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frutta frescaAlmeno stante le dichiarazioni della Coldiretti e per la Confcommercio

 

La prima è quella del presidente Piero Molinaro il quale fa sapere che: «Questi operatori del settore (riteniamo grossisti e commercianti) provenienti pare dall’Umbria non hanno trovato di meglio (la domanda sorge spontanea: perché non lo hanno fatto in Umbria o regioni limitrofe?) che distribuire, quasi che la Calabria fosse una pattumiera, frutta gratis, creando notevoli problemi agli onesti operatori calabresi del settore nonché difficoltà anche di ordine pubblico.

A nostro parere – continua il presidente della Coldiretti – si è giocato sporco sia intellettualmente nel rapporto con comuni ed enti caritatevoli che operativamente immettendo enormi quantità di frutta.

Insomma uno schiaffo alla Calabria, nella convinzione che questa regione è senza regole e controlli ed è terra di nessuno dove può accadere di tutto».

La seconda è quella del direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Cocciolo che ha attivato il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, per richiedere di attivare urgentemente una serie di verifiche sulla regolarità di questa pratica e per attivare un controllo preventivo di natura sanitaria.

Due le principali preoccupazioni.

-una è la totale assenza di rispetto delle norme igienico-sanitarie (la merce viene stoccata e distribuita in ambienti molto discutibili e con modalità poco affidabili, senza alcun controllo).

-una è il mancato introito che sono costretti a subire i commercianti di frutta e verdura.

Altro che orgoglio, allora!

Qui è un problema di concorrenza!

Sembra, poi, che molti avventori provvedono a rivendere la frutta e gli ortaggi reperiti gratuitamente o più semplicemente la destinano all’alimentazione degli animali delle proprie fattorie.

Inutile dire che, in queste settimane, produttori e commercianti locali non riescono a vendere i loro prodotti e assistono inermi alla svalutazione della loro attività.

Ora “sembra” che “nientemeno” che il Ministero delle Politiche agricole abbia chiesto chiarimenti ai “ dirigenti regionali”, in quella che sembra un tecnica dilatoria, visto che non sembra che essa abbia sulla vicenda alcun ruolo ( diversamente sarebbe stata intimata dalla Coldiretti e dalla Confcommercio che invece si sono rivolti al Prefetto) bypassata come è stata anche dai sindaci dei tanti comuni (piccoli come Santa Caterina Albanese, Mongrassano, Santa Maria del Cedro, Grisolia, Maierà e grandi come Paola e Cetraro ) che si sono avvalsi di questa opportunità per la propria popolazione più debole ed affamata

La cosa strana ancora è che certa stampa sostiene che una regione incompetente e comunque affamata abbia “ contattato i sindaci dei paesi “omaggiati” della frutta, per diffidarli dal proseguire nella distribuzione prima che la questione non sarà chiarita”.

L’altra cosa strana è che qualcuno si preoccupa di chiarire che tutta questa reazione vuole tutelare il mercato e chi vi opera “ ma che ha soprattutto il fine di vigilare sulla salute dei cittadini”,quasi come se la frutta che parte dall’Italia verso la Russia non sia controllata.

E poi, i poveri non mangiano frutta , se si dovessero abituare poi la pretenderebbero! Sempre!

Insomma una vicenda molto , molto “kafkiana” , anzi molto, molto “calabrese”

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Mezza Calabria distribuisce frutta gratis. Tantissimi comuni anche più volte. Amantea no!

 

Intanto vediamo cose c’è dietro questa frutta gratis.

Premesse: nel 2014 il consumo di frutta e verdura è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione.
La spirale recessiva tra deflazione e consumi mette a rischio le imprese agricole e la salute consumatori.
La soluzione è la esportazione verso paesi a bassa produzione come la Russia. Nasce la crisi dell’Ucraina.
La UE a fine luglio 2014 adotta sanzioni economiche contro la Russia. Commissione Europea ad agosto 2014 stanzia 125 milioni di euro per sostenere gli agricoltori colpiti dalle sanzioni russi.
"Questi fondi saranno utilizzati per il ritiro dal mercato europeo di frutta e verdura per stabilizzare i prezzi in riduzione".
La Russia si collega con la Cina per i rifornimenti necessari alla sua popolazione e quindi vieta l'ingresso dall’Europa di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. I prodotti rifiutati dalla Russia sono quindi ritirati ed avviati al circuito della "distribuzione gratuita", in particolare, alle strutture per l’infanzia e agli enti di beneficenza.
Novembre 2014 le quantità di merci rifiutate alle frontiere sono troppe per essere avviate ai soli asili ed enti di beneficenza e così si decide di offrirle alle famiglie indigenti.
In particolare in Calabria.
Ed arrivano interi TIR carichi di prugne, banane, mele e kiwi ed altro

