Redazione TirrenoNews
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Sospettato per rapina sottrae la pistola a un agente e apre il fuoco. Arrestato insieme al fratello. Altri tre poliziotti colpiti
Trieste, 4 ottobre 2019 - Sparatoria nella Questura di Trieste.
E' successo nel pomeriggio, intorno alle 17, quando un uomo, sospettato per una rapina avvenuta questa mattina, ha aperto il fuoco colpendo a morte due poliziotti, Pierluigi Rotta, 34 anni di Napoli, e Matteo De Menego, 31 anni di Velletri.
Altri tre agenti sarebbero rimasti feriti in modo non grave, così come il fratello dell'aggressore, che era con lui.
Secondo una prima ricostruzione i due fratelli, originari della Repubblica Dominicana, erano stati portati in questura per accertamenti dopo la rapina di una scooter.
A un certo punto uno dei due ha chiesto di andare in bagno e ha subito aggredito un poliziotto nel tentativo, poi riuscito, di sfilargli la pistola, con cui immediatamente dopo ha esploso dei colpi.
Altri agenti presenti hanno risposto al fuoco, bloccando la fuga dei due che sono stati poi arrestati.
Rotta e De Menego, colpiti a bruciapelo, sono morti dopo tentativi disperati di rianimazione.
Ancora incerta la dinamica dei fatti e sconosciuto il movente.
La zona attorno alla Questura è stata isolata con un cordone di sicurezza. Il sindaco, Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino.
"I poliziotti devono rendersi conto che siamo in guerra - ha detto in tv a Telequattro -. C'è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione".
Quanto accaduto a Trieste è "drammatico e vergognoso - commenta il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga -. La rabbia è tanta".
Alle famiglie delle vittime va la vicinanza di Elisabetta Casellati: "Chi colpisce un uomo delle Forze dell'ordine, colpisce lo Stato", ha detto la presidente del Senato palesando il suo "sdegno".
Cordoglio è stato espresso dal presidente della Camera Roberto Fico, dal ministro Luigi Di Maio e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che manifesta "tristezza per la barbara uccisione" dei due agenti e "riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini".
Tutte comode pagliette!
Sulla lapide del cimitero c’è la sua foto, ma è ancora in vita di Francesco Gagliardi
Venerdì, 04 Ottobre 2019 20:13 Pubblicato inCosì inizia la bella poesia “A Livella” di Antonio de Curtis, il grande Totò:- Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza per i defunti andare al cimitero-.
In questa triste e mesta ricorrenza anche noi, puntualmente, andiamo al cimitero a deporre un fiore o accendere un lumino sulle tombe dei nostri cari defunti.
A Totò, dopo aver compiuto il triste omaggio,gli capitò un’avventura. Ebbe paura. Dormiva o era sveglio? Fantasticava?
No. Vide due ombre che si avvicinavano. Erano il Marchese e don Giovanni, il netturbino, che discutevano fra di loro.
Io, spesso, durante l’estate mi reco al cimitero.
Alcune volte porto anche dei fiori di campo per deporli sulle tombe degli amici e dei parenti, altre volte percorro i vialetti e in silenzio recito alcune preghiere.
Non mi è capitato nulla di strano come è capitato a Totò.
Ma questo non lo può dire la signora Sandra Dominici di Orciano, la quale si era recata al cimitero di Mondovio per deporre un fiore davanti alla pietra sepolcrale della cugina Giuseppa Guiducci, scomparsa pochi giorni prima e seppellita in quel cimitero.
Per poco non svenne.
Il primo istinto che ebbe è stato quello di scappare, di uscire al più presto dal cimitero anche perché si era fatto un po’ buio.
Ma cosa ha visto, dei fantasmi?
Dei morti che camminavano e litigavano tra di loro come il Marchese e don Gennaro?
No. I morti son morti e riposano in pace.
E allora cosa ha visto che ebbe tanta paura e le gambe le incominciarono a tremare e non ebbe neppure la forza di gridare?
Sulla pietra sepolcrale anziché la foto della cugina morta c’era la sua fotografia.
Ma come è potuto accadere un simile scambio di foto?
La colpa è probabilmente del titolare delle pompe funebre di Roma il quale ha utilizzato una vecchia fotografia dov’erano insieme la signora Sandra e la cugina Giuseppa defunta.
Nel ritagliare la foto ha usato il volto della signora Sandra anziché quello della cugina. Ora la signora ci scherza sopra.
L’accaduto, secondo alcuni porta anche fortuna, le allunga la vita.
Domanico. Lunedì notte il Potame Adventure Park è stato oggetto di atti vandalici.
A denunciare l’accaduto l’associazione che lo gestisce.
Secondo quanto ricostruito dai gestori, ignoti hanno rubato il gruppo elettrogeno utilizzato per le attività del parco, che nei prossimi giorni ospiterà gli alunni delle scuole di Amantea, Domanico e Carolei.
I ladri per entrare all’interno hanno forzato l’ingresso e impallinato il cane da guardia, che fortunatamente si è salvato.
“Quando decidemmo di assumere la gestione del Parco – scrive sui social Paolo Barbarossa Park Director – ci siamo rimboccate le maniche e con immensi sacrifici economici abbiamo ridato lustro e dignità ad un luogo in precedenza completamente distrutto dai soliti ignoti.
Abbiamo fatto tutto ciò per il rilancio ed il riscatto turistico e sociale di un territorio incantevole che merita visibilità.
L’atto di oggi ci addolora e ci pone non poche difficoltà ma non cambia e scalfisce la nostra volontà e l’impegno sul rilancio del territorio.
Non vi è dubbio però che attendiamo di vedere schierate al nostro fianco le istituzioni: Comune, Provincia e Regione, esponenti politici locali e nazionali presenti sul territorio, perché la carenza di alcuni servizi quale energia elettrica e pessima percorribilità stradale, non permettono una messa in sicurezza favorendo l’isolamento del luogo, alimentando questi luridi fenomeni messi in atto da persone che si credono forti e magari pure intelligenti ed invece sono e restano prigionieri di una vita che li relegherà sempre alla meschinità.
L’auspicio, mio personale e dell’intero gruppo di giovani che rappresento, è che questo episodio diventi simbolo di solidarietà di una intera comunità, sana, operosa, vogliosa di riscatto e che si erga a difesa del proprio patrimonio di idee, tradizioni, cultura ruralità e grande senso dell’ospitalità”.
Anche la Pro Loco Potame-Busento, nella persona del presidente Veronica Longo, esprime vicinanza e solidarietà a tutto lo staff del Parco avventura. “Per l’increscioso episodio accaduto nella serata di ieri.
Purtroppo non è la prima volta che la che la struttura sia oggetto di atti vandalici, stavolta hanno sfondato il cancello con un mezzo e sottratto il generatore di corrente elettrica senza il quale l’attività sarà costretta a rimanere chiusa.
Ci auspichiamo che le indagini delle autorità competenti conducano presto all’individuazione dei colpevoli e facciamo appello agli enti locali affinché esprimano vicinanza e offrano un aiuto concreto per poter continuare nelle attività di promozione di un territorio fin troppo a lungo abbandonato a sè”.
Il sindaco Gianfranco Segreti Bruno si è immediatamente detto disponibile a reperire un nuovo gruppo elettrogeno per consentire il prosieguo delle attività