
Giorno 9 gennaio è stata adottata la delibera n 4 avente a titolo “ Costituzione parte civile nel procedimento penale n 1761/2017 RGNR-n 331 RGOP davanti al tribunale di Paola sezione penale”.
Si tratta della operazione Apa Multiservizi che ha visto a marzo 19 persone ricevere l’avviso di prosecuzione delle indagini.
Un avviso per lo più sottovalutato e che fece sorridere.
Poi dei 19 tre proscioltirimasero fuori dal processo,6 furono arrestati, di cui 2 in carcere e 10 furono indagati.
.In carcere andarono Fabrizio Ruggiero imprenditore e Domenico Pileggi ex funzionario dipendente del Amantea.
Ai domiciliari invece andarono
-Emma Pati, assessore,
-Emilio Caruso, comandante dei Vigili urbani di Amantea;
-Giacomino Bazzarelli, vigile urbano;
-Mario Aloe, funzionario)
10, invece, ricevettero l’avviso di garanzia.
Parliamo di:
-Claudio Samà, figlio di Carlo Samà( ex direttore dell’Appennino Paolano) imprenditore, rappresentante dell’Amas;
-Angelino Romeo e
-Pino Furfari,
-Marcello Gregorio Bruno, legale rappresentante della Cooperativa gente di Mare,
-Gianluca Cannata, ex assessore della Giunta di Monica Sabatino,
-Linda Morelli ex presidente del consiglio sotto la Giunta di Monica Sabatino,
-Anna Concetta Trafficante ex funzionaria del comune di Amantea,
-Nicola Raso referente della Ristoservice,
-Giuseppe Pino Bazzarelli,
-Pasquale Lo Cane, referente della Fido sas
Il 27 novembre è stato notificato al sindaco nella qualità di legale rappresentante del comune l’avviso di fissazione della prima udienza preliminare davanti al tribunale di Paola sezione penale.
Per questo ed ai sensi degli articolo 74 e 76 del codice di procedura penale circa l’esercizio dell’azione civile mediante costituzione di parte civile la riunione della Giunta che ha deciso di costituirsi parte civile per la tutela dell’ente comune in quanto parte offesa , nominando un difensore di fiducia .
Riceviamo e Pubbliohiamo la seguente nota dell'Amministra zione comunale:
"Un volantino anonimo sta girando per la città convocando, in massa, i camporesi domani 10 gennaio presso l’auditorium parrocchiale in Piazza San Francesco.
Apparentemente un incontro per “decidere insieme come meglio agire”.
In realtà è anche un invito ad “agire in fretta se vogliamo risollevarci e recuperare la dignità di Campora”.
Non solo ma i fautori dell’incontro dicono che “Ora più che mai dobbiamo essere uniti e agire con forza e determinazione”
Nel volantino si segnala una comunità che “non riesce ad aprire gli occhi davanti a tutto ciò che non va intorno a noi e ribellarsi alla indifferenza ed all’incompetenza di un’amministrazione che ci ha abbandonato a noi stessi e ci emargina sempre più”
Qualcuno ci ha detto che la gente è arrabbiata( ha usato un termine più forte) e che andrà” con i forconi” al comune.
Altri ci hanno detto che si tratta di una manifestazione simile a quella iniziata in Francia e che si è connotata con il colore giallo dei gilet.
Noi sappiamo che non è affatto così.
Per diverse ragioni.
La prima è che ad Amantea non è la Francia.
La seconda è che Pizzino non è Macron.
La terza è che le manifestazioni dei gilet gialli hanno referenti ben noti che assumono a se medesimi le responsabilità personali della loro organizzazione.
La quarta è che la nostra amministrazione è consapevole di star facendo tutto che ciò che è umanamente possibile per affrontare i problemi di Amantea, alcuni dei quali sono talmente antichi da far apparire tardiva, intempestiva, anacronistica, se non faziosa, qualsiasi manifestazione venga ad essere promossa da chi finora ha avuto la bambagia agli occhi ed è stato dimentico e passivo, in particolare quando esistevano maggiori mezzi finanziari ed un organico comunale ben maggiore di quello attuale.
Non sappiamo chi ci sia dietro questa azione politica, né le vere ragioni personali che non sono ancora emerse.
Ma sapremo tutto e ci faremo carico di riferirlo se qualcuno ponesse in essere azioni ingiustificabili.
Un certo tasso di malessere sociale ci appare comprensibile ma sarebbe gravissimo se camuffate tra le pieghe di questa vicenda si nascondessero pretese inaccettabili ed ingiustificate come talune di quelle che ci sono pervenute e che non abbiamo potuto accettare perché a nessuno può essere chiesto di andare contro od oltre la legge.
Noi continueremo a lavorare alacremente e con passione, pronti a dare ogni risposta che ci sarà possibile con un organico palesemente insufficiente e con mezzi economici altrettanto insufficienti.
Saremo sempre pronti al dialogo ed al confronto, ma non tollereremo richieste “improprie” che comportino responsabilità penali, contabili od amministrative a carico dei dirigenti e/o degli amministratori.
Pretendiamo, però, rispetto e lo daremo a tutti, ma non sopporteremo atteggiamenti arroganti e/o faziosi.
Buon anno ad Amantea ed agli Amanteani.
L’Amministrazione comunale
La misura di tale gravissima situazione debitoria del comune di Amantea sembra potersi cogliere anche dal fatto che la prima delibera di giunta adottata giorno 4 gennaio 2019 ha per titolo” Resistenza in giudizio mediante proposizione di appello
avverso la sentenza n 802/2018 del Tribunale di Paola nella vertenza tra banca Sistema spa ed il comune di Amantea”.
L’appello sarà proposto alla Corte di Appello di Catanzaro
Ovviamente come tutte le cose dei comuni non si riesce a sapere granchè stante il sistema omissivo di comunicazione ai cittadini delle vicende giudiziarie e non solo.
Quello che siamo riusciti a sapere è quanto segue.
Il comune aveva un debito verso Enel Energia Spa nel periodo compreso tra il 2006 ed il 2010.
Si disconosce la entità del debito ed ancora meno le ragioni del mancato pagamento.
Enel Energia Spa aveva ceduto il credito alla Banca Sistema Spa che aveva chiesto il pagamento di quanto dovuto.
Banca Sistema è nata nel 2011, quale istituto specializzato nell'acquisto di crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, inserendosi così in un particolare segmento dello scenario finanziario italiano volto a garantire, principalmente attraverso i servizi di factoring, gestione e recupero del credito, liquidità alle imprese fornitrici della P.A..
Il comune si era opposto al decreto monitorio n 352 del 2015.
Banca Sistema Spa allora citava in giudizio il nostro comune che però risultava soccombente di fronte al tribunale di Paola che il 4 dicembre 2018 si pronunciava a sfavore del nostro comune.
Senonchè il nostro legale nel giudizio di primo grado , di cui si ignora il nome, ha espresso parere che “ esistono margini per potersi opporre e ribaltare la sentenza del Tribunale di Paola”
Da qui la delibera di opposizione alla sentenza del Tribunale di Paola e la conseguente nomina del legale per il nuovo giudizio presso la Corte di Appello di Catanzaro.
Il termine per la proposizione del gravame scade il 10 gennaio.