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Il decreto legge per regolamentare la prostituzione anche in Italia.

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Dice Maria Spilabotte, senatrice del PD, :” Credo che il nostro Paese oggi debba dotarsi di una legge che regolamenti l’esercizio della prostituzione, andando oltre la legge Merlin del 1958, oramai obsoleta ed inadatta. Una regolamentazione in tal senso è necessaria perché non regolamentare o peggio, proibire, produrrebbe solo una sostanziale indifferenziazione tra libere scelte di autodeterminazione e prostituzione coatta, sfruttata e gestita dalle organizzazioni criminali di tutto il mondo che nel nostro paese gestiscono la tratta delle donne, soprattutto minori, sfruttandole, soggiogandole, sottoponendole a violenze indicibili attraverso l’impiego della minaccia. Scegliere di non affrontare questo problema significherebbe solo favorire indirettamente la malavita e sarebbe anche un indirizzo contrario rispetto alla strada indicata dall’UE, considerando che il Parlamento europeo, la scorsa settimana, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato una risoluzione sulla lotta al crimine organizzato. Auspico quindi – conclude la senatrice del Pd - che a partire da oggi, dopo la ratifica della convenzione quale strumento internazionale in grado di vincolare giuridicamente gli Stati alla tutela dei diritti delle donne, il parlamento si faccia carico di aprire una seria e proficua discussione sull’argomento nel rispetto delle libere scelte delle donne e nel contempo per il contrasto al fenomeno della tratta delle donne ai fini dello sfruttamento sessuale e quindi di lotta alle organizzazioni criminali e malavitose che nel nostro paese investono in questo settore approfittando di una mancata regolamentazione accumulando immani ricchezze che alimentano altri traffici illeciti”.

Coerentemente, la senatrice del PD Maria Spilabotte ha presentato un ddl per regolamentare la prostituzione. La proposta prevede: iscrizione alla Camera di Commercio, con tanto di Partita IVA, patentino, certificato di qualità e anche la possibilità di unirsi in cooperativa per esercitare insieme, nello stesso edificio, la professione più antica del mondo.

Il ddl propone che le prostitute saranno libere di esercitare la professione, ma come per ogni attività o professione si dovranno rispettare alcune regole.

Solo così si potrà esercitare una lotta spietata contro la tratta delle schiave del sesso, contro chi induce alla prostituzione contro la volontà della persona.

Venendo a mancare l'alibi che è impossibile estirpare la professione più antica del mondo, grazie al quale si è generata una sorta di lassismo, di cui ne approfittano moderni trafficanti di schiave, spesso ragazzine, mafiosi, magnacci, potrà essere esercitata una lotta senza quartiere alla prostituzione illegale, senza più bisogno di denuncia di parte, con misure di sostegno per il reinserimento di chi è caduta nella rete dei trafficanti di schiave.

Ovviamente la proposta solleva forti reazioni. Si sta generando un forte dibattito e fioriscono le controproposte o gli emendamenti.

Vi faremo sapere chi sarà contro!

Redazione TirrenoNews

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