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Furbetti del cartellino: Incastrati 42 impiegati. di Francesco Gagliardi

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Ancora una volta, amici, ci dobbiamo occupare dei furbetti del cartellino, questa grande piaga che nessuno è riuscito a sconfiggere.

Questa volta è stata una moglie gelosa a

 

incastrare gli impiegati infedeli che lasciavano il posto di lavoro e andavano dal parrucchiere, accompagnavano i figli a scuola, andavano a fare la spesa.

La moglie di un impiegato di Palermo presso l’Assessorato alla Salute, sapendo che il marito non era in servizio e credendo che se la spassasse con un’altra donna, ha denunziato il fatto alla Guardia di Finanza.

E così sono stati scoperti 42 impiegati infedeli, truffaldini, undici dei quali sono finiti agli arresti domiciliari e tutti dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico false attestazioni e certificazioni.

Molti di loro risultavano regolarmente in servizio, ma erano altrove, poi si recavano al lavoro con circa 3 ore di ritardo.

I colleghi avevano, però, timbrato il cartellino per loro.

Figuravano regolarmente in servizio, ma la loro stanza era vuota.

Addirittura una convivente di un impiegato si intrufolava nell’Assessorato e firmava il cartellino per lui.

Ma i dirigenti e l’Assessore non si erano accorti di nulla?

Possibile?

Ora, però, che sono stati incastrati, grazie all’opera della Guardia di Finanza, la Regione Sicilia si costituirà parte civile e avvierà le procedure di licenziamento.

Quante storielle abbiamo dovuto ascoltare fino ad oggi e quanti commenti abbiamo dovuto leggere.

I furbetti del cartellino l’hanno fatta sempre franca, perché sia la Magistratura che i Sindacati sono stati sempre magnanimi con loro.

Non mi sorprende tanto la truffa e l’assenteismo dai posti di lavoro, ma il silenzio dei responsabili del personale, dei loro superiori.

Cosa fanno?

Cosa dirigono?

Cosa dicono?

Possibile che continuamente ci dobbiamo occupare di truffe perpetrate ai danni dello Stato, delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni?

Se nessuno riesce a fare niente, se nessuno riesce a fermare questi furbetti, allora sarebbe meglio ridurre l’organico del personale dei vari uffici.

Funzioneranno lo stesso e forse ancora meglio.

Questa gente deve essere licenziata in tronco se davvero si vuole debellare questa piaga.

Non é possibile che ancora oggi si ripetano fatti così eclatanti che fanno arrabbiare la popolazione e anche i tanti giovani alla ricerca della prima occupazione.

Quando questi furbetti vengono scoperti hanno la faccia tosta di giustificarsi in questo modo:- Così fan tutti e così abbiamo fatto anche noi -.

Bella giustificazione,non c’è che dire.

Ma se tutti facessero davvero così allora sarebbe meglio chiudere gli uffici e mandare tutti gli impiegati a casa.

La macchina amministrativa funzionerebbe lo stesso e loro, a fine mese, potrebbero riscuotere lo stipendio tranquillamente alle Poste Italiane.

Redazione TirrenoNews

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