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Abbiamo da poco scritto un articolo dal titolo” Dove finisce la legna degli alberi comunali?”. Non abbiamo ancor ricevuto risposta alla nostra domanda , né sappiamo se mai la riceveremo, ma un nostro lettore ci ha segnalato un caso similare al nostro.

A Mira ( un comune italiano di 38 801 abitanti della provincia di Venezia) il sig Alberto Mandro, un anziano di 79 anni, incensurato, è stato visto da un consigliere comunale il sig Riccardo Barberini mentre stava prendendo ramaglie cadute dagli alberi per usarle per il fuoco.

Il consigliere chiama i Vigili che si sono visti costretti a denunciare d’ufficio il sig Mandro per la tentata asportazione di legna.

Hanno spiegato i Vigili «Non abbiamo riscontrato alcun danneggiamento, ma effettivamente abbiamo dovuto procedere con la denuncia per furto in quanto l’uomo stava portando via dal parco di Villa dei Leoni quello che tecnicamente è “patrimonio pubblico”. È scattata così la denuncia d’ufficio per furto. Non potevamo fare altro».

Ora il sig Alberto Mandro si dovrà così difendere in un processo penale per furto.

Altri anziani miresi impauriti dopo quello che è successo al settantanovenne hanno paura delle conseguenze delle loro azioni visto lo zelo dei consiglieri comunali.

«Io», racconta un altro anziano, «passavo i pomeriggi d’autunno cercando i funghi che crescono a lato degli alberi. Se qualcuno mi ha visto sarà processato per furto?».

Abbiamo anche saputo che il Comune di Mira mette a disposizione della collettività periodicamente dopo le potature degli alberi dei parchi pubblici, il legname. Tanto più che i grossi rami lungo i sentieri possono essere molto pericolosi e andrebbero tolti a spese del Comune.

Per favore non chiedeteci di rilevare le differenze tra Mira ed Amantea: lo abbiamo fatto noi e lo potete fare voi. Potremmo evidenziare le differenza tra consiglieri e vigili.

Oppure evidenziare che anche a Mira gli anziani sono alla frutta come ad Amantea ( anche da noi vorrebbero la legna degli alberi potati e dei rami caduti)

O potremmo evidenziare che sono centinaia di anni che la gente raccoglie a mare gli “orfanielli” che il mare ed il fiume gettano sulle spiagge sporcandole; non vorrei che i nostri consiglieri chiamassero i Vigili o la Guardia Costiera pur essendo un uso inveterato e civico e si trovasse a dover subire un processo per aver pulito la spiaggia. Ma è questa la giustizia?

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/01/28/news/anziano-raccoglie-i-rami-denunciato-per-furto-1.10759229?ref=search

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“Posso avere gratis un po’ della legna che resta al comune dopo il taglio degli alberi?” Mi chiede un cittadino.

“Non lo so;-rispondo- penso di si. Ma occorre sapere se il comune conserva la legna per le esigenze delle famiglie e delle persone disagiate e dove la conserva. Ma mi informerò e ti farò sapere!”

Non è poca la legna che viene ricavata dal comune. Per convincersi basta la foto scattata ieri nell’asilo nido di Via Dogana dove sono stati potati alcuni alberi ed altri totalmente recisi.

Bei tronchi , bella legna, facilmente fruibile, in particolare per le famiglie e le persone in stato di disagio.

Fa freddo e per chi non ha riscaldamento ( per esempio molte case popolari) non sarebbe male fruire del deposito comunale di legna.

Ci si può accendere il camino od il braciere come un tempo

Un deposito che dovrebbe essere bello pieno, in particolare quest’anno.

Salvo che , come taluni sussurrano , la legna non abbia preso già vie privilegiate più o meno autorizzate.

Non ho trovato nel regolamento delle concessioni alcun riferimento alla erogazione gratuita di legna e quindi la domanda va posta al sindaco cm facciamo con il presente articolo

Ed aspettiamo risposta .

Se non dovesse arrivare in tempi rapidi formuleremo a domanda in forma scritta consegnando al protocollo. E se necessario altro.

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Chi non vuole il carnevale di Amantea? 
La domanda è lecita se si riflette un attimo su quanto successo stamattina presto 29 gennaio 2015.

 

I ragazzi che lavorano ai carri sono andati via non prima delle 03.00 di stamattina.

E’ dopo quell’ora che gli attentatori sono arrivati al capannone dei carri in località Acquicella.

 

Le porte erano chiuse. Sia le due grandi centrali che le due piccole laterali.

Ed è da una di queste che i malviventi sono entrati dopo averla forzata, sicuramente con un piede di porco od altro strumento similare.

I cardini della porta infatti sono stati completamente divelti.

Una scelta precisa che sembra dimostrare che gli attentatori conoscevano i luoghi come spiegheremo meglio tra poco.

 

Entrati nella grande stanza i due attentatori hanno dato fuoco al contatore dell’Enel che è a fianco alla seconda porta piccola lato monte, da dove passa la strada Amantea-Lago.

Proprio per questo sono entrati ed usciti dalla porta lato mare.

Il fuoco acceso vicino alla seconda porta poteva essere pericoloso per loro stessi e poi aprendo la porta le fiamme potevano essere viste dall’esterno.

Peraltro vicino a destra (lato Amantea) della porta principale lato monte e della porta con il contatore Enel è presente una telecamera che avrebbe potuto riprendere gli attentatori.

Molto probabilmente non sapevano che anche questa telecamera non è attiva.

Possiamo anche supporre che gli attentatori non sia venuti dal lato monte sul quale è presente la strada perché qualcuno in transito avrebbe potuto vederli.

Una ipotesi è che siano quindi venuti dal lato della ferrovia o che abbiano usato il sottopasso della SS18 e restando quindi nascosti alla vista di chi passava sulla strada Amante-Lago.

Gli investigatori potranno accertare con facilità la presenza di tracce di ruote.

 

Per fortuna stamattina gli operai del comune hanno portato nell’isola ecologica appena realizzata le cime degli alberi della SS18 appena potati e dal fumo si sono accorti sia della asportazione della porta piccola sia del fuoco provvedendo al suo spegnimento.

Il fuoco non aveva invaso tutto il locale e quanto in esso contenuto.

Due i focolai.

Il primo, come detto, al contatori Enel, il secondo a dei pali di legno posti sotto uno dei carri.


Ha preso fuoco interamente la figura di Beppe Grillo che era quasi pronta ed è rimasta danneggiata quella di Berlusconi.
Immediati i soccorsi e tra questi anche quelli dell’Enel per riprendere la erogazione dell’energia elettrica indispensabile al lavoro dei carristi.
Sul luogo la consigliera Caterina Ciccia che si è prodigata per confortare i giovani carristi e per offrire loro la piena e totale solidarietà dell’amministrazione comunaleAbbiamo anche visto mamme di giovani carristi sollecitare la continuazione della creazione dei carri che sono un omaggio dei ragazzi alla città.
Abbiamo anche visto attenti imprenditori amanteani avvicinarsi ai ragazzi che hanno subito i maggiori danni ed offrirsi di ripagare i danni.
Insomma una gara di solidarietà di gran parte della città.
Il fatto comunque resta incomprensibile nella sua illogicità perchè la realizzazione dei carri carnevalizi rappresenta una intensa dimostrazione dell’alto senso sociale dei giovani amanteani.
Tempestiva infine la presenza dei carabinieri per le necessarie e successive indagini.

 

 

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