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schede regionaliDomenica e lunedì si è votato in Lombardia e nel Lazio per rinnovare i Consigli Regionali e per eleggere i Presidenti di Regione. Netta vittoria del centro destra. Soddisfatto Letta il segretario dimissionario del partito Pd, perché il suo partito rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione. Per lui ha vinto sì il centro destra, ma è una vittoria dimezzata. Dimezzata perché la maggioranza degli italiani ha disertato le urne. Non c’è niente da fare, cambiano i segretari del Pd, gli italiani vanno a votare quasi ogni anno e i dirigenti di questo partito ogni volta che vengono sconfitti non riescono ad ammettere la sconfitta. Danno la colpa agli italiani, danno la colpa al sistema elettorale, danno la colpa all’astensione massiccia, danno la colpa che si è votato in autunno o in inverno. C’è un proverbio santipetrise, un po’ volgaruccio che dice:- A scusa di piritaru è la cammisa rutta-. Avete perso, ammettete la sconfitta e andatevene a casa. La colpa è sola vostra perché non sapete governare. Ve lo dico con una parola inglese che voi avete spesso usato quando avete mandato a casa Berlusconi: Siete Unfit. Da diversi anni non avete mai vinto una elezione, ma avete sempre governato. Il vostro tracollo è incominciato il 4 dicembre 2016 quando Renzi, allora Segretario del Pd, perse il referendum costituzionale. A quel giorno il Centro sinistra governava 16 Regioni ora governa solamente la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e la Puglia. Anche il candidato del Pd nel Lazio non è riuscito a digerire la sconfitta del suo partito e della coalizione. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, ha detto. E quale sarebbe? Un risultato superiore a quello delle ultime elezioni regionali. Un risultato soddisfacente? Ma mi faccia il piacere! Parlare di crescita è del tutto fuorviante. Hai perso, basta. Adesso, però, dopo la batosta subita ancora una volta nelle urne, aspettiamoci una opposizione dura. Nel Parlamento? No, alla Camera dei Deputati e al Senato non hanno i numeri. Gli orfanelli di Stalin e del muro di Berlino sono disperati dalla perdita del potere e la getteranno in rissa nelle piazze e nelle aule giudiziarie e nelle varie manifestazioni canore, vedi il Festival di Sanremo. Ora mi aspetto che Letta, Franceschini, Conte, Renzi, Calenda, Fratoianni convocheranno tutte le forze di centro sinistra a Piazza del Popolo in Roma per festeggiare la tenuta della sinistra e per la mancata vittoria elettorale dovuta all’astensione. Ci sarà, certamente, uno spettacolo pirotecnico tale da oscurare quello di Fuorigrotta a Napoli. Sono passati 5 mesi e il Pd e i suoi dirigenti non hanno capito nulla, non è cambiato un bel niente, 5 mesi inutili. Non sono bastate le visite in carcere ad Alfredo Cospito e le barricate in Parlamento e le richieste di dimissioni di due esponenti politici governativi. Non sono bastate le strumentalizzazioni su un presunto isolamento del Presidente Meloni in Europa. Non sono bastate le accuse e le incursioni moralistiche da parte degli artisti dal palco di Sanremo. L’antirazzismo, l’antifascismo, la difesa della Costituzione, Fedez, Egonu, la cannabis, i baci tra ragazzi, le vecchie foto stracciate non hanno interessato la maggioranza degli italiani. Il popola ha altri problemi: le bollette della luce e del gas, l’aumento della benzina, i trasporti, la sanità, la scuola, il lavoro, lo stipendio, le tasse. Fedez al Festival ha alzato lo share e tutti hanno gridato al miracolo, non ha portato però nessun voto. Ancora c’è chi aveva sperato nell’effetto Festival, chi aveva rispolverato il pugno chiuso. Non hanno portato fortuna. La gente si preoccupa e vota in base ai problemi reali e non a quelli virtuali messi in scena sul palcoscenico di Sanremo. Ma questo non lo vogliono capire.

