
Nel 1967, nell’attraversare l’oceano Atlantico, insieme a una giovane bella e ricca Sudafricana, Pamela Rogers, ho scoperto alcuni scritti del giornalista e scrittore George Orwell. Lui ribadiva che la libertà economica, andava a braccetto con quella intellettuale, ragion per cui il comunismo russo era fallito: si credeva che se lo Stato si fosse fatto carico di tutti i problemi economici (reddito, disoccupazione, eccetera), l’arte e la letteratura avrebbero potuto fiorire indisturbati, ma non è stato così.
Mi sono trovato, non sempre, d’accordo su cosa pensava Luigi Pirandello quando definiva la Democrazia la causa vera di tutti i nostri mali, della tristezza dell’umanità, cioè il governo della maggioranza. Quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la Democrazia che altro non è che “latirannia mascherata da libertà.”
[Dal greco démos= popolo, cràtos = potere] Dottrina e sistema politico per cui la sovranità dello stato, indipendentemente da nascita o ricchezza, appartiene al popolo, che la esercita per mezzo di rappresentanze liberamente elette a maggioranza dalla totalità dei cittadini (democrazia rappresentativa, parlamentare, indiretta) o senza intermediari (democrazia diretta).
Lo scrittore italiano Leonardo Sciascia, una volta ebbe a dire:“Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l’appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna.”
Il regista da me amato, Mario Monicelli, spesso diceva: “La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena”. Sono certo che Monicelli era a conoscenza del “Discorso sulla dignità dell'uomo” di Pico della Mirandola, considerato il «Manifesto del Rinascimento». Scritto nel 1486, contiene infatti l'esaltazione della creatura umana, come creatura libera e capace di conoscere e dominare la realtà intera; esprime la convinzione che ogni individuo è artefice della sua propria esistenza. Recentemente il concetto espresso da Pico della Mirandola è stato ripreso dalla giurista Mireille Delmas-Marty, che ha proposto di inserirlo fra i diritti fondamentali e inalienabili dell’uomo, in quanto caratteristica specifica della sua identità.
Le democrazie occidentali sono diventate, per la generazione di chi scrive, il “trono” dei poteri forti. Alla fine degli anni sessanta, subito si correva a leggere personaggi come Amedeo Bordiga, uno dei primi fondatori e primo segretario del Partito Comunista d’Italia (sezione dell’Internazionale Comunista), oppositore intransigente dello stalinismo.
A leggerlo oggi fa una certa impressione: “Se è vero che il potenziale industriale ed economico del mondo capitalistico è in aumento e non in deflessione, è altrettanto vero che maggiore è la sua virulenza, peggiori sono le condizioni di vita della massa umana di fronte ai cataclismi materiali e storici.”
Da questo il passo è stato breve nel pensare che lacapacità di lottare dell’uomo per la propria realizzazione è ciò che i Greci chiamavano ‘areté. Parlare di virtù voleva dire parlare di ciò che rende la vita umana degna di essere vissuta, ricca di significato ed esempio per gli altri. Significava anche individuare alcune peculiari abilità, come quella di sapersi decidere e di saper governare se stessi.
“E da allora io mi sono bagnato nel Poema
del Mare, infuso d’astri e lattescente,
divorando gli azzurri-verdi: dove, ondeggiamento pallido
e rapito, un perduto pensiero talvolta discende.” Arthur Rimbaud
Gigino A Pellegrini & G elTarik
Durante una “chiacchierata” al cellulare, l’amico Orly che vive a Edmonton, all’improvviso si mise a raccontarmi che una mattina, a New York, un uomo ben vestito entrò in ascensore. Una volta accertatosi che il suo piano fosse stato scelto, cercò qualcosa in tasca, tirò fuori un cellulare e iniziò a giocherellarci.
Una donna con il suo laptop era entrata nello stesso ascensore. Dopo aver scelto il suo piano, tirò fuori il suo blackberry e iniziò a leggere vecchie e-mail. Anche un addetto alle pulizie dopo essere entrato, tirò fuori il cellulare mettendosi a giocherellare con la mini-tastiera.
Orly non era sicuro di quante persone siano al corrente di questo fenomeno, ma si chiama sindrome dell'ascensore. Sembra che tutti ne siano affetti. Anche quando le persone sanno di non trovare nuovi messaggi, chiamate o e-mail (ecco perché i telefoni cellulari hanno avvisi di vibrazione/squillo, se non l'hai sentito significa "non ci sono nuovi messaggi"), le persone tendono a controllarlo ancora e ancora.
Questo evitamento (meccanismo di difesa dai problemi, tipico dei disturbi d'ansia, in cui si evita di entrare in contatto con situazioni o cose temute),nasce dalla paura di soffocare o di sentirsi in trappola. La sensazione di pericolo che ne deriva è direttamente proporzionale alla misura dello spazio circostante. Tanto più lo spazio è ristretto tanto maggiore è la sensazione di pericolo.
