E’ stata delegata la segretaria comunale per il bando degli scuolabus
Ubi maior minor cessat
Ricorriamo alla famosa locuzione latina ubi maior minor cessat, traducibile alla lettera in «dove (vi sia) un maggiore, il minore si sottomette» e, più liberamente, con «laddove vi sia qualcosa di più grande, la realtà più piccola cede il passo», per quanto di origine sconosciuta-
Forse di Catone il Censore (234-149 a.C.) o di Catone l’Uticense (95-46 a.C.)- per dare forza alla volontà della giunta Pizzino che sembra aver deciso-almeno politicamente-.l’attivazione del servizio scuolabus.
Sembra che il bando del servizio-sciolti i dubbi sulla appartenenza dello stesso ai servizi a domanda individuale od ai servizi pubblici veri e propri- sia stato affidato alla più alta carica comunale, cioè alla segretaria.
Ora non resta che attendere il bando e poi il suo svolgimento, il successivo affidamento e quindi l’inizio del servizio.
Quando? .
Ci vorrà del tempo, evidentemente, ma ora che l’amministrazione ha affidato il delicato incarico del bando c’è almeno questa speranza.
Ovviamente resta il problema del costo del servizio da far pagare all’utenza.
Il problema del disavanzo maturato per questo servizio non è un problema.
Come si è fatto ieri, si può fare oggi e si potrà fare domani.
Tanto, si sa, nessuno paga ( si fa per dire) per il dissesto di ieri e nessuno pagherà ( si fa per dire) per il dissesto di domani.
Tiè. Al massimo potrà “murmuriari” nel chiuso della stanza o del corridoio.
Ma solo con amici veramente fidati che poi non riportino quanto detto ai superiori.
La dirigente Erminia Pellegrino rammenta il Codice di Comportamento dell’Asp di Cosenza ed in particolare l'art 10 comm 3 che recita che il dipendente deve astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione e che ledano l’immagine dell’Azienda sotto comminatoria dell'inizio di un di un procedimento disciplinare.
Ma criticare i malfunzionamenti magari rispondendo semplicemente ad una utenza arrabbiata è davvero lesione della immagine dell'Azienda?
La cosa strana è che ella richiama l’art 11 comma 10 del Piano anticorruzione recanti “ Disposizioni Particolari per i Dirigenti” (10.Il Dirigente, fermo restando il diritto di esprimere proprie valutazioni e diffondere notizie a tutela dei diritti sindacali, ha l’obbligo di astenersi da dichiarazioni offensive nei confronti dell’Amministrazione. Le dichiarazioni pubbliche, per conto dell’Azienda, andranno preventivamente autorizzate dal Direttore Generale. Eventuali dichiarazioni che ledano l’immagine dell’Azienda integrano gli estremi di un comportamento disciplinarmente perseguibile) ma invia la nota a tutti in dipendenti.
Ben più strano è il fatto che la nota partecipata anche il 13 settembre corso recita che “ Si confida nella massima diffusione di questa nota ai dipendenti al fine di evitare la continua esposizione mediatica spesso fonte di grave disorientamento nell’utenza e di lesione all’immagine dell’azienda stessa”.
Quella lesione di immagine dell’azienda che “integra gli estremi di un comportamento disciplinarmente perseguibile”.
“Silenzio , ca ni licenzianu”
E’ questo che sembra cogliersi tra i dipendenti dell’Asp Cosentina.
E pochi sono quelli che hanno il coraggio di parlare, di fare valutazioni sulla scelte spesso infelici ed ingiustificate della dirigenza sanitaria alla quale non ci si può rivolgere, che opera o permette ogni irragionevolezza che poi subisce il paziente
Osserviamo che l’utente non ha altri a cui rivolgersi se non il personale sanitario che diventa il capro espiatorio di una sanità che non funziona.
E pensare che nello stesso testo al punto XX del whistleblower o Vedetta Civica , cioè di colui che testimonia un illecito o un’irregolarità sul luogo di lavoro, durante lo svolgimento delle proprie mansioni e decide di segnalarlo.
Sarà fustigato il denunciante?
Od il Responsabile della Prevenzione della Corruzione segnalerà il tutto all’ufficio di disciplina che valuterà la sussistenza per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione?.
Chi tutela i diritti dell’utente?
Forse i sindaci che vivono emarginati nelle loro stanze?
Forse un non esistente Tribunale per i diritti del malato (TDM) nato nel 1980 per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell'ambito dei servizi sanitari e assistenziali e per contribuire ad una più umana, efficace e razionale organizzazione del servizio sanitario nazionale e che non ha mai visto la luce?.
C’è voluto ieri 25 settembre perché il comune ricevesse da parte del ministero tutti gli atti relativi al bilancio del 2017.
Sono ben 21 pagine piene di riserve.
21 pagine da studiare.
21 pagine che aspettiamo che vengano pubblicate .
Ed aspettiamo che la politica parli.
Sia essa la maggioranza.
Sia essa la minoranza.
E’ importante comunque segnalare che si tratta del primo effetto del dissesto finanziario.
Un dissesto, come ripetuto anche da noi, che pagheremo noi cittadini.
Un dissesto che forse lascerà fuori i veri responsabili.
Salvo che la comunità non si arrabbi quale conseguenza dell’ aumento delle tasse che sembra il ministero abbia ricordato agli attuali amministratori.
Se fossi un amministratore farei stampare questa nota ministeriale arricchita di spiegazioni e la farei distribuire ai cittadini amanteani perchè prendano contezza di ciò che li attende.