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L’Arpacal apre le porte. Da oggi 18 novembre sono iniziate le visite delle scuole calabresi ai laboratori provinciali dell’Arpa calabrese.

1700 studenti che si divideranno nei 5 giorni e nei 5 laboratori provinciali.

Si tratta di una iniziativa che è stata inserita nel calendario nazionale che l’UNESCO, Organizzazione dell’ONU per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, ha programmato per celebrare la Settimana per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, che si svolge, appunto, da lunedì 18 a domenica 24 novembre 2013.

I due pullman pagati dai 90 studenti partiranno domani mattina per raggiungere Cosenza.

Referente provinciale Gruppo Educazione Ambientale (GEA) Arpacal sarà la Dr.ssa Raffaella Damiano.

Al Dipartimento di Cosenza, i ragazzi saranno accolti in una sala multidisciplinare, attraversando un corridoio dove sono stati esposti i poster che sono stati realizzati nelle varie manifestazioni. In questa sala multidisciplinare, attraverso l'utilizzo del video proiettore, sarà spiegato il funzionamento di tutti i servizi e si faranno alcune attività tecniche, con stile divulgativo adatto alle diverse scolaresche in visita.

Il servizio tematico Aria  ha previsto l'utilizzo invece di una sala diversa dove sarà fatta una dimostrazione con gli strumenti che i tecnici hanno in dotazione.

Per completare la giornata di studio i ragazzi della scuola media di Amantea visiteranno anche il planetario del capoluogo di provincia.

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Se hai orecchio al dolore delle piante o semplicemente occhio alle loro sofferenze, dovunque giri per Amantea puoi sentire grida atroci.

Oh, niente a che vedere con la strage ordinata da Erode e nella quale i bambini innocenti sono stati uccisi dalla sete di potere, vittime inconsapevoli di un odio spietato contro chi può ostacolare i piani di potenza e di dominio.

No! Qui la strage non è stata compiuta dalle spade ma da un piccolo animale, il Punteruolo rosso, che ha invaso piano, piano le incolpevoli piante distruggendole foglia dopo foglia ed asciugandone la linfa vitale.

Il problema è che qui il potere non c’entra niente, nel senso che è assente, totalmente assente. Ha solo emanato un editto, inascoltato ed ineseguito. Non è la sete di potere, ma la sua assenza la condizione di questa strage. Non è l’odio la leva della strage ma L’INDIFFERENZA, quella indifferenza tipica di una società che sta morendo nei suoi antichi ed ormai domi valori, quella mortalmente presente là dove la cultura è solo teoria ripetuta ma non più praticata.

E così le innocenti Palme continuano a gridare il proprio dolore, a mostrare la propria sofferenza, senza che si faccia nessun tentativo per salvarle. Salvo, a quanto ne sappiamo, un caso, di cui vi parleremo nei prossimi giorni.

E’ un po’ come la sanità in Calabria, gli ospedali chiudono e quelli che restano non hanno posti. E la gente come le palme iniziano a morire.

Scrivevamo nel denunciare, primi, le inutili grida di dolore della palma di via Dogana .

Ricordavamo, ma inutilmente, che “ non curare la palma di Via Dogana, significa(va) agevolare la uccisione di tante altre palme del territorio”. I giardinieri del comune potano soltanto!

Oggi denunciamo, invece, la strage in atto.

Alcune palme sono rimaste, ormai, senza foglie,

Ed il bello, anzi il brutto, è che non si sa dove siano finite con tutto il loro carico di paura.

Abbiamo, ed inutilmente, denunciato che le foglie con tutti i punteruoli pronti a portare altra strage vengono abbandonati ai lati delle strade.

E forse è per questo che la infezione si sta spargendo con violenza inaudita ed al punto che prima della estate prossima non credo resterà alcuna palma, salvo forse quella unica che abbiamo visto appositamente trattata. Se girate per Amantea ( fino a Coreca) troverete ormai quasi due decine di palme già necrotizzate od in via di scomparsa. Il tutto nel silenzio più totale.

Perché ci chiediamo il comune non impiega un paio di giorni a settimana la propria autoscala per tentare si salvare le palme che sono raggiungibili con una strada? Magari facendo pagare anche una somma minima, atta a pagare i soli costi vivi, di trattamento e di personale?

Le palme non appartengono forse anche al paesaggio che un comune degno di questo nome avrebbe l’obbligo di salvare?

Meno male che si tratta di una malattia delle piante e non degli uomini; ma ve l’immaginate se contassimo sul comune?

i tronchi:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

le palme:

 

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È dagli anni cinquanta che ad Amantea opera l’ufficio di collocamento. Quello che ora si chiama centro per l’impiego.

La diversità tra le due tipologie di ufficio è abnorme

Un tempo collocava davvero i disoccupati e ne accompagnava il collocamento anche nei paesi europei, in particolare la Germania, la Francia, la Svizzera, la gran Bretagna.

Ora sembra più un ufficio statistico- amministrativo

Un tempo era nella competenza del ministero del lavoro, oggi nelle competenze dell’Ente provincia.

Un tempo gli uffici erano collocati a piano terra. Quando era presso il municipio, quando era in via Vittorio Emanuele, quando era in Via della Libertà.

Oggi è al primo piano in via R. Mirabelli; da oltre un decennio invero.

La cosa strana è che questo ufficio è irraggiungibile ai portatori di handicap.

Eppure la realizzazione di una passerella non è solo possibile, ma anche facile, visto che antistante gli uffici esiste un terrazzino di ampie dimensioni.

Ma allora perché non è stata mai realizzata la passerella per gli handicappati?

Possibile che non sia stata mai chiesta, mai sollecitata?

Possibile che la provincia di Cosenza non abbia mai avvertito tale obbligo, perché di obbligo si tratta, non di una fantasia

Né ci sembra mai alcuno ha sollevato il problema.

Lo facciamo noi a tanto sollecitati da persone sensibili al problema, persone che hanno il “grave difetto” di parlare , in specie quando si tratta dei “bisogni” dei più deboli, persone che ringraziamo!

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