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Acquicella. Ancora fango. Che tristezza

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

“Ci rivolgiamo di nuovo a quel lettore non troppo distratto, per dirgli che a tre mesi dall’ultima alluvione di Acquicella, ecco la doppietta del 20 e 21 agosto.

Meno grave, perché ad Acquicella avevamo provveduto alla pulizia dei fossi terminali, ma di nuovo stiamo spalando fango.

Non è lo spalamento che ci disturba, siamo gente con i calli alle mani, ma piuttosto la raccapricciante latitanza del Comune al quale avevamo fatto assegnamento.

A seguito dell’ultima alluvione di maggio scorso, di cui ricorderai, caro lettore non distratto, abbiamo inoltrato al Comune solleciti corredati da elaborazioni tecniche e documentazione fotografica, sottolineando il pericolo incombente e proponendo per soluzione un’Ordinanza che stabilisca il ripristino e la manutenere dei fossi di guardia a Camoli inferiore, previo incontro con i proprietari interessati di cui è stato fornito elenco e indirizzi.

Costo zero a carico dell’Ente, solo un po’ di impegno da parte degli Amministratori i quali, ricordiamolo, sono lì per governare!

Eppure, nonostante i solleciti, le segnalazioni verbali e protocollate, le carte e le relazioni, ecco di nuovo il fango sulla strada ad ogni pioggia, senza che sia stato fatto niente.

Né più né meno come l’Amministrazione precedente, ricordi, lettore caro?

Quella dell’Ordinanza sbagliata, mai corretta e mai eseguita, e degli operai mandati alla vurri vurri.

Capirai, caro lettore non troppo distratto, come non possiamo che essere incazzati.

Viene da domandarsi: a che serve un’Amministrazione se non a governare il territorio raccogliendo le sollecitazioni, se del caso giovandosi della collaborazione offerta dai cittadini?

E invece:

NON UNA CONVOCAZIONE;

NON UNA COMMISSIONE;

NIENTE, NIENTE, NIENTE, NIENTE.

Solo la cosa più semplice da fare, operai e mezzi mandati qua e là a danno avvenuto, che fanno quello che possono, con ulteriori costi per l’Ente.

Non era meglio prevenire?

Non è vero che la sottovalutazione dei problemi e l’assenza di prevenzione produce danni, disastri e diseconomie?

Perché non è stata indetta l’apposita Commissione consiliare?

Forse la cosa non è di pubblico interesse? Forse non sono sufficienti tre mesi di tempo per convocare una Commissione?

Forse non è stato sufficiente averne parlato con l’Assessore competente il quale ha detto che avrebbe sollecitato il Presidente di Commissione?

A che serve l’Assessore?

A che serve la Commissione?

A che serve il Presidente di Commissione?

Forse avremmo dovuto fare più anticamera affollando ulteriormente (e inutilmente) i corridoi del Comune? Non è sufficiente come cittadini mostrarsi disponibili a collaborare?

Ma chi se ne fotte del fango, facimm a ‘mmuina, feste e celebrazioni?

In verità, caro Lettore, temiamo che intorno a questo Sindaco ci sia un vuoto, altrimenti, di fronte al pericolo che stiamo prospettando e i danni per privati e comunità che stiamo segnalando, qualcuno avrebbe dovuto attivarsi con preoccupata ed estrema premura.

E invece, ribadiamo, NIENTE. E siamo incazzati!

L’efficienza e la capacità di un’Amministrazione comunale si misura con la competenza, certo, ma anche con la prontezza e l’impegno con cui si affrontano i problemi, e ciò di cui parliamo, se ancora non s’è capito, E’ UN PROBLEMA GRAVE, UNA MINACCIA IDROGEOLOGICA INCOMBENTE di cui in questi ultimi tre mesi abbiamo visto solo un segno.

Caro Lettore non troppo distratto, è lecito a questo punto affermare che la politica sia una cosa troppo seria per essere intesa con la “leggerezza” che purtroppo registriamo ad Amantea. E non aggiungiamo altro, perché siamo troppo incazzati.

Ci accingiamo a rinnovare la questione al Nostro Sindaco, in quanto titolare della Sicurezza pubblica, ma non nascondiamo la delusione per l’assenza totale di risposte sinora riscontrata.

Subiamo danni, temiamo un disastro. E per favore, smettiamola di domandarci perché la Politica arrivi sempre dopo la Magistratura.

E temiamo un disastro!!!!

Redazione TirrenoNews

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