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gigino nuovaQuando alcuni sottolineano il fatto che gli “Amministratori” pubblici meridionali sono dei “bravi ragazzi” (o ragazze), che “bisogna fidarsi di loro”, fin da subito enfatizzano la propria credibilità senza alcuna provocazione di alcun tipo, io suggerirei di diffidare di costoro!

Gli abusatori amministrativi tendono a “risucchiare” nel loro vortice le vittime con dolci promesse, falso rimorso e parole vuote sulla loro intenzione di cambiare soltanto per abusare della loro vittima (una intera collettività) in modo ancora peggiore.

Nella mente inferma dell’abusatore, questo testare i limiti è una punizione per aver reagito all’abuso. Quando un povero narcisista-amministrativo prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i limiti dei propri concittadini piuttosto che farli retrocedere.

Le persone tossiche ed abusive, nel vestire i panni amministrativi della cosa pubblica, amplificano nell’esaltare la propria capacità di essere gentili e compassionevoli dall’alto del loro “scranno”. Spesso chiedono ai cittadini di fidarsi delle loro capacità a prescindere, senza prima costruire una solida base di effettiva fiducia. Tutto questo è destinato a ripetersi in perpetuo Come in passato, i futuri amministratori della cosa pubblica esibiranno un alto livello di empatia all’inizio del loro rapporto con i propri concittadini per prenderli per il culo, senza troppa difficoltà. Subito dopo la loro elezione, la falsa maschera verrà giù. Nella fase di svalutazione del ciclo dell’abuso, quando la falsa solita maschera comincerà pian piano a cadere, si scopriranno come in realtà sono: terribilmente disumani, distaccati e arroganti.

Quando qualcuno si perde nel proprio passato, alla fine quel qualcuno emergerà da esso, rivestito della luce di una stella polare, attraverso le ombre del tempo.
Diventare un’immagine di ciò che è impossibile dimenticare.
Se si potessero misurare le attitudini delle classi dirigenti meridionali, ma anche degli innumerevoli studiosi, artisti, cantanti, giornalisti e scrittori che ne amplificano le lamentele, penso che troveremmo entrambi su valori estremi di “attribuzione esterna”.

Una terra, la nostra Calabria, che sta senza ombra di dubbio peggio di altre regioni del Meridione. A questo aspetto oggettivo si innesca il consueto repertorio di interventi più o meno sdegnati che da decenni accompagnano le pseudo- analisi del Sud, con la altrettanto consueta richiesta di una “svolta” da parte di lor signori, che son sempre gli stessi a parte i loro visi incartapecoriti.

I Calabresi, come sempre, invece di ribellarsi, come in passato, preferiranno il “nomadismo con la valigia”, oppure l'accettare un "lavoro" per un paio di mesi.

Tutto questo nell’indifferenza generale.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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FRANCO ZEFFIRELLIPoste Italiane comunica che oggi 12 febbraio 2023 viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “ le Eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato a Franco Zeffirelli, nel 100° anniversario della nascita, relativo al valore della tariffa B pari a 1,20€.

       Tiratura: trecentomilaquindici esemplari.

       Foglio da quarantacinque esemplari

      

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Bozzetto a cura di Maria Carmela Perrini

La vignetta riproduce, a sinistra, un ritratto di Franco Zeffirelli in primo piano su due bozzetti realizzati dallo stesso regista per alcune opere teatrali da lui dirette, rispettivamente la “Cavalleria Rusticana”, per il Teatro alla Scala di Milano del 1978, e un costume di “Antonio e Cleopatra”, per il

Metropolitan Opera House di New York del 1966. In alto, a destra, è raffigurato un ciak cinematografico, a rappresentare i suoi capolavori realizzati per il cinema.

Completano il francobollo la legenda “FRANCO ZEFFIRELLI”, le date “1923 - 2019”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia di Firenze.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it.

Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione e il bollettino illustrativo, al prezzo di 20€.

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I Racconti

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