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Ecco il comunicato stampa di Dalila Nesci

«L'avvocato cosentino Nicola Carratelli ha cercato di piegare la libertà di azione politica del consigliere comunale 5 stelle di Amantea, Francesca Menichino».

 

Lo ha dichiarato la deputata M5s Dalila Nesci, intervenendo alla Camera.

«Per una mediazione rispetto alla richiesta di 70 mila euro, via mail Carratelli le ha chiesto – ha detto la parlamentare nell'aula di Montecitorio – il riconoscimento pubblico, anche tramite comunicato stampa, di non essere mai stata aggredita dal signor Giuseppe Sabatino, e di aver quindi inventato l'episodio contestato.

Carratelli le ha inoltre chiesto analogo riconoscimento da noi deputati 5 stelle, che in proposito interrogammo il ministro dell'Interno».

«La vicenda – ha aggiunto la deputata – riguarda una violenta opposizione al rilascio di dati pubblici da parte del Sabatino, allora responsabile dell'ufficio di Ragioneria.

Inoltre, per chiudere la partita, il Carratelli ha chiesto al nostro consigliere comunale l'impegno ad astenersi dall'intervenire su Sabatino e sul suo lavoro gratuito in municipio».

«Giuseppe Sabatino – ha riassunto la parlamentare 5 stelle, sollecitando risposta alla citata interrogazione – è un pensionato che nel Comune di Amantea dirigeva la Ragioneria e faceva pure il vicesegretario.

Sua figlia Monica è il sindaco.

Arrivato alla pensione, per la gestione della Ragioneria Sabatino padre è stato incaricato dalla figlia di fare da tutor al segretario comunale; in attesa di essere sostituito da altro dipendente, da reclutare con concorso pubblico.

Nella sua funzione di consigliere, Menichino chiese al municipio documenti della Ragioneria, vedendosi contro un'inusuale e ferma opposizione di Sabatino padre.

Menichino sporse querela insieme a un testimone e Sabatino la querelò a sua volta».

«A distanza di un anno dal pensionamento – ha concluso Nesci – Sabatino padre mantiene un ruolo improprio all'interno del Comune di Amantea, perché il suo posto è ancora vacante e lui fa il tutore di un sostituto che non c'è, come ha dimostrato un'ispezione dei senatori 5 stelle Morra e Gaetti».

 

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Ignoranza ed ipocrisia sembrano essere i mali del secolo. Ed ovvia mente non solo ad Amantea, ma Aman tea non esclusa. Anzi, forse, da noi questi elementi comportamentali della società raggiungono la loro massima potenza espressiva e diventano la prima supponente e la seconda vera e propria malafede.

 

Ed è difficile lottarle quando diventano costume, abitudine. Si impone allora di cogliere ogni occasione per denunciarle scoprendo coloro che le espongono se non le rappresentano.

Ma torniamo a bomba.

In questi giorni grazie alla sensibilità esposta da alcune persone e soprattutto da alcune organizzazioni sta prendendo vita una rete per la difesa del diritto alla sanità

 

Una cosa inusuale per un paese che non parla, quasi, mai, se non per blandire ed elogiare gli inelogiabili ed i potenti.

Quasi un miracolo.

Tanto più che la nascita di questo momento di rivoluzione sociale e culturale ha preso le mosse in un universo di silenzi ipocriti e di ignoranza ridondante.

E tutto grazie ad un “feudatario”, Massimo Scura (1) , inviato dalla “regina Beatrice” a governare la sanità calabrese che la politica ad ogni livello ( con la complicità della burocrazia e delle OOSS) ha distrutto nel silenzio e nell’ignavia del popolo che, ignominiosamente, anziché reagire è fuggito ( quando ha potuto) verso altre regioni nelle quali “fortunatamente” la sanità funzionava e funziona ( non si sa fino a quando) .

 

Tra le scelte del commissario quella portata dalla sua ordinanza n 84 del 21 luglio 2015 con la quale nel teorizzare il riequilibrio ospedale-territorio si propone la chiusura del laboratorio di analisi cliniche pubblico di Amantea ed a servizio dell’intero comprensorio lasciando presenti due laboratori privati che facilmente saranno fruiti dalla popolazione in alternativa alla assurda logica di prelevare il sangue nel comprensorio e di trasferirlo per le analisi in laboratori lontani.

Una decisione che contrasta con gli obiettivi fissati al momento della sua nomina e che lui stesso ricorda nella citata ordinanza essere quelli di “garantire in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, visto che toglie anziché aggiungere servizi, peggiora anziché migliorare, crea nuovi costi anziché ridurli.

Da qui la prima reazione che c’è da augurarsi cresca fino a diventare piena consapevolezza e mobilitazione generale contro chi crea differenze tra territori e popoli .

 

In questa ottica la decisione unanime di affiggere su tutto il territorio il seguente manifesto e di tenere quanto prima un incontro con il presidente Oliverio, il Commissario Scura, il direttore generale Filippelli.

Molti i presenti , diversi gli interventi, tra cui Enzo Giaco, Francesca Menichino, Sergio Ruggiero, Massimiliano Ianni, Giampaolo De Luca, Giusy Porchia, Clara Sciandra, Peppe Marchese, Conte , Cima, eccetera .

