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campus tStraordinaria performance dell’Orchestra Filarmonica della Calabria che sabato scorso si è esibita sotto la direzione del maestro Filippo Arlia nel teatro del Campus “Francesco Tonnara”.

Il concerto in questione, patrocinato dall’amministrazione comunale, fa parte del cartellone sinfonico del “Festival del Mediterraneo”, organizzato dal Conservatorio “Tchaikovsky” di Nocera Terinese.

«La Filarmonica – spiega l’assessore al turismo Giovanni Battista Morelli – per la particolare occasione ha portato in sala un doppio repertorio: sinfonico e lirico. In una atmosfera quanto mai calorosa, resa ancora più suggestiva dal numeroso pubblico, sono stati eseguiti il poema sinfonico di George Gershwin “An american in Paris”, l’integrale della Terza Sinfonia di Mendelssohn detta “La Scozzese” e alcune celebri arie d’opera tratte dal repertorio di Verdi (“È strano”), Rossini (“Figaro”), Puccini (“Casta Diva”). Sul palco anche le splendide voci soliste del soprano giapponese Hiroko Morita e del baritono Gabriele Spina».

È stato un concerto magistralmente eseguito che merita di essere approfondito, a partire da “Un americano a Parigi”, composta nel 1928 in occasione di un viaggio di Gershwin a Parigi e in cui l’autore regala un vero e proprio “quadro musicale” della capitale francese degli anni Venti. È una Parigi dalla vita frenetica, spesso raccontata dalla letteratura e dal cinema. L’atmosfera è cosmopolita, mondana e liberale: esplode il jazz, la music hall, il vaudeville, il burlesque, il circo, il Moulin Rouge e i teatri. I caffè e le gallerie attraggono le più grandi personalità dell'arte, della cultura, della musica e dello spettacolo. Gershwin giunge a Parigi nel 1928 e ne rimane impressionato e ispirato. La osserva con gli occhi di un artista e restituisce un quadro di vita di quei ruggenti anni folli. Non meno interessante è stata l’esibizione della “Scozzese” di Mendelssohn, altro quadro musicale in cui il compositore, dopo un viaggio in Scozia, traduce nella partitura alcune delle sue più nitide impressioni: i paesaggi nordici e nebbiosi, i vecchi castelli, i laghi e la vena malinconica che ad essi si accompagna.

«La Filarmonica della Calabria – conclude Morelli – con grande enfasi, veemenza e forza ha saputo interpretare questo suggestivo e impegnativo repertorio, espressione della più raffinata arte della musica. Ma la programmazione del Campus e del “Marzo Amanteano” prosegue senza sosta. Domenica 22 è di scena il teatro. Sul palco saliranno i protagonisti della commedia “Il padrone”: una particolarissima rappresentazione tratta dall’”Avaro” di Moliere e realizzata dalla compagnia “Teatro stabile Bolivar” di Napoli, diretta da Rosario Giglio. L’appuntamento in questione è inserito nel cartellone “Teatrando 2015”, organizzato dall’associazione teatrale “Il volo delle comete”. Ma non finisce qui. Sabato 28 marzo, a partire dalle ore 21, sarà la grande musica d’autore italiana ad affascinare il pubblico del Campus, con il concerto live di Amedeo Minghi, uno dei più apprezzati cantautori del panorama musicale italiano. Amantea non si ferma mai. Con perseveranza abbiamo strutturato un programma di eventi che unisce estate ed inverno in un unicum temporale denso di emozioni da vivere tutti insieme».

Comunicato stampa comune di Amantea

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Il Presidente Gianfranco Nesi indirizza una dura lettera aperta agli organi federali ed ai Presidenti delle società calcistiche . Eccone il testo:

“Al Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio LegaNazionaleDilettanti Catanzaro -

Al Presidente del Comitato Regionale Arbitri Calabria   Catanzaro -

A tutti i Presidenti delle Società Calcistiche del campionato dilettantistico di Promozione Sedi

Oggetto: Lettera aperta - “Richiamo al rispetto”.

