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Salvini cala le brache. Tutto come previsto

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gagliardiSì, tutto come previsto. Salvini ha calato le brache e il Sottosegretario Siri indagato per corruzione dal Consiglio dei Ministri di stamattina è stato disarcionato.

Come dunque previsto tanto tuonò che non piovve. La pioggia tanto attesa da diversi giorni non si è verificata. Ci sono stati tuoni e lampi ben mirati, ma la pioggia, purtroppo, non è arrivata. Come previsto la resa dei conti non c’è stata, tutto è stato rinviato a dopo le elezioni europee del 26 maggio p.v. Ma la guerra tra i due maggiori contendenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini continua. Così disse pure Badoglio in quel lontano 25 luglio del 1943 per non tradire gli alleati tedeschi. E così dice oggi Salvini, la guerra continua, ma rimane fedele alla parola data ai grillini di Di Maio. Se fosse ancora in vita Luigi Pirandello chissà cosa avrebbe scritto. Nei nostri articoli di giorni precedenti abbiamo sempre scritto che il Governo giallo verde non sarebbe crollato. Salvini e Di Maio assolutamente non vogliono la crisi di Governo. Anche loro hanno famiglia e alle poltrone ministeriali sono abbarbicati come l’edera. Salvini ora può dire ciò che vuole, non è credibile. Non può più prendere in giro gli italiani. Non siamo fessi. Perché non dice la verità? E’ stato costretto da Conte e da Di Maio ad ingoiare un bel rospo. I grillini hanno ardentemente voluto l’allontanamento di un sottosegretario leghista indagato per corruzione, senza uno straccio di prova, e allontanamento c’è stato. Va bene, i grillini se ne prenderanno le responsabilità, ma se ne prenderanno pure tutti i vantaggi. Già esultano e cantano vittoria. Infatti l’unico che si è presentato in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri è stato Luigi Di Maio. E Salvini? Desaparecido. Ha vinto Di Maio. Salvini ha perso. E’ lui lo sconfitto di stamattina. Però sta preparando una controffensiva. Il redde rationem ci sarà dopo il voto. Oggi, però, dobbiamo registrare una sua sonora sconfitta che lascerà il segno e avrà sicuramente degli strascichi durante la campagna elettorale. E intanto i sondaggi danno la Lega in calo. Gli elettori leghisti e i simpatizzanti evidentemente non hanno gradito il suo passo indietro. Ma lo ha fatto per il bene del paese. Balle! Lo ha fatto perché non vuole andare a casa e lasciare la poltrona ministeriale che occupa. Fino a quando? Ci sono tante altre cose da fare, certo. Ma Salvini, checché dica, ha subito una sonora sconfitta di immagine e politica. E gli scontri e le invettive di queste ultime settimane? Quali scontri, quali invettive! Tutto è filato liscio come l’olio. Oggi non c’è stata nessuna conta. Allora è vero quello che abbiamo pensato e scritto: i litigi tra Di Maio e Salvini sono finti, sono ben orchestrati per prendere per i fondelli gli italiani. Ma noi abbiamo in mano una matita copiativa e con un bel segno di croce sulla scheda elettorale possiamo mandarli tutte due a casa definitivamente senza fare troppo rumore.

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