Parliamo di tonnellate di frutta.
Pensate che a Cetraro (circa 10 mila abitanti) sono arrivati 5 TIR carichi di frutta (nella foto in basso le cassette di frutta al Porto di Cetraro).
La distribuzione dovunque crea qualche problema e quantomeno lunghe fila. Talvolta i Carabinieri devono scortare i TIR (nella prima foto piccola la distribuzione di frutta in Grecia).
Saltano tutte le leggi sanitarie.
Non si sa da dove provenga la frutta, chi la abbia coltivata, quali trattamenti fitoterapici abbia subito.
Non solo ma crolla la vendita della frutta. Per esempio alcune imprese europee, dopo l’embargo russo, hanno cercato altri partner nei paesi nell’Europa orientale, per aggirare le restrizioni verso l’esportazione. E’ il caso delle mele della Bosnia verso la Russia che nel 2014 ha registrato un aumento del 100%. Scatta la reazione dei commercianti che si rivolgono alle loro associazioni ed al Prefetto.

La distribuzione della frutta gratis in Calabria è a macchia di leopardo. Ci sono comuni come Cetraro dove arrivano 5 TIR e comuni come Amantea dove non ne arriva nemmeno uno.
Perché ? Non ci sono famiglie indigenti? Aspettiamo il comunicato stampa!

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AleslongoLa città di Amantea si appresta a celebrare uno dei suoi figli più illustri.

 

Quest’anno, infatti, cade il centocinquantesimo anniversario della nascita del musicista e compositore Alessandro Longo, nato nel comune tirrenico il 30 dicembre 1864 e deceduto a Napoli il 3 novembre 1945.

Il maestro Giorgio Feroleto, che nel corso degli ultimi dieci anni si è fortemente adoperato per divulgare il lavoro svolto da Alessandro Longo, ha organizzato per il prossimo 6 dicembre un concerto di musica sinfonica che avrà luogo nel teatro auditorium del Campus Francesco Tonnara. La data non è stata scelta a caso.

Il concerto, infatti, sarà preceduto dall’inaugurazione della mostra dedicata al compositore nepetino che accoglie oggetti e spartiti gelosamente custoditi dal maestro Feroleto e donati dagli eredi del musicista. L’obiettivo è fare in modo che questa collezione, arricchita di altri nuove e interessanti testimonianze, possa trovare dimora definitiva nelle sale del Campus, dando così la possibilità di preservare nel tempo la figura di Alessandro Longo.

Secondo il programma, concordato con il sindaco Monica Sabatino, alle ore 18 si terrà la manifestazione d’apertura del museo. All’incontro parteciperà anche Paolo Giuliani, musicista e nipote di Alessandro Longo. Alle ore 19.30 si svolgerà il concerto del gruppo “Incepta Sonus Ensemble”, composto da Chiara Craglietto (violino), Martina Casetta (violino), Nicola Possente (viola), Annalisa Petrella (violoncello), Paola Guiotto (pianoforte). Per la particolare occasione verranno eseguiti i seguenti brani di Alessandro Longo: Suite per violino e pianoforte op. 33, Suite per violoncello e pianoforte op. 44; Quintetto per quartetto d’archi e pianoforte op. 3.

«Il centocinquantesimo anniversario della nascita di Alessandro Longo – spiega il maestro Giorgio Feroleto – è un avvenimento importante che consente di commemorare un musicista che è stato protagonista dell’importante dibattito culturale che ha animato il nostro Paese nella prima metà del secolo scorso. Longo fu un compositore tra i più dinamici ed operosi del suo tempo. Uomo di altissimo valore intellettuale, si prodigò in una versatile attività che lo vide impegnato come pianista, compositore, didatta, revisore, trascrittore, nonché attento studioso delle musiche del passato. Ma fu anche commentatore e critico musicale, appassionato autore di commedie e componimenti poetici, editore, giornalista, nonché direttore della rivista, da egli stesso fondata, «L’Arte pianistica», poi «Vita Musicale Italiana». Da attivo uomo di cultura seppe costruire un solido e proficuo rapporto con le personalità più importanti del suo tempo: Alfredo Casella, Ottorino Respighi, Umberto Giordano, Francesco Cilea, Giuseppe Martucci, Giovanni Sgambati, Attilio Brugnoli, Moritz Rosenthal e ancora Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Francesco D’Ovidio, Manfredi Porena, Roberto Bracco, Michele Scherillo».

«Siamo onorati – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – di celebrare Alessandro Longo. La sua storia personale ed il suo impegno nella musica e nella cultura in genere mostrano il lato migliore di Amantea e rappresentano un modello di riferimento per le nuove generazioni. La mostra che sarà inaugurata al Campus Francesco Tonnara ci auguriamo possa rappresentare il primo passo per cementare ancora di più il legame tra la città ed uno dei suoi figli più illustri».

Ufficio stampa comune di Amantea

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