365 giorni fa ero molto fiducioso, come lo erano tutti gli onesti cittadini di Amantea, che l’attuale Amministrazione, accogliendo la sentenza del Consiglio di Stato, avrebbe chiesto a breve l’esecuzione della sentenza ponendo fine, dopo quasi dieci anni, al tentativo di un proprietario d’albergo, di impossessarsi di un bene demaniale e ricavarne profitto illegalmente.
Pubblicato il 06/07/2023
N. 06609/2023REG.PROV.COLL.
N. 00592/2020 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima) ha pronunciato la presente
SENTENZA
Ritenuto, in ultima analisi, di dover accogliere l’appello del Comune di Amantea e per l’effetto, in parziale riforma della sentenza impugnata, di dover respingere il ricorso di primo grado nella parte avente a oggetto la domanda di annullamento dell’ordine di demolizione; Ritenuto, da ultimo, di dover condannare il privato appellato al pagamento delle spese del doppio grado di giudizio in favore del Comune di Amantea, nella misura di cui al dispositivo, e di doverle compensare nei confronti dell’Agenzia del Demanio, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia….
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale – Sezione Settima (VII), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto, in parziale riforma della sentenza impugnata, respinge il ricorso di primo grado nella parte avente a oggetto la domanda di annullamento dell’ordinanza di demolizione. Condanna il sig. -OMISSIS- a rifondere al Comune di Amantea le spese del doppio grado di giudizio, che liquida in via forfettaria in complessivi € 6.000,00 (seimila/00), oltre a spese generali e accessori di legge, compensando le spese nei confronti dell’Agenzia del Demanio, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Aspettando Godot, insieme agli altri miei compaesani.
Gigino Adriano Pellegrini