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Stefania Covello, deputata del PD e responsabile per il Mezzogiorno ha interrogato il Governo chiedendo se “«Il ministro delle Infrastrutture è a conoscenza del costo dei biglietti praticato da Alitalia per i viaggiatori diretti o in partenza dalla Calabria e quali iniziative intenda assumere per convocare un tavolo istituzionale di confronto con la compagnia aerea e la Regione per individuare meccanismi correttivi che non penalizzino l'utenza?».

La deputata ha aggiunto che «In riferimento al nuovo piano tariffario di Alitalia per le tratte che interessano la Calabria dai principali scali italiani stanno emergendo in questi giorni costi esorbitanti per i passeggeri.

In concomitanza con le festività natalizie e di fine anno i prezzi dei biglietti aerei che collegano gli aeroporti Lamezia Terme e Reggio Calabria sono incredibili con andate e ritorno che possono sfiorare anche i 1000 euro e con prezzo di sola andata, ad esempio da Roma, prossimo ai 400 euro così come da Milano intorno ai 500.

Si tratta di tariffe che alcune compagnie praticano per voli all'estero che penalizzano la mobilità di tanti calabresi che studiano, lavorano, o che si trovano costretti a curarsi o ad assistere malati fuori regione.

È incomprensibile questa scelta aziendale considerato che per salvare questa compagnia aerea come brand italiano sono stati spesi notevoli risorse pubbliche».

Poi la deputata PD ha concluso «Tale situazione è aggravata dalla atavica carenza infrastrutturale che caratterizza il territorio calabrese che non consente concorrenza e considerato anche che Trenitalia pratica tariffe costose rispetto al servizio erogato».

Intanto la riflessione che queste tariffe altissime sterilizzano il turismo verso la Calabria, ma di questo la nostra onorevole rappresentante non parla.

Né ricorda che Alitalia è gestita da Luca Cordero di Montezemolo, che dopo le auto ed i treni, ora sale sugli aerei , e Silvano Cassano, e che da settembre ne è sia Presidente che amministratore delegato.

Poi alla stessa una domanda Onorevole lei sa che in Alitalia non c’è nessuna partecipazione statale diretta e che i suoi proprietari sono privati, banche e Poste italiane al 51%, mentre il 49% è della Etihad Airways cioè la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti?

Che cosa si aspetta, quindi?

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Ci perviene il seguente comunicato stampa che portiamo a conoscenza dei nostri lettori per ché stiano ben attenti alle pesanti sanzioni comminabili a loro carico:  

“Scout Speed è il dispositivo per il rilevamento della velocità istantanea dei veicoli  montato sul veicolo d'istituto (Fiat Punto targata Polizia Locale YA435AH) , che può essere usato sia con pattuglia in movimento che in stazionamento ed operare con qualsiasi condizione atmosferica e di luce, svolgendo automaticamente le operazioni di individuazione e riconoscimento dei veicoli. L'antenna radar e la videocamera di cui è dotato documentano le infrazioni con immagini ad alta risoluzione corredate di tutte le informazioni necessarie alla contestazione della violazione, cosa che, in base alla regolamentazione vigente, non è obbligatorio sia immediata (omologazione del Ministero del LL.PP., disposta con D.M. n. 1323 del 08.03.20012, estensione prot. n. 2430 del 05.05.2013 ed estensione prot. n. 260 del 20.01.2014, consente gli accertamenti dinamici (con il veicolo in movimento) senza la necessità della contestazione immediata e senza la necessità di segnalazione del rilevamento (cartelli di preavviso) per espressa deroga prevista dall’art. 3, comma 1, lettera b) del D.L. 3 agosto 2007, n. 117 e del Decreto del Ministero dei Trasporti 15.08.2007; nonchè, la possibilità dell'utilizo in modalità statica). 

E' in grado di individuare i veicoli che circolano senza titolo perché privi di assicurazione, oppure perché oggetto di furto o perché sottoposti a sequestro o fermo.

Il dispositivo, acquistato dai due Comuni, è in grado di sanzionare le infrazioni più gravi del codice della strada (soste selvagge, limiti di velocità, e permette di monitorare e leggere le targhe dei veicoli parcheggiati o in movimento, su entrambe le carreggiate e in entrambi i sensi di marcia, individuando quelli non in regola attraverso un confronto con le banche dati ufficiali e con apposite black-list.

Inoltre, grazie a una funzione particolare, consentirà agli operatori di riprendere, con una telecamera, quanto avviene nella vicinanza del veicolo in modo da conservare testimonianza di comportamenti, situazioni ed interventi particolarmente difficoltosi e problematici.

Dal 05 dicembre, si estende così il presidio della Polizia Locale sul territorio in quanto, ogni volta che in strada si incontra una pattuglia, (quindi un uso ‘riconoscibile’ da parte del guidatore), può essere quella dotati di autovelox a bordo, con un effetto di maggiore deterrenza verso i comportamenti di guida pericolosa.

I benefici sono dunque rivolti a tutta la cittadinanza, comprese le fasce più deboli che possono muoversi con maggiore serenità e tranquillità. - Ci confermiamo ancora una volta in prima linea nell'uso delle nuove tecnologie, che grazie all'efficacia deterrente non servono a fare "cassa", ma a migliorare realmente la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile. Inoltre, possiamo affermare, con orgoglio,  di essere i primi due Comuni nella Provincia di Cosenza ad utilizzare questo dispositivo”, per come avvenne con l'analisi dei dati dei tachigrafi digitali sul rispetto dei tempi di guida e di riposo, attraverso  apposita apparecchiatura della Dako.

