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I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea, avevano iniziato a compiere una verifica fiscale nei confronti di un “evasore totale”,che pur possessore di partita Iva era sconosciuto

al fisco, non avendo mai presentato l’annuale dichiarazione dei redditi.

In tale filone investigativo veniva fuori una vera e propria fabbrica di fatture false che sembra fossero indispensabili per giustificare spese inesistenti onde contrarre i redditi delle aziende a favore delle quali venivano emesse

Si tratta di due amanteani, marito e moglie, titolari di due ditte tipografiche succedutesi nel tempo.

I due sono accusati di emissione di fatture false.

Inoltre i due sono anche accusati di distruzione e occultamento di scritture contabili, per aver cercato di occultare e distruggere i documenti contabili, la cui mancanza è stata giustificata con riferimenti a circostanze fortuite non meglio definite.

Gli investigatori invece hanno condotto minuziosi accertamenti bancari ed acquisito materiale probatorio utile a certificare gli illeciti.

Il lavoro delle Fiamme Gialle, è durato oltre due anni, ha visto anche investigazioni economico-finanziarie, con perquisizioni, sopralluoghi e quant’altro necessario, e si è al momento concluso con l’avviso di conclusione indagini emesso alla fine del mese di maggio scorso.

Ovviamente gli agenti della tenenza della Guardia di Finanza non ha mancato di riferire questo giro vertiginoso di fatture false,agli utilizzatori delle stesse deferendo all’autorità giudiziaria decine di utilizzatori residenti in tutta Italia.

Sembra che tra gli utilizzatori potrebbero esserci aziende e società che hanno ricorso a finanziamenti pubblici, ancora non tutti perfezionatori, con la possibilità, quindi, di agire sui patrimoni in essere e per un valore equivalente al valore delle false fatture utilizzate.

Anche stamattina ad Amantea qualcuno si chiedeva che cosa sarebbe potuto accadergli essendo stato in rapporti con la fabbrica delle fatture false.

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Il calcio versa in una condizione gravemente compromessa; una volta si compravano e cedevano giocatori, oggi si comprano e vendono anche le partite.

Ma nemmeno la politica sembra esente da tale problema.

E così basta una locandina che anticipa altri due consiglieri di maggioranza pronti a passare alla opposizione che la comunità si interroga su chi siano o possano essere.

Solo dopo ed eventualmente ci si interroga sul perché

E la cosa appare talmente possibile che gira una voce credibile quale quella che il sindaco abbia convocato tutti i consiglieri di maggioranza per chiedere se esistessero altre fibrillazioni “alessandriniche” che potessero portare ad altre “uscite”, ricevendo ampie assicurazioni del contrario.

Vero, non vero? Nessun comunicato è stato emesso ma la voce è uscita dal palazzo.

Ma come è uscita è stata anche smentita.

Misteri della politica, misteri del palazzo.

Anzi la stessa voce- fortemente qualificata per il suo ruolo- che ha smentito la notizia, chiarendo che l’incontro della maggioranza c’è stato ma solo per assaggiare i taralli portati dal sindaco di Dipignano, sorridendo argutamente ha detto che non solo non ci sono altri della maggioranza pronti( anche non a breve) a passare all’opposizione, ma che….

E qui un altro sorriso arguto, accompagnato da qualche secondo di silenzio che ha creato suspence, e la affermazione che “il sindaco si è riservato di valutare la proposta di due consiglieri della minoranza pronti ad entrare nella maggioranza!”

Caspita!

Esattamente il contrario della voce circolata nel paese.

Inutile interrogarlo su chi potessero essere , la fonte si è rifiutata di offrire indicazioni, anche se qualcosa ha lasciato trapelare man mano che facevamo riflessioni.

Sicuramente non è Alessandro Salvatore per quanto nella nota di revoca delle deleghe si legge una frase incredibile “con riserva di ogni altra azione e ragione da farsi valere nelleopportune sedi”.

Altrettanto sicuramente non può essere Francesca Menichino i cui rapporti con la maggioranza sono giunti o giungeranno perfino nelle aule parlamentari, ministeriali e giudiziarie.

Aspetta, aspetta. Ma non è che……?

…..Segue…….

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NESSUN "SALVATORE" PER LA MAGGIORANZA

Francesca Menichino racconta alla comunità lo scorso Consiglio Comunale del 18 giugno.

Dice la consigliera del M5S: “Non è facile raccontarvi l’ultimo Consiglio Comunale.

Tante cose sono accadute, tante parole sono state dette, in una seduta durata 5 ore.

Molte volte è stato detto NO, No alle riprese video del Consiglio Comunale pur regolarmente richieste, No alla proposta lungomare e alle firme dei cittadini senza un vero ostacolo amministrativo, e un No forte e deciso del consigliere Salvatore alla maggioranza che ormai appare per quello che è: l’amministrazione Sabatino è solo finzione, finzione di trasparenza che non c’è, finzione di democrazia che non c’è, e finzione di unità che non c’è.

