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Redazione TirrenoNews

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Avevamo creduto davvero che la neonata l’Associazione dei commercianti di Amantea avesse predisposto una serie di nuove iniziative che, come abbiamo trovato scritto sulla ordinanza n 58 del 6 luglio 2017, avrebbero interessato l’area commerciale del capoluogo a cominciare da giorno 8 luglio.

Ed a noi hanno creduto i nostri numerosi lettori.

Invece non è così.

Ce ne siamo accorti stamattina quando qualcuno della associazione risultava incaxxato pensando che li avessimo in qualche modo sfottuto.

Lontano da noi, come persona e come sito.

Numerosi incontri personali e telefonate hanno sciolto ogni dilemma

Noi abbiamo solo riportato quanto c’era scritto nella ordinanza che i responsabili della associazione non avevano letto.

E loro cortesemente ci hanno rimesso copia della lettera inviata il 4 luglio( protocollo 9222) all’assessore al commercio ed all’urbanistica Luca Ferraro e per conoscenza al Sindaco.

Intanto l’oggetto della lettera è il seguente “ Richiesta di chiusura traffico con indicazione di orari e periodi”

In sostanza i commercianti chiedono “per sabato 8 e da venerdì 14 luglio in poi e per tutte le sere, che la chiusura del traffico su Viale Regina Margherita e Corso Vittorio Emanuele sia predisposta dalle ore 18.30 alle ore 24.00, dal primo incrocio di Via Regina Margherita( presso negozio Benetton) fino al primo incrocio di Corso Vittorio Emanuele ( presso negozio Capanna); e che sia disposta per tutto il Viale regina margherita ( dall’incrocio con la SS18 e fino al primo incrocio di Corso Vittorio Emanuele (sempre presso negozio Capanna) dalle ore 21 alle ore 24.00.

Chiede inoltre che entrambe le soluzioni vengano confermate da giorno 1 agosto e fino al31 agosto, come è sempre stato negli ultimi anni, ma che l’orario dell’isola pedonale nelle sere di agosto sia protratto fino alle ore 02.00 del giorno successivo e non più fino alle ore 24.00”

Ed ecco le motivazioni.

Nessuna festa od iniziativa, ma solo il fatto che :

-in primis “il passeggio pedonale alle ore 24.00 è ancora moto cospicuo e viene bruscamente interrotto con l’ apertura del traffico”,

-ed in secundis che “ alcune attività commerciali, soprattutto i pubblici esercizi, restano aperte anche oltre le ore 24.00”

Ora aspettiamo la nuova ordinanza del traffico.

Tra pochi giorni saranno 25 anni dalla strage in via Mariano D'Amelio a Palermo, nella quale persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

L’agenda rossa del magistrato Paolo Borsellino è sparita misteriosamente subito dopo l’attentato di stampo mafioso del 19 luglio 1992 in cui lui perse la vita.

 

Un documento importante che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone.

Tutta l’Italia se l’è chiesto e se lo chiede ancora perché a queste domande non sono mai state date risposte.

L’AGENDA RITROVATA, un progetto ideato e promosso dall’associazione culturale l’Ora Blu per commemorare il venticinquesimo della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta – attraverserà lo stivale sulle ruote di una bicicletta e, come un testimone, passerà di mano in mano fino ad arrivare in Sicilia (dove ci sarà la tappa conclusiva il 19 luglio) a riprova che c’è un’Italia che non ha dimenticato e che vuole ricordare e raccontare quel che è successo.

Mercoledì 12 luglio la ciclostaffetta di Agenda Ritrovata farà tappa nel borgo di Fiumefreddo Bruzio proveniente da Rossano Calabro, e il giorno seguente dalla Marina di Fiumefreddo (ore 8.00 Bar Regio) partirà alla volta di Pizzo Calabro.

Il programma dell’evento–promosso dal­la Cooperativa di Comunità “BorgodiFiume­”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco, prevede (ore 18.30 Castello della Valle) l’accoglienza dell’agenda e dei ciclisti da parte del Sindaco Vincenzo Gaudio Calderazzo e dell’Amministrazione Comunale.

A seguire “Il dovere della Memoria.

