il test Hiv, quelli che decidono di sottoporsi nel corso di controlli di routine (4,7%), sono sempre meno rispetto a chi ha eseguito il test per la presenza di sintomi Hiv-correlati (22,4%). Il tasso di mortalità dei casi di Aids, infine, ha subito una notevole contrazione negli ultimi due anni, dal 17,5% al 5,7%. (AGI)

Altissima in Italia la percentuale di persone che arrivano alla diagnosi inconsapevoli di avere il virus, che sfiora il 56% del totale: ''In Italia la percentuale è fra le più alte dell'Europa occidentale''.

Proprio per rafforzare la prevenzione, dal 22 al 29 novembre parte un'azione europea per la promozione dell'accesso al test Hiv, la European Testing Week. La Lila è partner attivo e nel corso dell'iniziativa offrirà il test rapido salivare in tre delle sue sedi, a Catania, Milano e Trento.

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Un furto incredibile quello compiuto da ignoti in un impianto di distribuzione carburanti di Sala Consilina.

Ladri, certo, ma anche altamente ingegnosi.

Forano la cassa e poi con un aspirapolvere aspirano le banconote

3000 euro l’incasso!

La cassa era dotata di un sistema di allarme automatico collegato con i carabinieri che però hanno dovuto raggiungere la località Santa Maria della Misericordia.

E quando sono giunti i ladri erano già andati via facendo perdere le proprie tracce.

Ora i distributori dovranno correre ai ripari rinforzando le casse o digerendo i soldi in un’altra cassa inarrivabile ai ladri.

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