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Redazione TirrenoNews

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Donna Moldava partorisce in casa e nasconde figlio nella valigia

Mercoledì, 02 Ottobre 2019 12:35 Pubblicato in Mondo

Vallo della Lucania. Partorisce in casa, nasconde il neonato in una valigia, dove è stato trovato morto, e poi chiama i sanitari del 118 che l’accompagnano in ospedale ignari di quanto accaduto.

È successo la notte scorsa ad Angellara, piccola frazione del Comune di Vallo della Lucania.

La donna, una 30enne di origini moldave, è ricoverata in condizioni non gravi nell’ospedale “San Luca”.

I medici hanno immediatamente capito che il problema era determinato da un parto, avvenuto poco tempo prima, e hanno avvisato i carabinieri che si sono recati presso l’abitazione della donna.

E, durante il sopralluogo, hanno rinvenuto il neonato all’interno di una valigia nella camera da letto.

La procura ha aperto un’inchiesta.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Paolo Itri che in nottata si è recato sul posto insieme al medico legale Adamo Maiese.

Sulla vicenda vige il massimo riserbo.

Bocciata la proposta di legge della Giunta regionale sul Corap.

Mercoledì, 02 Ottobre 2019 11:06 Pubblicato in Calabria

Reggio Calabria, 1 ottobre 2019 - Bocciata la proposta di legge sul Corap proposta dalla Giunta regionale. Ieri nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Affari istituzionali si è deciso di rinviare e modificare il testo che prevede la liquidazione coatta amministrativa dell’Ente.

Una proposta di legge che, in realtà, serviva a nascondere con un colpo di spugna un sistema torbido e clientelare attorno al Consorzio regionale per le attività produttive.

 

 

Infatti, non avrebbe salvaguardato né i livelli occupazionali, così come hanno ribadito puntualmente anche i sindacati, né l’ingente patrimonio dell’Ente (valutato contabilmente per oltre 400 milioni di euro e circa un miliardo di euro come valore di mercato).

Risulta lacunosa anche sulle funzioni e la mission istituzionale del Corap, un Consorzio che avrebbe dovuto rappresentare lo strumento per attrarre investimenti nel territorio calabrese invece nulla è previsto su chi dovrà garantire questi compiti.

La proposta, tra l’altro, è arrivata in Commissione senza il parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale.

Parere propedeutico a capire la compatibilità legislativa dell’atto proposto che prevedeva la liquidazione coatta dell’Ente.

Il commissario nominato dalla Regione Calabria, il dottor Caldiero, stranamente non ha prodotto alcuna relazione analitica sullo stato dell’Ente e sulla proposta di liquidazione coatta.

Solo in un secondo momento, nel corso dell’audizione, si è giustificato affermando che faceva propria la relazione del Revisore dei Conti che andava in direzione opposta rispetto alla proposta di liquidazione coatta da lui stesso proposta.

Ma il dato più evidente che manifesta inerzia e omissioni è il fatto che il Revisore dei Conti, dott. Tempo, ha ribadito che lui ha più volte informato con l’invio di atti e verbali il presidente della II Commissione regionale, il presidente Oliverio e la Giunta regionale.

A quanto pare nessuno ha mai sentito l’esigenza in questi quattro anni di intervenire e fare chiarezza nonostante la Regione sia per legge l’Ente vigilante del Corap.

Ma in questi anni è accaduto di tutto. Paradossale è la vicenda della sede in Marocco con un progetto costato oltre 110mila euro.

A questo si aggiungono poi incarichi e consulenza in 18 mesi da 454.682,68 euro.

Emerge un quadro in cui l’utilizzo delle risorse pubbliche è effettuato ad uso clientelare tendendo a favorire un sistema che sicuramente non è servito alla costituzione del Corap e alla sua missione istituzionale.

Nei prossimi giorni presenteremo una proposta di legge che va nella direzione di salvaguardare i dipendenti, il patrimonio dell’Ente e il rilancio delle funzioni per attirare investimenti nel territorio calabrese.

Una proposta che punterà alla ricapitalizzazione, la predisposizione e adozione di un piano di risanamento e di riequilibrio finanziario attraverso un piano industriale.

Carlo Guccione                                  Consigliere regionale

Roma. Si è dimesso il Cda dell'Ama

Martedì, 01 Ottobre 2019 17:29 Pubblicato in Italia

Si è formalmente dimesso oggi 1 ottobre 20189 il Cda di Ama.

Ad appena tre mesi dall’insediamento, la presidente Luisa Melara, l’ad Paolo Longoni e il consigliere Massimo Ranieri hanno comunicato il loro addio ai dirigenti della municipalizzata dei rifiuti , durante una riunione convocata verso ora di pranzo nella sede di Calderon de la Barca.

 

 

 

"Il Consiglio di Amministrazione di Ama Spa, nelle persone della Presidente, Luisa Melara, dell'Amministratore Delegato, Paolo Longoni e del Consigliere, Massimo Ranieri, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni", si legge nella stringata comunicazione ufficiale inviata alle 15,30 dalla società.

Mentre nella lunga lettera alla sindaca Raggi con cui hanno rimesso l'incarico, i componenti del Cda spiegano che è venuta meno la "necessaria fiducia" nel Campidoglio.

"Le comunichiamo, nostro malgrado, che da parte nostra - si legge nella lettera - è venuta meno la necessaria fiducia nel socio unico di Ama Spa e pertanto con la presente dichiariamo di rassegnare le dimissioni con decorrenza dalle 18 di oggi primo ottobre da componenti del consiglio d'amministrazione di Ama".

La decisione di dimettersi sarebbe maturata dopo le ultime tensioni con il Campidoglio sul bilancio 2017 di Ama, già all’origine delle dimissioni dell’assessore capitolina Pinuccia Montanari e della revoca del Cda di Lorenzo Bagnacani.

Melara, Longoni e Ranieri avrebbero cercato fino all’ultimo una apertura da parte dell’azionista ma anche l’ultima richiesta di un incontro con la sindaca di Roma Virginia Raggi non avrebbe avuto alcuna risposta.

''Se Raggi dice di essere stata lasciata sola, allora noi siamo stati abbandonati.

Sono deluso e arrabbiato, se il piano per Ama era un altro ce lo potevano dire subito.

Il problema dei rifiuti non si gestisce con l'ideologia ma servono azioni concrete''.

Dice all'Adnkronos il consigliere del Cda Ama Massimo Ranieri.

''Anche oggi abbiamo continuato a lavorare, ho appena visto un dirigente Hera per la gestione dei flussi.

Vanno avanti anche le procedure per l'apertura dei due compostaggi.

Noi abbiamo provato a lavorare: oggi avrei dovuto vedere in V Municipio i cittadini perché con il presidente Giovanni Boccuzzi ci eravamo impegnati a far partire il porta a porta da Natale, ma purtroppo è andata così.

Tutto questo avviene sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori di Ama''.

Comunque assicura l'ad dimissionario Paolo Longoni,''in questo momento stiamo predisponendo tutti quegli atti per far sì che Ama non si blocchi. Siamo responsabili''.

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