Letture nel castello” un reading di brani tratti dagli scritti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (a cura di Franca Dora Mannarino del Piccolo Teatro Popolare Il Coviello) e Il convegno “Culture e pratiche contro le mafie. Tra impegno e memoria”

Al convegno, moderato dal giornalista Antonio Chiappetta, interverranno:

Bruno Giordano, Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia;

il documentarista calabrese Claudio Metallo;

Mauro Francesco Minervino, antropologo e scrittore;

Piero Fantozzi, Ordinario di Sociologia dei Fenomeni Politici presso l’Università della Calabria

La sanità in Calabria è una vergogna: ecco cosa è successo ieri a Cetraro.

Scriviamo al direttore dell’ospedale di Cetraro dr Vincenzo Cesareo per raccontargli quello che in verità lui avrebbe già dovuto sapere, ma che- riteniamo- non abbia saputo.

 

Gli raccontiamo quello che è successo ad un amanteano G.L. che ieri mattina ha accompagnato con la propria auto la moglie in ortopedia per avere ingessato il tallone fratturato.

Aveva appuntamento alle 10.00 in ortopedia, ma è arrivato in ospedale per tempo, alle 9.15.

Ma l’ortopedia a Cetraro è al secondo piano.

E così per accompagnare al reparto la moglie aveva bisogno di un carrozzina da portare fuori dove era parcheggiata la sua auto.

Si rivolge, così , al Pronto Soccorso ma la persona alla quale si è rivolto si è rifiutato di fargli usare la carrozzina e lo ha invitato a rivolgersi al reparto di ortopedia e di usare una loro carrozzina.

E così l’amanteano sale in ortopedia ma anche qui riceve un rifiuto, sorretto dalla considerazione che se le cose dovessero funzionare così tutti i pazienti anziché passare dal PS dovrebbero prima rivolgersi al Reparto, magari senza sapere nemmeno quale esso sia. Peraltro il reparto gli venne detto non aveva un carrozzina.

G.L., allora, riscende al pronto soccorso che ancora una volta gli rifiuta la carrozzina dichiarando che nel reparto ce n’ era solo una e che sarebbe potuta essere indispensabile, per esempio nel caso di una partoriente.

Intanto il tempo passava e l’orario dell’appuntamento stava per scadere.

Infastidito e preoccupato il signore amanteano si rivolge alla direzione sanitaria

Il direttore sanitario non c’era.

La signora De Benedetto Silvana, che lo sostituiva o rappresentava, è intervenuta ed ha chiesto al pronto soccorso di “imprestargli” una carrozzina per salire la moglie in ortopedia.

Altro rifiuto.

Che fare?

La pazienza, anche nei “pazienti” quando raggiunge il limite si perde.

Erano già la 10.22 ed allora decide di chiamare le Forze dell’ordine, e parte la prima telefonata al 113.

Il poliziotto tenta di intervenire sul pronto soccorso.

Una telefonata inutile.

Anzi la porta del PS era chiusa e per farsi aprire il signor G.L. ha dovuto attendere circa 5 minuti

Ma solo per ricevere un altro rifiuto.

Altra telefonata al 113 alle ore 10,27.

L’amanteano non sa che cosa questa volta abbia detto il poliziotto di servizio al 113, ma la carrozzina gli viene prestata e così riesce a portare, da solo, la moglie al secondo piano, dove viene ingessata.

Intanto Scura e Oliverio tentano, il primo, a governare la sanità calabrese( eh, eh, eh), il secondo di subentrargli , mentre Renzi e Lorenzin si “spartono” gli incarichi.

Ora l’amanteano , fra quasi un mese .dovrà riportare la moglie a cambiare il gesso.

Questa volta lo accompagneremo e filmeremo le sue peripezie denunciando questa vergognosa condizione della sanità calabrese.

A meno che il direttore Cesareo dopo aver assunto le necessarie informazioni non porga alla famiglia di G.L. le dovute scuse dell’ospedale cetrarese.

Intanto stiamo pensando di scrivere al Presidente della repubblica, al presidente del consiglio dei ministri, al ministro della sanità, al commissario Scura, al presidente Oliverio, al responsabile dell’ASP ed a quanti altri sono responsabili di queste vergogne.

E se dovesse essere necessario faremo intervenire un giornalista di qualche programma televisivo che per fortuna continua a denunciare a livello nazionale queste vergogne

Giuseppe Marchese

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