Ill.mi Presidenti,

era il 3 Febbraio del 2014, quando, profondamente amareggiato e scoraggiato per gli evidenti discutibili episodi arbitrali, che in quell’anno, ripetutamente, capitavano a tante squadre, lasciando supporre, in alcuni casi, la buona fede degli arbitri ed in altri, l’incompetenza e la mancanza di rispetto di alcuni di essi, fui costretto a scrivere una lettera aperta avente ad oggetto “Così si vanificano gli sforzi profusi a discapito del sociale”. “Così si distrugge lo sport”. Seguì un incontro, su invito del Presidente Mirarchi della Lega Nazionale Dilettanti, presso la sede di Catanzaro, in cui i dirigenti delle società presenti, dichiarando pubblicamente la condivisione della lettera, esposero le loro considerazioni in merito all’argomento del giorno. La conclusione dell’incontro fu quella dei buoni propositi e del senso di collaborazione.

Oggi, a distanza di un anno, mio malgrado, devo prendere atto che poco è cambiato, in particolare continua ad imperversare la condotta, prepotente, incivile, ingiustificabile, tenuta da alcuni direttori arbitrali che genera in essi atteggiamenti assolutisti nei confronti delle persone che con senso del dovere credono e sostengono fortemente iniziative sociali, avallata, magari involontariamente, dalle sentenze dei giudici sportivi.

In generale, infatti, per come si evince dalle determinazioni del Giudice Sportivo, tutte le scorrettezze che si verificano durante e dopo le partite di calcio, vengono addebitate solitamente a calciatori, tecnici e dirigenti delle varie società calcistiche e non anche agli arbitri, ai loro designatori ed osservatori, ai dirigenti stessi, i quali, anche loro, di errori sicuramente ne commettono.

Ciò rappresenta un’imparzialità di giudizio che genera tensioni e scoraggiamenti di tutte quelle persone che con abnegazione sostengono, attraverso lo sport, iniziative sociali.

In particolare, in seguito all’incontro di gara Amantea – Luzzese tenutosi il giorno 8 del mese di Marzo u.s., la condotta morale dei calciatori, dei tecnici e dei tifosi e, quindi della società, è stata valutata da parte dei Giudici Sportivi, sulla base delle risultanze dei rapporti arbitrali, stilati, purtroppo, da pseudi arbitri irrispettosi, privi di quella capacità intellettiva che, in alcuni casi, consente anche di adattarsi con umiltà alle varie circostanze, magari variando le proprie argomentazioni e, nel caso, accettando anche quelle degli altri; infine, ancor più grave, tali rapporti sono stati condivisi, in prima istanza, da alcuni pseudo osservatori, il cui falso atteggiamento comprensivo tradisce sempre, le aspettative di chi spera a giudizi imparziali.

Di conseguenza arriva puntualmente l’applicazione infondata delle sanzioni (squalifiche per settimane a calciatori e tecnici, multe alla società) da parte del Giudice Sportivo, lasciando così trasparire, ingiustamente, “una corretta condotta morale e professionale di alcuni arbitri ed osservatori” e, al contrario, “un comportamento difforme ai principi del giusto e dell’onesto di chi sta dall’altra parte”.

Resta infine alle società la possibilità di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati ricorrendo alla Corte Sportiva D’Appello Territoriale, per via postale, previo il versamento di una somma a titolo di tassa e, poi, rimanere in attesa del verdetto, il quale, per come dimostrano le tante esperienze, va in direzione opposta da come ci si aspetta in piena coscienza.

Quindi, ulteriori mortificazioni e spese a danno delle società che già tanto fanno per sostenere progetti sociali del genere.

