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Redazione TirrenoNews

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Preg.mo sindaco,

non le sarà certo sfuggita la recente vicenda relativa alle strisce blu.

Le ricordo, in sostanza, che il ministero dei Trasporti ha ripetutamente espresso nel tempo il parere che, nel caso di sosta illimitata tariffata, il pagamento in misura insufficiente non costituisca violazione di una norma di comportamento, ma configuri unicamente una "inadempienza contrattuale".

Pertanto, nei casi di pagamenti in misura insufficiente, l'inadempienza implica il saldo della tariffa non corrisposta.

Niente multa, insomma, perché "in materia di sosta, gli unici obblighi previsti dal Codice sono quelli indicati dall'articolo 157, comma 6, e precisamente l'obbligo di segnalare in modo chiaramente visibile l'orario di inizio della sosta, qualora questa sia permessa per un tempo limitato, e l'obbligo di mettere in funzione il dispositivo di controllo della durata della sosta, ove questo esista; la violazione di tali obblighi comporta la sanzione prevista dal medesimo articolo 157, comma 8, del Codice medesimo".

Chi prolunga la sosta nelle strisce blu oltre l'orario per il quale ha regolarmente pagato non merita una sanzione ma deve solo saldare la parte mancante della tariffa. Così ha risposto il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro a un'interrogazione parlamentare facendo chiarezza sui dubbi interpretativi sollevati da molti Comuni e su "una presunta, ma inesistente", divergenza tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il ministero dell'Interno.

Alcuni comuni hanno obiettato osservando che un parere del ministero dell'Interno del 2003 dice il contrario.

Ma per il Ministero dei Trasporti "non risulta alcuna situazione di conflitto interpretativo con il ministero dell'Interno: quest'ultimo, infatti, in seguito a un riesame della propria posizione espressa nel 2003, ha successivamente (nel 2007) condiviso la disamina della tematica svolta dal Mit ed emesso (nel 2010) una serie di pareri in tal senso", pareri condivisi dal Servizio della Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

Saprà anche che l'Anci sostiene che se "la sosta si protrae oltre l'orario per cui e' stata pagata la tariffa dovuta, si applichera' la disposizione sanzionatoria prevista dalla disciplina della sosta, anche in relazione a quanto disposto dal comma 132, dell'articolo 17 della legge 127/97, ovvero quella prevista dal regolamento comunale". La comunicazione del ministero, rileva l'Anci, "pare muovere da un equivoco sull'assoggettamento al pagamento della sosta, evidentemente non ritenuto atto di regolamentazione come da Codice della strada e dunque non costituente presupposto per l'applicazione della sanzione. Cosi invece non e' - conclude l'Anci - avendo il legislatore assegnato ai Comuni tale potesta' regolamentare legandola al potere sanzionatorio di cui sopra".

La vicenda potrebbe essere ritenuta chiusa dall’intervento del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi il quale ha chiarito che: "La questione e' semplice se ho pagato la sosta e poi sto 10 minuti in più, non posso ricevere la multa, ma dovrò pagare la differenza e il tempo in più. Ai comuni chiediamo di rispettare le regole che il codice della strada prevede. Non serve una norma, perche' abbiamo verificato che l'interpretazione della norma e' chiara e quindi il caso e' chiuso. Per una volta non complichiamo la vita ai cittadini"

A tal punto le domande, signor sindaco.

  1. Il comune di Amantea di fronte alla richiamata posizione del ministero cosa decide di porsi?
  2. Darà disposizione per l’annullamento d’ufficio delle sanzioni comminate negli ultimi 60 giorni a coloro che sono stati contravvenzionati perché era scaduto il termine orario già pagato?

Appena perverranno le sue risposte ne daremo notizia ai nostri lettori, anche se sarebbe meglio che lei disponesse la allocazione di apposito avviso pubblico per le strade cittadine

Potremmo rispondere che noi per nostra fortuna li abbiamo entrambi e godiamo di entrambi, ma sarebbe una risposta sciocca ad una domanda che è invece fortemente ( seppur tardivamente) provocatoria.

Dietro questa domanda c’è invece una forte contestazione al TG3 ed in particolare alla caporedattrice Annamaria Terremoto.

La terremoto avrebbe la responsabilità di aver omesso più o meno totalmente i grandi scandali che investono la regione Calabria

Secondo Laratta il TG3 avrebbe “negato al popolo dei telespettatori calabresi l'esistenza di un "caso-Reggio" (al Tg Calabria risulta ancora in carica il sindaco Scopelliti, mentre avrebbe accertato l'esistenza in vita della povera Orsola Fallara), il Tgr Calabria ha mai saputo degli scandali a Catanzaro, Vibo e Cosenza? Ha mai documentato la vicenda Gentile-Ora della Calabria? Sa che esiste un gigantesco scandalo che riguarda la sanità calabrese? Conosce quello che è accaduto all'Asp di Cosenza? È a conoscenza che Scopelliti balla sui processi?».

Una prova potrebbe essere nel fatto di aver totalmente ignorato la trasmissione di Servizio Pubblico di ieri 20 marzo”

In realtà i calabresi sanno che della vicenda del comune di Catanzaro il TG3 ha parlato; eccome.

Allora le omissioni sono territorialmente parziali?

Non solo ma Laratta contesta alla terremoto di “trasmettere le immagini di sagre paesane, processioni ed inutili convegni».

Ed infatti la chiusura è ancora più sarcastica: «Passiamo ora al prossimo servizio: “Sono più buoni i fichi di Amantea o le cipolle di Tropea? La linea al nostro inviato”»

(AGI) - Catanzaro, 21 mar. - I Carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di G.P., 50 anni, residente a Decollatura (Cz), accusato di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti di tipo marijuana e hashih.

L'attivita' investigativa ha avuto inizio nel mese di dicembre 2011 quando militari dell'aliquota operativa della Compagnia di Soveria Mannelli e della Stazione Carabinieri di Decollatura, in un terreno demaniale boschivo sito nell'agro del comune di Decollatura, hanno trovato 16 chilogrammi circa di marijuana, gia' suddivisa in dosi e pronta ad essere immessa sul mercato, nascosti all'interno di 15 contenitori in vetro di varia grandezza a chiusura ermetica e di 2 damigiane con capienza di 33 litri che erano stati quasi interrati in un anfratto appositamente ricavato nel terreno ricoperto con terriccio e fogliame quasi interrati in un anfratto appositamente ricavato nel terreno ricoperto con terriccio e fogliame.

Le indagini successive, effettuate con servizi di osservazione predisposti nella zona del rinvenimento e attivita' di intercettazione telefonica e ambientale, hanno permesso di risalire all'uomo che aveva seminato e coltivato, su tre terreni siti nell'agro del comune di Motta Santa Lucia e del comune di Decollatura, 3 piantagioni di cannabis indica per complessive 178 piante della qualita' "blackberry white", destinate alla produzione di sostanza stupefacente da immettere poi nel mercato locale.

Dalle indagini sarebbe emerso che l'uomo cedeva sistematicamente la marijuana coltivata e stoccata ad alcuni suoi "clienti" di fiducia, diventando un punto di riferimento per i consumatori della zona. (AGI)

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