 

(1) Chi è Massimo Scura?

Massimo Scura è sindaco del comune di Alfedena in provincia di Aquila e che vanta 848 abitanti.

Di lui si dice che da sindaco ha sanato le finanze di Alfedena portando il bilancio in attivo semplicemente tagliando le spese superflue, riducendo e razionalizzando quelle essenziali, ottimizzando i servizi, riconducendo ai doveri e alla disciplina gli amministratori e via, via dall’alto in basso i responsabili, gli operatori, fino all’ultimo dipendente, valorizzando le loro professionalità, abolendo la pletora di consulenti, clienti ed improbabili fruitori delle pubbliche risorse di un piccolo comune. Un rigore per qualcuno spietato, per i molti saggio, prudente, onesto e di grande impatto, non solo simbolico, per la generalità dei cittadini, soprattutto di quelli più deboli.

Massimo Scura, è nato a Gallarate, da padre calabrese e da madre abruzzese di Alfedena  (AQ).

E’ stato Direttore Generale di varie aziende sanitarie locali di importanti capoluoghi di Provincia del centro-nord.

Dunque, un manager pubblico di alto profilo distintosi ovunque per il risanamento gestionale, la probità, la lotta alla corruzione e all’incompetenza.  

Per capire chi è il commissario ecco quello che ebbe a dichiarare al momento dell’incarico : «Io amo la Calabria, mio padre era calabrese.  Sono abituato a non perdere tempo, mi metterò pancia a terra a lavorare, so che in Calabria non si parte da zero, ci sono delle eccellenze che vanno valorizzate c’è tanto lavoro da fare che va fatto con il coinvolgimento di tutti gli operatori a partire dai medici di medicina generale e pediatri». «Nel mio agire – aggiunge il commissario – al primo posto metto gli utenti, il sistema sanitario li deve prendere in carico a partire dalle strutture territoriali, se necessario portarli in ospedale e poi, accompagnarli nella riabilitazione e assistenza domiciliare . Per fare questo c’è bisogno dell’impegno di tutti, medici, i tecnici, la sanità si organizza solo se si lavora tutti insieme per raggiungere lo stesso obiettivo».

Il sindaco Scura

I presenti

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Nel silenzio totale della “politic-hicchi-a” amanteana, e con una minoranza in gran parte in “tutt’altre faccende affaccendata”, poche le voci a levarsi; tra queste quella del medico Andrea Ianni Palarchio. 

Ecco cosa scrive:

“Tra qualche giorno, il 13 ottobre per l'esattezza , si concluderà con l'apertura delle buste il bando per l'affidamento del servizio di mensa scolastica anno 2015/16.

Un bando che mi lascia qualche dubbio visto che qualcosa riguardo all'anno scorso è cambiata e non credo in meglio.

Sicuramente non è cambiata la data di inizio. L'amministrazione Sabatino si è dimostrata incapace anche per quest'anno di far coincidere l'inizio scolastico con l'inizio del servizio mensa e se dobbiamo dirla tutta non è riuscita a farla partire nemmeno con l'inizio dei rientri scolastici.

La cosa però che mi lascia più perplesso è la scomparsa nel bando (era presente nel bando 2014/15) del punteggio legato alla qualità dei prodotti.

L'anno scorso si aggiudicava il bando chi offriva il servizio ad un prezzo più basso ma comunque indicando la qualità dei prodotti . ( vedi foto!)

La qualità dei prodotti garantiva un punteggio utile per l'aggiudicazione del bando (1 punto per ogni prodotto di qualità) fino a più 10 punti (Es. Ditta A proponeva un pasto a 3.20 senza prodotti di qualità - Ditta B proponeva 3.20 con 1 prodotto di qualità Igp o Dop si aggiudicava il bando la ditta B).

Quest'anno invece il punteggio legato alla qualità dei prodotti è magicamente sparito.

Naturalmente un bando così redatto sembrerebbe autorizzare la ditta che vincerà a proporre semplicemente il prezzo più basso disinteressandosi completamente della qualità .

La qualità dei prodotti che mangeranno i bambini sarà solo legata al buon cuore del titolare della ditta che si aggiudicherà il bando, ma che sicuramente sarà vincolato dal prezzo proposto. Spesso i prodotti migliori costicchiano un po' in più !!!

È giusto fare una gara al ribasso sul mangiare dei bambini ???

È così complicato comprendere che in una mensa è la qualità che fa la differenza ???

Capisco che abolendo il discorso della qualità il comune si aspetterà di avere un servizio ad un prezzo più basso rispetto a quello già basso dell'anno scorso ma è giusto risparmiare sui bambini ???

Avevo deciso di scrivere sempre meno riguardo alle decisione fatte dall'amministrazione Sabatino in quanto ormai ritengo che siamo in una condizione di stallo amministrativo limitato alle proroghe e alle auto proroghe in attesa di accredito di indennità .

Un'amministrazione però che gioca al ribasso sulla mensa scolastica ed aumenta la spesa per la gestione del porto da 130 mila a 160 mila annui merita di essere invitata a ripensarci.  

Allego foto del bando 2014/15 con i punteggi di valutazione tecnica di qualità !!!! “

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