Occorre, invece, che le decisioni rappresentino un momento di assunzione formale di responsabilità morale e professionale, tenendo presente quel grande sentimento di rispetto verso tutte le persone e, in particolare, verso quelle che, con senso di dovere e tanti sacrifici, sottraendo parte del tempo alle proprie attività ed alle proprie famiglie, intervenendo anche economicamente, intendono dare il proprio contributo per una società sana, composta da persone rispettose e comprensive, capaci di amare la propria città e la propria terra.

Noi, come società abbiamo il dovere di difendere la storia calcistica della nostra città e, soprattutto, lo sport in genere, inteso quale strumento per l’attuazione di iniziative sociali. Per tali motivi non ci piegheremo di fronte a chi con falsi atteggiamenti irrispettosi utilizzano la loro divisa ed il proprio ruolo quale strumento a proprio uso e consumo ed, ancora, a chi approva tali situazioni.

A tal proposito rinnovo l’appello effettuato nella mia richiamata nota del Febbraio 2014 e ribadisco la necessità, nel rispetto dei ruoli, di rapportarsi con le commissioni giudicatrici senza alcuna difficoltà.

Ritengo, altresì, necessario, che le società calcistiche, nel pieno senso di collaborazione, s’incontrino periodicamente per discutere le criticità che, eventualmente, si scoprono durante il campionato di calcio e, con solo ed esclusivo spirito di cooperazione, le rappresentino agli organi competenti funzionanti.

Apprezzo e condivido pienamente l’appello di questi giorni del Presidente Mirarchi della Lega Nazionale Dilettanti, a seguito dei momenti di tensioni verificatesi nel corso di queste ultime settimane nei campi di giuoco.

Il mio appello finale, purtroppo, è rivolto, ancora una volta, alle massime rappresentanze in indirizzo affinché dimostrino, con i fatti, il rispetto verso le persone, perché prima di essere dirigenti, calciatori, tecnici ecc. siamo persone e, successivamente, garantiscano quello delle regole, solo così si possono avere risultati eccellenti formativi, qualitativi e gestionali di tutti i componenti.Confidando che queste mie considerazioni vengano intese, esclusivamente, a difesa del richiamato sentimento del rispetto e, quindi, dei diritti, dei ruoli e delle dignità di ognuno, sicuramente condivisi, si porgono distinti saluti.    “A. C. D. Città Amantea1927”   Il Presidente:            

                                                                   Gianfranco Nesi

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Un’altra auto incendiata la notte scorsa ad Amantea. Poco tempo dopo quella della Vigilessa.

Dopo quelle di tanti altri Amanteani.

Tanti , troppi al punto che gli amanteani si interrogano se questa cittadina non sia la nuova Caronia di Messina, quel paesino diventato famoso per la sua località Canneto di Caronia per via di strani fenomeni di combustione spontanea.

Tante le ipotesi tra cui anche quella degli UFO dei quali si ipotizzano avvistamenti comprese le Eolie o la dispersione di energia da parte della vicina Ferrovia.

Ma ad Amantea nessuno crede a fenomeni di combustione spontanea.

Ancor meno alla dispersione di energia da parte della vicina Ferrovia.

Tantomeno agli UFO, se non di prossimità , cioè “Ufini” che girano di notte muniti di latte di benzina ed accendini

E non credono a fenomeni di combustione spontanea nemmeno gli investigatori che anzi sono convinti esattamente del contrario

E per questo stanno indagando sulle persone che hanno subito gli incendi, od attentati che dir si voglia, e sulle attività , sulle frequentazioni

Incendi quindi aventi natura di specifico segnale, non certamente casuale e spontaneo.

Non si ha cognizione se questa volta le tante telecamere di cui Amantea è piena e si vanta siano servite a qualcosa

E forse quello delle telecamere è il mistero più misterioso di questo paese.

Una unica certezza che è quella di far sparire immediatamente le tracce delle cose brutte.

Speriamo che non ci sia mai bisogno dell’autobotte!

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