Al cellulare l’amico Orly, sottolineo l’importanzadel prepararsi emotivamente ai disastri. Sempre Lui su WhatsAppcontinuò dicendomi chei nostri cervelli sono macchine che funzionano per schemi e spesso diciamo a noi stessiche qualsiasi cosa di terribile, che in quel momento sta accadendo, non è possibile che stia succedendo, se non si riesce a trovare nella nostra mente un esempio di qualcosa di simile accaduto prima.
È per questo che, dappertutto nel mondo, la gente va ancora in spiaggia e nei bar nonostante gli avvertimenti sempre più terribili. È per questo chedurante gli avvenimenti del famoso 11 settembremolte persone rimasero alle loro scrivanie o si misero a raccogliere le loro cose prima di cercare di scappare.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
Negli ultimi anni, il mercato cinematografico è notevolmente cambiato, in virtù di tutti i meccanismi di fruizione innovativi che hanno determinato enormi novità in quanto a produzione, distribuzione e fruizione di film e serie televisive. Per quanto diverse case di produzione continuino a investire nella sala, ormai le piattaforme di streaming rappresentano il modo più semplice e immediato per vedere un determinato film; per tanti, per questo motivo, ormai lo streaming rappresenta una grande forma di divertimento, come nel caso di piattaforme come Casinoonlineaams.com/casino-online-senza-deposito; ma quali sono le migliori piattaforme di streaming dove vedere film? Vale la pena offrire un’importante panoramica in merito.
Netflix
Se si parla di migliori piattaforme di streaming dove vedere film, non si può che iniziare dal servizio che lo streaming l’ha consolidato in tutto il mondo, comportando un enorme successo per film, serie TV, documentari, show di stand-up comedy e tanti altri prodotti presenti sulla piattaforma, che si tratti di produzioni originali o meno. Netflix, ad oggi, vede la concorrenza di numerosissime piattaforme, che sono nate successivamente e che hanno cercato di consolidare la propria utenza, ma può sicuramente detenere il merito di prima grande piattaforma che abbia introdotto un sistema di fruizione dei prodotti assolutamente innovativo che, per quanto abbia generato da sempre grosse polemiche, ha sicuramente rivoluzionato il mercato cinematografico.
Prime Video
Primo grande concorrente di Netflix è sicuramente Amazon Prime Video, il servizio di streaming affiliato direttamente alla piattaforma di e-commerce più famosa al mondo; Amazon ha deciso di investire, a seguito del grande successo in termini di e-commerce, in tutti i possibili settori, passando attraverso la domotica, fino alla musica, al cinema e addirittura allo sport, con l’acquisizione di diversi match di Champions League che possono essere osservati proprio all’interno di questa piattaforma.
All’interno della piattaforma in questione, è possibile trovare non soltanto numerose produzioni originali e film inclusi in streaming, ma anche prodotti che possono essere acquistati, noleggiati o osservati per mezzo dell’abbonamento ad alcuni canali, come MGM, Infinity e tanto altro ancora.
Disney Plus
Una piattaforma che è diventata sempre più importante e frequentata negli ultimi anni, in termini di utenza, è quella di Disney Plus, che ha permesso di introdurre numerosi film appartenenti alla cultura popolare: dalla Marvel a Star Wars, passando per tutti i film di animazione per bambini e per famiglie che hanno ottenuto un incredibile successo nel corso della loro storia, Disney Plus ha tantissimo da offrire per quanto riguarda i film e, per questo motivo, non si può non sottoscrivere un abbonamento a quest’ultima piattaforma.
MUBI
Se le precedenti piattaforme mettono a punto un sistema più mainstream di fruizione del prodotto, esiste un servizio ulteriore per coloro che - invece - vogliono recuperare grandi classici della storia del cinema, accomunandoli anche a grandi prodotti di nicchia o appartenenti a produzioni emergenti o di altri paesi. Si parla di MUBI, un servizio di cinema d’essai che, sull’onda di lingua originale e dell’assenza di doppiaggio, ha conquistato sempre più credito presso alcuni appassionati e addetti ai lavori, in virtù della qualità che sicuramente ne consegue per alcune tipologie di prodotto.
Apple TV+
Ultima tra le migliori piattaforme di streaming che possono essere scelte a proposito della volontà di vedere film non può che essere Apple TV+ che, così come detto precedentemente per il servizio di Prime Video, ha comportato un grande allargamento del settore di Apple attraverso musica, cinema, televisione e informazione, oltre che per mezzo di dispositivi elettronici. Apple TV+ presenta numerosi film originali con cast e investimenti di budget importantissimi, che restituiscono una grande qualità narrativa e, soprattutto, un’attenzione per il servizio sicuramente crescente.