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Redazione TirrenoNews

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Il nostro articolo su politica ed elezioni, invero simil-provocatorio, ha colto nel segno.

 

Ci giunge voce, infatti, che stamattina qualche politico, finora rimasto in ombra, con la scusa di dare i saluti di Buon Anno, ha adunato il suo modesto esercito e si è recato in quel di Campora San Giovanni dove ha preso i primi contatti elettoral-augurali.

 

Contatti vari e saluti vari. Con giovani e meno giovani.

E’ stato interessato anche un grande vecchio che non ha ( pensiamo) una grande voglia di ritornare in politica dove apparirebbe troppo “zombie”

Ma sono stati sentiti anche giovani e collaudate promesse.

Insomma, qualcuno crede che si sia ad un punto di svolta e che le elezioni siano in vista. Od almeno possibili a breve.

Qualcuno non ci crede ma fa finta di crederci.

Ed in questa Amantea stagnante sappiamo che c’è da aspettarsi di tutto.

Ed allora perché no?

Qualcuno ha notizie che potrebbero rendere tutto possibile.

Qualcuno è stanco di aspettare che Amantea muoia di inedia e vorrebbe fare qualcosa per salvarla.

Qualcuno vuole cambiare il padrone perché quello attuale non ha rispettato gli impegni assunti.

 

Addirittura qualcuno sussurra che la azione di recupero dei tributi da parte dell’amministrazione Sabatino abbia toccato poteri forti che cominciano a reagire.

Insomma di tutto e di più.

Due i problemi.

Il più grosso è chi è capace di essere così rappresentativo da candidarsi a sindaco potenziale in un panorama difficile come quello di questa Amantea piena di debiti e sull’orlo del dissesto?

Chi sarà capace di mandare avanti una macchina comunale con un apparato tecnico ed amministrativo precario ed inefficiente e con un organico di Polizia altamente insufficiente?

Chi sarà capace di fare davvero il sindaco per la città e non per se stesso e la propria vanagloria?

E chi sarà capace di perdere le elezioni senza mancare al patto elettorale con una comunità che ha bisogno di verità, di giustizia, di equilibrio sociale, ma anche di sviluppo e di futuro?

Tutti, dirà il lettore. Tanto ad Amantea nessuno paga per i propri errori e nessuno ha mai responsabilità! E se non fosse più così?

Già bella domanda!

La Calabria e la Campania sono le due regioni italiane che risultano penultima e ultima (rispetto alle altre regioni italiane) nella classifica realizzata dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia su dati relativi a un’indagine condotta dall’Ue sulla qualità della Pa a livello territoriale.

 

Per lo studio realizzato dal Fondo Monetario Internazionale la Calabria risulta al 14esimo posto nella classifica generale, per l’inefficienza della nostra Pubblica amministrazione, dopo alcune regioni della Turchia, Bulgaria, Romania e Serbia, dopo la Campania.

 

Sono 7 le regioni del Mezzogiorno che si collocano nelle ultime 30 posizioni: la Sardegna al 178° posto, la Basilicata al 182°, la Sicilia al 185°, la Puglia al 188°, il Molise al 191°, la Calabria al 193° e la Campania al 202° posto.

 

Solo Ege (Turchia), Yugozapaden (Bulgaria), Istanbul (Turchia) e Bati Anadolu (Turchia), presentano uno score peggiore della Pa campana.

L’inefficienza della PA costa oltre 30 miliardi di euro all’anno di mancata crescita.

Il risultato a cui sono giunti i ricercatori d’oltre oceano poggia su questa tesi: se la nostra amministrazione pubblica avesse in tutta Italia la stessa qualità nella scuola, nei trasporti, nella sanità, nella giustizia, etc. che ha nei migliori territori del Paese, il Pil nazionale aumenterebbe di 2 punti (ovvero di oltre 30 miliardi di euro) all’anno.

 

L’European Quality of Government Index (EQI) è il risultato di un’indagine sulla corruzione e la governance a livello regionale in Europa, condotta la prima volta nel 2010 e successivamente nel 2013.

L’indice finale della qualità della PA è frutto di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. Nello specifico i quesiti convergono su tre servizi pubblici che hanno valenza più “territoriale”: formazione, sanità e pubblica sicurezza; l’indice finale, oltre ai dati delle indagini regionali, tiene conto anche di altri servizi più generali (ad esempio la giustizia) includendo alcuni indicatori del WGI data della Banca mondiale (dati nazionali).

Il risultato dell’indice è un dato standardizzato con la media di tutte le regioni pari a zero; i punteggi più elevati implicano una maggiore qualità della pubblica amministrazione.

Grazie politici calabresi a cominciare da Scopelliti ed Oliverio .

Il Polo museale regionale di cui all'articolo 34 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171 comprende gli istituti ed i luoghi della cultura e altri immobili e/o complessi che rappresentano la cultura calabrese.

 

Il Polo Museale della Calabria ha comunicato i musei ed i parchi che resteranno aperti fino al 6 gennaio 2017.

Nessuno si illuda.

Il museo ed il parco archeologico di Serra d’Aiello resteranno chiusi

 

Ad aprire saranno solo:

Chiesa di San Francesco d’Assisi – Gerace (Reggio Calabria)

Galleria Nazionale di Cosenza (Cosenza)

La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)

Le Castella – Isola Capo Rizzuto (Crotone)

Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” – (Vibo Valentia)

Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)

Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)

Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna(Crotone)

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri – Locri (Reggio Calabria)

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia (Catanzaro)

Museo Statale di Mileto – Mileto (Vibo Valentia)

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