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Redazione TirrenoNews

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Rousseau anticostituzionale? Lo dice la Carfagna.

Lunedì, 02 Settembre 2019 21:22 Pubblicato in Italia

Anche Berlusconi ha paura delle elezioni?

Sembrerebbe di si.

Infatti se dovesse schierarsi con la Meloni e la Lega non conterebbe un tubo.

Ed è per non farsi scoprire che tenta di evitare le elezioni.

E lo fa nel modo più blasfemo.

Nientemeno scoprendo( per la prima volta, ovviamente) e dichiarando la anticostituzionalità della piattaforma Rousseau

 

Ecco cosa fa dire alla Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia:

“Non è ammissibile che un patto di governo nato, almeno stando ai suoi promotori, con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni e la dignità repubblicana, venga sottoposto alle forche caudine di una votazione anonima e non controllabile da nessuno.

Non è lecito che una platea di poche migliaia di persone, interpellate attraverso una società privata, imponga la sua volontà, qualunque sia, al Parlamento, agli eletti, alle istituzioni democratiche.

Le consultazioni nei partiti si fanno prima, non dopo, la stipula di accordi.

E’ per me incredibile che il Pd abbia accettato il diktat Cinque Stelle sulla piattaforma Rousseau, come è incredibile che lo accetti il premier incaricato Giuseppe Conte.

Come si può attribuire a quel voto una potestà decisiva e non semplicemente consultiva?

Per mesi le sinistre hanno agitato rischi autoritari o addirittura eversivi alle porte: e adesso?

L’articolo 1 della nostra Costituzione affida la sovranità al popolo “nelle forme e nei limiti della Costituzione” che, fino a prova contraria, non prevede interventi della Casaleggio Associati”.

Chiesto il processo per 10 indagati al Comune.

Lunedì, 02 Settembre 2019 19:04 Pubblicato in Catanzaro

Bufera al Comune di Borgia Incarichi illegittimi per favorire gli amici, delibere comunali modificate ad hoc, un curriculum vitae farlocco per assicurarsi un posto di maggiore prestigio e uno stipendio più alto, in barba alle regole sulla trasparenza nella Pubblica amministrazione, che impongono procedure selettive di merito e un bando pubblico per la copertura di posti vacanti. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Veronica Calcagno, dopo aver chiuso le indagini nel mese di giugno con contestuale avviso di garanzia, ha chiesto il rinvio a giudizio, a carico di 10 indagati,tra ex amministratori, dipendenti del Comune e l’attuale sindaco di Borgia.

Gli indagati. Sotto accusa, a vario titolo, per abuso di ufficio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico l’ex sindaco Francesco Fusto, 43 anni di Borgial’allora vice sindaco Riccardo Bruno, 54 anni, nato a Sciaffusa in Svizzera e residente a Borgia, gli ex assessori Sandro Citraro, 52 anni, nato in Svizzera e residente a Borgia,  Leonardo Maiuolo,35 annidi Borgia, Elisabeth Sacco, 32 anni, di Catanzaro, attuale primo cittadino del Comune di Borgia e  Giuseppe Zaccone, 34 anni di Catanzaro; il segretario comunale Mario Guarnaccia, 51 anni, di Isca sullo Jonio; il vice comandante della Polizia municipale del Comune di Borgia Orlando Lagonia, 50 anni di Catanzaro; il responsabile del servizio amministrativo Antonio Melito, 66 anni di Borgia e il responsabile del servizio finanziario Luca Buccafurri, 43 anni, di Catanzaro.

L’abuso di ufficio.

Secondo le ipotesi accusatorie, nonostante fossero presenti nell’organico del Comune di Borgia, due vigili, distaccati nell’area amministrativa e adibiti a funzioni inferiori, gli indagati avrebbero assunto Orlando Lagonia, già appartenete alla Polizia locale del Comune di Catanzaro con il profilo di “Istruttore di Vigilanza categoria C”, ricorrendo alla procedura di mobilità nella Pubblica amministrazione.  Un risultato reso possibile modificando, con delibera di Giunta numero 86 del 25 maggio 2015, la dotazione organica limitatamente all’area di Polizia municipale, con la previsione di un ulteriore posto di categoria D1, che avrebbe consentito a Lagonia mansioni superiori e un aumento di stipendio di 1712, 56 euro annuo. Lo stesso sarebbe poi stato nominato (con decreto del sindaco numero 5 del 29 giugno 215) vice comandante della Polizia municipale e contestualmente sarebbero state disposte le ferie forzate per il comandante in carica dei Vigili urbani Salvatore Scarfone. Un “piano” che avrebbe procurato, secondo la Procura, un ingiusto vantaggio patrimoniale a Lagonia, nonostante gli indagati fossero consapevoli dell’insussistenza delle condizioni di assunzione.

“Il falso curriculum”.

Lagonia, nei confronti del quale si ipotizzano i reati di abuso di ufficio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, avrebbe presentato domanda di trasferimento dal Comune di Catanzaro a quello di Borgia avvalendosi di un curriculum vitae con una sfilza di titoli e ruoli inesistenti. Pur di ottenere l’incarico, avrebbe attestato di aver ricoperto l’incarico di supervisore del servizio antiterrorismo in ambito aeroportuale di Lamezia; di aver ricevuto mandato da parte della Giunta del Comune di Simeri Crichi di coordinatore della sezione ambientale della Polizia locale; di essere stato responsabile della polizia giudiziaria dei vigili urbani al consorzio Bassa Bergamasca; di essere stato coordinatore comandante della Polizia locale del Comune di Casignana (R.C). E ancora, di avere la qualifica di esperto in tecniche di polizia giudiziaria, tecniche investigative tradizionali e indagini scientifiche rilasciata dal Comune di Lecco; di essere in possesso del brevetto Enac di esperto nell’individuazione di ordigni esplosivi. Circostanze, per la Procura, non corrispondenti al vero, con l’aggravante di aver commesso il fatto per conseguire l’assunzione in mobilità. Adesso la parola passa al gip del Tribunale di Catanzaro, che una volta fissata l’udienza preliminare, nel contraddittorio tra accusa e difesa, deciderà se accogliere la richiesta della Procura di mandare a processo gli indagati.

di Gabriella Passariello

Roma.Clandestino somalo lancia sassi contro bus Atac

Lunedì, 02 Settembre 2019 18:22 Pubblicato in Italia

Arrestato un 39enne somalo per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato

Ha lanciato dei sassi contro il parabrezza di un'autobus Atac della linea 90 mandandolo in frantumi. Poi, non contento, ha aggredito i carabinieri intervenuti per fermarlo.

 

 

 

 

 

 

Per questo un 39enne somalo, irregolare in Italia e con precedenti di polizia, è stato arrestato domenica alle 19 e 45 dai militari dell'Arma della stazione piazza Bologna e dai colleghi del Nucleo Radiomobile con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, oltre ai reati di interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato.

L'uomo, dopo aver spintonato i carabinieri e essersi procurato alcune ferite con atti di autolesionismo, è stato soccorso da un’ambulanza del 118 che ha dovuto sedarlo.

L'autista dell'autobus, a causa della rottura del vetro ha dovuto sospendere la corsa e chiamare l’autorimessa per farsi inviare un altro bus per il trasbordo dei passeggeri.

Nessun problema !

Siamo in Italia.

Il paese della pacchia e senza legge.

Domani sarà fuori ed agli arresti domiciliari

Sparirà per ricomparire altrove.

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