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Si è svolta venerdì 26 giugno la prima assemblea del Partito Democratico.

Una riunione prettamente organizzativa - alla quale hanno partecipato un centinaio tra iscritti e simpatizzanti - che a dieci giorni dal congresso di Circolo ha portato a completamento la fase di strutturazione del Partito.

In apertura il Segretario Enzo Giacco ha sottolineato la gravità dei fatti contestati a conclusione delle indagini portate avanti dalla magistratura di Reggio Calabria sulla gestione dei finanziamenti ai gruppi consiliari della passata legislatura regionale.

<< Per il Pd della Calabria – ha dichiarato il segretario - e' tempo di cambiare passo, recuperando credibilità e sforzandosi di rappresentare istanze davvero sentite dalla gente >>.

Nel corso dei lavori - svoltisi alla presenza del Vice Segretario Antonio Veltri e del Tesoriere Antonio Morelli - è stata presentata la nuova Segreteria cittadina composta da: Anna Chieffa, Saverio Porzio, Teresa Bruno, Pasquale Bonavita, Lucia Groe, Tonino Chiappetta, Vincenzo Pugliano, Laura Pagliaro, Amedeo Muoio, Biagio Miraglia, Mariolina Fera, Luca Ferraro e Giuseppe Sconza Testa.

La riunione è proseguita secondo l’ordine del giorno.

Sono state comunicate le future iniziative, tra le quali: l’organizzazione della “Festa dell’Unità” (in programma nella seconda metà di luglio) che dovrà rappresentare un importante momento di riflessione e confronto su temi quali l’immigrazione e la valorizzazione dei beni archeologici, ma anche rispetto a questioni che riguardano il territorio; una serie di campagne di sensibilizzazione concernenti la tutela dell’ambiente, il senso civico e la salute pubblica; un ciclo di seminari di studio (da svolgersi nel periodo autunnale) con docenti dell’Università della Calabria.

In seguito è stato costituito il Comitato organizzatore della “Festa dell’Unità”, in programma nella seconda metà di luglio, del quale fanno parte: Massimo Boiocchi, Gennaro Perri, David Viola, Simone Vairo, Stefano Spina, Andrea Argentino, Antonio Perricone, Arturo Pucci, Emilia Di Tanna, Franca Dora Mannarino, Salvatore Amato, Francesco Guitto Ricci e Aniello Porco Gallina.

Ufficio Stampa PD Amantea 27 giugno 2015

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Nei giorni scorsi l’avvocato Crescenzio Santuori del foro di Catanzaro in nome e per conto di Ornella Africano, Teresa Bossio, Antonella Guido Rizzo, Marilena Valeriano, Francesco Vilardo, ha riproposto ricorso al Tar contro il comune di Amantea per l’accertamento e la declaratoria dell’obbligo del comune di concludere il procedimento amministrativo riferito al concorso indetto ed avviato con delibera della giunta comunale n 37 del 7.3.2014 mediante adozione di un provvedimento espresso e con declaratoria dell’illegittimità dell’inerzia sin qui maturata.

Il legale ha ricordato nel ricorso “la violazione dei canoni di correttezza e di buona fede da parte dell’amministrazione comunale ravvisabile nella circostanza per la quale solo a seguito dell’instaurazione del giudizio dinanzi al TAR il comune ha adottato un atto endoprocedimentale contenente non la nomina della commissione bensì un mero- Atto di indirizzo per l’acquisizione dei nominativi per la composizione della commissione giudicante il concorso di stabilizzazione di n° 7 posti di Agente di PM a metà tempo” ( D.G.C. n 19 del 30.1.2015)

Ricordiamo quanto apparso sulla stampa e cioè che “I vigili interessati alla stabilizzazione sono 9 e i posti messi a concorso sono 7”.

Ricordiamo, ancora, che nel ricorso è dato leggere che “Non è dato comprendere quale sia il motivo per il quale il comune di Amantea- pur in presenza di un supporto giuridico autorevole, quale il parere Anci sul punto espressamente sollecitato-non voglia procedere con il concorso; quale sia il fine realmente perseguito dall’amministrazione locale, sviando palesemente il potere pubblicistico”

Ed, inoltre, ricordiamo che la stampa odierna recita che siamo in presenza di “Una storia, quella del concorso per la stabilizzazione dei vigili precari, piuttosto complessa, sulla quale, per altro, grava un’attività d’indagine portata avanti dalla Polizia di Stato”.

