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Presentate le osservazioni sulla incompatibilità del consigliere Francesca Sicoli

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

“Ieri abbiamo depositato le osservazioni relative alla incompatibilità della consigliera Sicoli che fra pochi giorni, con tutta probabilità, saranno oggetto di discussione in Consiglio.

La procedura che la maggioranza Pizzino ha avviato l’8 settembre scorso dovrebbe dunque concludersi nel prossimo Consiglio Comunale che sarà convocato per mercoledì prossimo, il 27 alle ore 12.

In realtà sarebbero dovute bastare le diverse discussioni già affrontate in ben due sedute consiliari per avere chiara la situazione, e piuttosto che sollevare un problema inesistente sarebbe stato opportuno occuparsi dei tanti problemi e delle tante carenze della nostra città, e dedicarsi alle tante attività che dovrebbero impegnare il Consiglio Comunale per rendere Amantea un posto migliore.

Un’urgenza a nostro avviso doveva essere trovare un assessore al bilancio per esempio, visto che il ruolo è vacante dopo le dimissioni di Giusta rispetto al quale sono state di recente confermate tutte le misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per truffa e false fatturazioni.

E invece Pizzino e la sua giunta hanno preferito sollevare un problema di compatibilità della nostra consigliera Francesca Sicoli per una lite pendente.

Ricordiamo nuovamente che la lite in questione riguarda la causa che la precedente amministrazione ha promosso contro i senatori Nicola Morra e Luigi Gaetti, la consigliera comunale Francesca Menichino e 5 cittadini tra cui appunto la Sicoli, perché i senatori chiedendo spiegazioni della strana presenza del padre dell’allora sindaco, il ragioniere Sabatino ormai pensionato, avevano secondo la figlia Monica procurato un danno d’immagine al Comune.

Dunque Monica Sabatino e alcuni componenti della sua giunta, G. B. Morelli, Antonio Rubino e Gianluca Cannata, utilizzarono soldi pubblici, circa 2000 euro solo per iniziare la lite, per chiedere ai senatori, alla consigliera e agli attivisti ben 260.000 euro, di cui 250.000 per gli amministratori (del tempo) e solo 10.000 per il danno “patito” dall’ente.

Questa è la lite pendente che oggi impedirebbe, secondo l’amministrazione Pizzino, alla consigliera Sicoli di esercitare legittimamente il suo mandato affidatole da 568 elettori che l’hanno voluta in Consiglio.

Ovviamente non ci sottraiamo ad alcun controllo ben consapevoli che la lite esiste e siamo stati noi a dichiararlo prima della convalida degli eletti nel corso della quale nessuno, nemmeno la segretaria comunale ha sollevato la questione, poi ripresa successivamente alla nostra scelta di non convalidare gli eletti di questa amministrazione venuta fuori da una campagna elettorale caratterizzata da un sistema per niente limpido e libero di richiesta del consenso.

Circostanze poi rese evidenti dalle indagini giudiziarie che hanno portato agli arresti del 21 luglio che hanno gettato Amantea nella vergogna delle cronache nazionali.

Situazione questa sì che potrebbe a giusto titolo suggerire a noi e a tutti i cittadini di Amantea di chiedere agli amministratori di risarcire il danno generato al Comune per le scelte elettorali portate avanti e che hanno condotto alla guida della città qualcuno che dopo quello che è accaduto avrebbe dovuto soltanto dimettersi.

Invitiamo, come sempre, tutti i cittadini a partecipare al prossimo Consiglio Comunale del 27 settembre.

Redazione TirrenoNews

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