In un tempo in cui è difficile capire chi sia minoranza e maggioranza nel comune di Amantea ,ecco spuntare una certezza: Biagio Miraglia.
Biagio Miraglia candidato non eletto della lista Nuova Primavera resta certamente all’opposizione nel comune di Amantea.
Miraglia, infatti, non si presta a dare il rispetto invocato dai “potenti”, come è uso fare dalle nostre parti, e ad Amantea in particolare, ai deboli ed a coloro che attendono “qualcosa” o che pur dovendolo non hanno la correttezza di stimolare con le necessarie ed attese critiche i comportamenti dell’amministrazione.
Affatto. Anzi non manca di segnalare. Eccone una prova:,
#ATTENZIONE SUCCEDE AD AMANTEA #
Comune di Amantea - Domanda acquisizione al patrimonio comunali di beni demaniali / Rilascio parere positivo - INFO PER I NOSTRI AMMINISTRATORI.
Nel 2013 l'Amministrazione Tonnara presentò domanda per acquisire - a titolo gratuito - al patrimonio comunale alcuni beni immobili di proprietà del Demanio Marittimo.
Secondo quanto riportato nella tabella pubblicata sul sito dell'Agenzia del Demanio, la stessa Agenzia ha rilasciato, nel 2014, parere favorevole su tre domande.( ex arenile marittimo, reliquato fluviale fiume Catocastro, Reliquato fluviale fiume Oliva)
Alla data del 28/09/2015 risulta non acquisita agli atti dell’Agenzia del Demanio la relativa Delibera del Comune di Amantea, motivo per cui non è possibile procedere al trasferimento gratuito dei beni dal Demanio al nostro Comune.
L’invito che rivolgo agli Amministratori del nostro Comune è quello di procedere velocemente all’invio di quanto necessario per l’acquisizione gratuita delle aree demaniali in questione.
Tra queste aree è inoltre presente il reliquato fluviale Catocastro che include il così detto "Campo della Fiumara"; proprio questa struttura, tanto reclamata a ragione dagli sportivi di Amantea, penso debba essere recuperata e messa a disposizione dei tanti giovani del nostro territorio!!!
#sabatinogohome
#amantea #biagiomiraglia #operazionetrasparenza #adunpassodalprecipizio #nonsannonemmenodicosaparlano #senzapensieri #semprepeggio #unamannaiasulfuturodellacittà
Stato dei trasferimenti - Art.56 bis - Aggiornato al 28 settembre 2015
Lunedì 28 u.s., “Lo Scaffale” ha incontrato Alberto Fava,(nella foto) avvocato salerni tano residente a Torino, discenden te dell’antica famiglia Fava di Amantea.
A quella famiglia, ricordiamo, appar teneva Laura Procida Stocco, eroina delle memorabili giornate dell’asse dio di Amantea del 1806-07, moglie di Giulio Cesare Fava, anch’egli vittima della repressione seguita alla resa della città da parte dell’esercito francese.
Nel corso della serata, ospiti nella dimora di Gregorio Carratelli, i componenti de’ Lo Scaffale hanno dato vita ad un vivace dibattito sulle vicende storiche della Nostra città, soffermandosi in particolare sul significato e sulle conseguenze di quelle tragiche contingenze storiche.
Al saluto del padrone di casa Gregorio Carratelli, e alla presentazione della serata formulata dal presidente del sodalizio Sergio Ruggiero, è seguito l’intervento di Peppe Marchese il quale ha tratteggiato i caratteri urbanistici del quartiere Catocastro precedenti alla costruzione della Statale 18.
La questione si è posta in relazione alle antiche proprietà Fava, che proprio in quella zona, sorgevano sin dal XIV secolo.
Giuseppe Sconzatesta ha illustrato poi mappe e grafici di sua creazione del centro storico, utilissime alla comprensione della tematica trattata.
Roberto Musì ha prospettato le ragioni storiche della denominazione “Largo Fava” a Catocastro, ipotizzando, con una larga messe di informazioni, le vicende legate al toponimo.
Lo stesso Musì ha poi concentrato l’attenzione sui destini della famiglia Fava e sul suo riscatto dalle disavventure seguite alle tristi vicissitudini amanteane, delineando infine, con un breve profilo, la figura di Francesco Saverio Fava di Salerno e della sua brillante carriera diplomatica.
Il giovane Francesco Saverio, da semplice segretario di Legazione degli Affari esteri borbonico, è riuscito a diventare, all’indomani dell’Unità d’Italia, il primo ambasciatore italiano negli Stati Uniti d’America, dal 1881 al 1901.
All’incontro hanno partecipato Antonio Cima, Ciccio Svedese e Fausto Perri, che hanno offerto il loro personale contributo alla discussione, conferendo un’effervescenza di opinioni che hanno arricchito la serata, allietata da una lauta cena preparata da Pino Dolce, cuoco dalle apprezzate qualità culinarie.
Alberto Fava ha inteso infine portare la sua parola, fornendo un contributo chiarificatore su quelle lontane storie familiari e della Nostra città, di cui possiede numerosi documenti, alcuni dei quali esibiti nella circostanza.
L’amico Fava, visibilmente commosso, ha voluto suggellare la conclusione del bellissimo incontro, con la seguente espressione: Si può staccare l’uomo dalla propria terra, ma non si può staccare la propria terra dall’uomo.
Fiera deriva dal latino “feria”, cioè “Festa” .
E ad Amantea la Fiera non smentisce il vero senso del suo nome.
La Fiera di Amantea pur tra quelle più antiche del medioevo ha saputo conservarsi, adeguandosi nel tempo, ma mantenendo sempre il suo spirito di gioiosa allegria.
La Fiera di Amantea nasce nel 15° secolo approfittando del validissimo porto cittadino che permetteva ai venditori di accedere con facilità ( senza ,cioè, rischiare lungo la strade maltenute e piene di ladri) e senza incorrere nelle depredazioni dei baroni locali che sottoponevano le vendite a tributi di vario genere.
Anche ad Amantea, sin dai suoi inizi, la Fiera godeva dei particolari privilegi e delle libertà speciali che furono garantiti dal Re che ne comprese la utilità per la popolazione .
Il Mastrogiurato raccoglieva a sè tutti i poteri necessari a garantire l’ordine ed il libero esercizio del commercio.
In sostanza, durante la Fiera si instaurava un periodo di necessaria pace sociale che garantiva il buon nome dell’evento e quindi il suo futuro.
Ma oltre all’ordine , durante la Fiera le merci entravano ed uscivano senza pagare dazi, rendendo così più convenienti i prezzi delle merci vendute.
Questo privilegio creava un forte afflusso di venditori e compratori, anche dai paesi vicini, attratti dalla possibilità di risparmiare.
Nel medioevo la Fiera di Amantea diede alla città ancora maggiore fama e giunse al punto da essere luogo e momento non solo per gli acquisti, tra cui Vino, Grano, Fichi, Alici, Tonno, Castagne ed altri prodotti agricoli, ma anche per ordinare merci locali prima ancora che si raccogliessero.
Il porto e la Fiera di Amantea erano, inoltre, il principale punto di commercio per l’entroterra cosentino.
Con decreto regio del 28 novembre 1821 la fiera di Amantea viene trasferita in altro sito come risulta a pagina 443 del “Bullettino delle leggi del Regno di Napoli: Indice generale-alfabetico. Seconda versione”
La Fiera ha avuto diversi cambiamenti, sia nella sua durata, sia nel periodo che nel luogo di svolgimento
Per esempio, racconta Luigi di lauro che nel1856 la Fiera durava da metà a fine ottobre.
Continua ………