Sempre notizie stampa, nel mentre, evidenziano che “I componenti della ( nominanda) commissione esaminatrice dovrebbero essere tre e sarebbero una funzionaria della Prefettura di Cosenza, un maresciallo dei Carabinieri in pensione, e un alto graduato della Polizia Provinciale di Cosenza, anch’egli in pensione”, richiamano il D.L. 78 del 19/06/2015 il cui articolo 5, al titolo “Misure in materia di polizia provinciale”, statuisce che “il personale appartenente ai Corpi ed ai servizi di

polizia provinciale, transita nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, secondo le modalità e procedure della mobilità inter-ente, nei limiti della relativa dotazione organica e della programmazione triennale dei fabbisogni di personale, con divieto, a pena di nullità,delle relative assunzioni, di reclutare personale con qualsivoglia tipologia contrattuale per lo svolgimento di funzioni di polizia locale”.

La norma ha destato forte preoccupazione tra i vigili che dovrebbero partecipare al concorso, ma non c’è bisogno di essere giuristi per intuire che non sembra ci sia questo pericolo, atteso che si tratta di posti part time inaccettabili per personale ex provinciale, ora a tempo pieno, e che deve essere ricollocato nel rispetto della pregressa posizione

Peraltro la dotazione dell’ex polizia provinciale non è eccessiva rispetto agli oltre 150 comuni cosentini e può trovare collocazione facilmente nei comuni più grandi .

E comunque, ove le riserve correlate al citato D.L. 78 del 19/06/2015 dovessero essere avanzate, dal comune di Amantea o da chiunque degli ex dipendenti della provincia, il TAR, potrebbe essere chiamato a pronunciarsi in merito ed a confermare il diritto già acquisito dai vigili di Amantea alla partecipazione al concorso già bandito, giusta la sentenza n 642 del 9.4.2015 del TAR Calabria.

Comunque sia, siamo in un bel pasticciaccio che rischia di diventare sempre più greve man mano che il tempo passa salvo che alla fine non trovi soluzione con la prossima pronuncia della magistratura amministrativa e la eventuale nomina di un commissario ad acta.

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Sergio Ruggiero, Consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera” scrive a tutti i consiglieri comunali del Comune di Amantea una lettera di Protesta contro la Delibera n. 113.

 

La delibera n 113 è quella con la quale la Giunta ha approvato i provvedimenti e le azioni “ a difesa dell’immagine di Amantea” nominando un avvocato di fiducia nella persona dell’avvocato Salvatore Politano.

 

Scrive il consigliere Ruggiero: “Non intendo esprimere giudizi circa le ragioni che hanno indotto i senatori Morra e Gaetti ad effettuare un sopralluogo nel nostro Comune unitamente alla Consigliera Menichino e ad un gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle, ma ho già avuto modo di esprimere profondo disappunto per l’approssimativa ed inesatta dichiarazione del senatore Morra secondo il quale il Comune di Amantea sarebbe stato sciolto 2 volte per mafia.

 

Ritengo a tal proposito del tutto insufficiente il modo con il quale lo stesso parlamentare pentastellato abbia inteso rettificare l’infelice dichiarazione.

 

Ritengo tuttavia inopportuna l’iniziativa della Giunta di agire legalmente contro il Movimento 5 Stelle e contro i due senatori Morra e Gaetti, iniziativa che, a mio parere, difficilmente avrà un esito positivo e sicuramente un costo a carico dei contribuenti di Amantea.

Al posto dell’Amministrazione mi sarei limitato alle dichiarazioni stampa evitando di imbarcarmi in un’avventura giudiziaria dagli esiti assolutamente imprevedibili.

Mi limito peraltro a considerare che questa situazione fa seguito alla discutibile vicenda del Concorso per ragioniere sul quale sono già intervenuto manifestando forti perplessità circa la sua validità, concorso che si è concluso mestamente con la “giudicata” inidoneità dei pochissimi partecipanti, a fronte dei 67 candidati ammessi, la maggior parte dei quali della data delle prove non ha saputo niente.

Risultato, ancora oggi siamo senza ragioniere effettivo.

Questo si che è un vero problema, un’anomalia tutta nostra alla quale prima si pone rimedio meglio è.”

A questo punto il consigliere richiama la vicenda del GAC di cui Amantea ha perso la presidenza

“Temo, ahimè, che la si voglia buttare in caciara, come Rubino e la Maggioranza hanno già fatto con il GAC, lasciandoci ovviamente le penne”.

E comunque aggiunge senza peli sulla lingua

“Auguro alla Giunta di averla vinta, in caso contrario non restano che le dimissioni, perché mostrare gli artigli (peraltro spuntati dopo le recenti pesanti dichiarazioni del consigliere Salvatore) a spese della comunità, non mi pare una bella cosa.

E allora mi viene da dire: questa ve la potevate proprio risparmiare!”

Amantea, 19 giugno 2015                                         Cordialmente Sergio Ruggiero

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