Con questo nuovo strumento ci poniamo dunque l'obiettivo di ridurre la velocità dei veicoli e di diminuire, di conseguenza il numero di incidenti con morti e feriti determinati da tale fattore.

Lo Scout Speed, imponendo un effettivo rispetto del limite di velocità, contribuirà così a migliorare la sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada e a salvare vite umane tra i pedoni e i ciclisti, ma anche quelle degli stessi automobilisti e motociclisti. 

In una realtà civile crediamo non sia più possibile tollerare che, per guadagnare qualche secondo, si metta a repentaglio la vita propria e altrui; riteniamo, infatti, quelli causati da un eccesso di velocità, non incidenti frutto del caso, ma comportamenti criminali che possono e devono essere prevenuti in ogni modo.

E' una battaglia di civiltà, in cui il vero obiettivo è "multe zero e sicurezza 100%" e speriamo che lo Scout Speed unitamente al controllo dei mezzi pesanti con il DAKO, renda maggiormente sicure le strade ricadenti nei nostri Comuni. 

Cordiali saluti                                    F.to C.te Angelo Maritato”

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Mentre i media italiani si concen trano sulla Leopolda ed eventual mente sulla possibile “mancetta” del governo agli obbliga zionisti italia ni defraudati, la Reuters americana scrive a chiare lettere che l’azzeramento del valore di obbligazioni bancarie rischia di creare una catastrofe:

l’eventuale perdita di fiducia dei risparmiatori nelle proprie banche potrebbe scatenare il famoso “bank run” che tanti simpatici personaggi avevano previsto come catastrofica conseguenza di un’uscita dall’euro.

Venerdì gli italiani si sono affrettati a cercare di vendere le loro obbligazioni bancarie dopo essersi spaventati per le perdite inflitte agli investitori in quattro piccoli istituti di credito che hanno dovuto essere salvati il mese scorso.

 

L’Italia ha salvato Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFe alla fine di novembre utilizzando le nuove regole dell’Unione Europea che spostano le perdite sugli investitori quando una banca finisce nei guai, rimuovendo il peso dai contribuenti.

Circa 130.000 azionisti e i titolari di 790 milioni di euro di obbligazioni subordinate hanno visto il valore dei loro investimenti spazzato via. E’ la prima volta dal 1930 che gli obbligazionisti subiscono perdite in una crisi bancaria.

Il suicidio di un pensionato che ha perso soldi nel salvataggio ha fatto crescere l’l'indignazione.

La clientela retail ha tradizionalmente rappresentato una costante fonte di finanziamento per le banche italiane che vendevano le proprie obbligazioni attraverso la loro rete di filiali.

 

Venerdì alcuni intermediari hanno detto che molti di quei piccoli investitori stavano cercando freneticamente di scaricare le obbligazioni della banca ma non c'era alcun interesse da parte degli investitori istituzionali, quindi i prezzi continuavano a scendere.

"Gli italiani si stanno affrettando a vendere le obbligazioni bancarie subordinate,", ha detto Giuseppe Sersale, un gestore di fondi presso Anthilia Capital.

"Gli investitori retail spaventati dalle proteste innescate dal salvataggio delle quattro banche stanno cercando di vendere, ma non c'è nessuno che vuole comprare."

Le obbligazioni di banche come Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Monte dei Paschi e Banca Carige hanno sofferto più di tutti, secondo Alberto Gallo, capo della ricerca creditizia presso la Royal Bank scozzese.

"C'è stato anche un certo contagio verso alcune delle banche più robuste che sono probabilmente in mano alla clientela retail", ha detto.

Un intermediario ha detto che molti volevano vendere il debito emesso da pesi massimi come Intesa Sanpaolo e UniCredit, anche se in questo caso la caduta dei prezzi ha offerto un'opportunità di acquisto per alcuni investitori istituzionali e per i fondi speculativi USA.

Nei prossimi mesi le banche non quotate in borsa Popolare di Vicenza e Veneto Banca dovranno raccogliere capitali freschi da parte degli investitori per soddisfare le richieste dalla Banca Centrale Europea.

 

Monte dei Paschi e Carige sono stati gli unici due istituti di credito italiani a dover raccogliere fondi sul mercato a seguito del controllo dello scorso anno agli istituti di credito effettuati dalla BCE.

I titoli bancari sono stati sotto pressione nelle ultime due settimane, Carige e Monte dei Paschi hanno toccato i minimi storici. Alle 15:00 Carige perdeva il 4,8% e Monte dei Paschi il 3,7%.

Un segno di preoccupazione degli investitori è che Veneto Banca ha dovuto pagare un rendimento di ben il 10,5% a fine novembre per vendere obbligazioni subordinate a 10 anni che quotavano il 97,63% del loro valore nominale.

La stessa obbligazione venerdì veniva scambiata a 88,29, in calo di circa 4 punti percentuali rispetto al giorno prima e con un rendimento del 12,7%

By Malachia Paperoga di Elvira Pollina e Valentina Za, 11 dicembre 2015

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