Una finzione generale in cui sindaco vero appare il padre della sindaca eletta, il ragioniere gratuito e volontario è il tutor della ragioniera che non c'è (la segretaria/ ragioniera è presente solo 15 ore a settimana), il concorso che dovrebbe esser vero (quello del ragioniere) viene espletato per finta, mentre la commissione di una altro concorso ( quello dei vigili precari) viene cercata con "criteri impossibili", finto è il problema del demanio per la questione lungomare (la concessione la deve rilasciare lo stesso ufficio demanio del Comune e cioè Pileggi), alcune deleghe vengono date davvero ma esercitate per finta e altre date per finta ( le deleghe ritirate al consigliere Ciccia) ed esercitate davvero, finto è il controllo interno ed esterno, finta la cura dell’interesse pubblico, finto più di ogni altra cosa è il sistema dei conti.E finti e distanti dalla realtà sono i comunicati stampa di questa amministrazione legata all'apparire e non all'essere. Ciò che dovrebbe essere possibile e dovuto, il decoro urbano, i sevizi ai cittadini, la salvaguardia dell'ambiente e della salute, l'eguaglianza e l'imparzialità, la promozione del lavoro e del turismo, i pagamenti a chi lavora, tutto diviene impossibile, e ciò che dovrebbe essere impossibile si materializza, come lavorare dopo la pensione, bloccare concorsi che si dovrebbero espletare, creare staff quando si dovrebbe risparmiare, dare incarichi (l'addetto stampa) e progetti ( il sindaco ha definito un "lontano parente" il progettista del ponte Colongi) senza gare pubbliche, pagare le spese legali a chi è indagato per il porto, spendere enormemente e con scarsi risultati di efficienza amministrativa, e poi indebitarsi (circa 20 milioni di indebitamento in conto capitale) e ricorrere a continue anticipazioni di liquidità (circa 11 milioni nell'anno 2014).

In questo scenario , in questo strano contesto, tutto alla rovescia, l’intervento del consigliere Salvatore ha squarciato il velo mostrando la finzione, o almeno una parte di essa: la Lista Rosa Arcobaleno oggi maggioranza Sabatino si è mostrata per quello che è stata davvero, un’accozzaglia di pacchetti di voti legati a promesse e ad accordi elettorali, nessun progetto politico, nessun ideale da perseguire, nessun servizio da rendere alla città ma interessi da salvaguardare e impegni da rispettare con gli elettori: questo l’unico senso che si può rintracciare nelle parole del sindaco quando in consiglio dice “il consigliere Salvatore se ne va perché non ha ottenuto ciò che voleva”. Questa è la politica per la giunta Sabatino. E tra gli elettori ieri è stato fatto da Salvatore esplicito riferimento a Tommaso Signorelli, riferimento che non è piaciuto a chi ha voluto subito negare o rinnegare questa richiesta di appoggio elettorale fatta a chi è già stato in lista con lei, ma anche con l’assessore Tempo e con il consigliere Mazzei nel 2006 prima dello scioglimento del Consiglio Comunale e prima dell'ordinanza di fermo "Nepetia".Ha negato il Sindaco di essersi rivolta lei (o chi per lei) a Tommaso Signorelli e ha detto di aver pronunciato una frase “Non dobbiamo vincere per forza”, frase che nello stesso momento in cui tenta di distanziare i sospetti in realtà li richiama e li rafforza, confermandoli e offrendo l’idea chiara che rivolgersi all’ex-assessore avrebbe avuto la forza di determinare l’andamento delle elezioni. Come probabilmente è accaduto. E in questo scenario è la stessa maggioranza che in modo paradossale nell'ennesimo comunicato definisce il modello amministrativo imperante ad Amantea, attribuendolo però a Salvatore: "mandare l’operaio a Tizio, la ruspa a Caio e la luce a Sempronio, promettere i 10 giorni di lavoro al compare o la sistemazione definitiva all’amico" (citazione testuale incredibile da leggere).

Durante il Consiglio alla segretaria che riteneva di “sorvolare sui nomi” abbiamo chiesto di verbalizzare ogni cosa e da ogni cosa, da questo spaccato chiarissimo, ognuno tragga le considerazioni che ritiene opportune, decidendo una volta per sempre se dalla politica voglia pretendere finalmente verità e giustizia, disinteresse ed efficienza , o continuare ad accettare con rassegnazione il sistema clientelare e la solita finzione.”

Ad ogni lettore le opportune riflessioni ed ove possibile anche alle Istituzioni!!!!

Rubino attacca Mazzei: Caterina è perplessa, La Pati si sciale, Tempo è serio, Cannata non sa se ridere o meno

Basta ( non cinque) sembra dire Sante Mazzei al suo dirimpettaio Rubino; Ruggiero sorride, la Veltri è fortemente perplessa

Mah! Dio, dove mi trovo! Sembra dire Francesca Menichino

Mio Dio sembra dire Antonio Cima

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