Il rapporto pubblicato sul sito del Ministero della salute presenta i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica dell’influenza, elaborati dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.
Durante la prima settimana del 2014, 632 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti.
Il valore dell’incidenza totale è pari a 2,33 casi per mille assistiti.
Ci si avvicina al valore soglia di 2,37 casi per mille assistiti che determina l’inizio del periodo epide-mico delle sindromi in-fluenzali.
Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 139.000, per un totale, dall’inizio della sor-veglianza, di circa 823.000 casi.
Ecco le fasce di età per incidenza
La fascia di età maggior-mente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osser-va un’incidenza superiore a 5 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 5,12 casi per mille assistiti
La percentuale scende a 2,28 per mille assistiti , nella fascia di età 5-14 anni
Si assesta esattamente a 2,37 per mille assistiti nella fascia 15-64 anni
Scende a 1,40 per mille assistiti tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni .si tratta evidentemente di un effetto delle vaccinazioni alle quali si sottopone tale fascia di età
Ma allora è utile vaccinarsi?
Vaccinarsi è certamente utile ed in alcuni casi necessario
E ci si può vaccinare anche adesso?
Rispetto ai primi giorni dell’anno, nel corso del mese di gennaio è previsto un aumento progressivo dei casi, fino al raggiungimento del picco stagionale, la massima diffusione del virus, per un totale di 4-4,5 milioni di persone.
Risponde Maria Cristina Rota del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di Sanità, “Al momento l’influenza non ha ancora raggiunto il culmine dell’epidemia. Per questo c’è ancora un margine di tempo per chi desidera vaccinarsi”. Infatti, anche se sono necessarie un paio di settimane perché, una volta inoculato, il vaccino diventi efficace, siamo ancora a un’incidenza relativamente bassa, se confrontata con quella degli anni passati, nonostante il virus abbia iniziato a circolare e sia stato identificato tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.
Ma in cosa consiste il vaccino e come funziona? “Il vaccino antinfluenzale è un cosiddetto trivalente”, spiega Rota: “contiene cioè tre diversi virus influenzali inattivati, ciascuno di un preciso sottotipo, e viene somministrato tramite un’iniezione nel braccio”. Come avviene per tutti i vaccini, così facendo si stimola l’organismo a produrre anticorpi verso i virus contenuti nella formulazione, sviluppando una sorta di scudo per quando ci si troverà esposti al contagio. Uno scudo più o meno resistente a seconda del virus influenzale con cui veniamo a contatto..