Redazione TirrenoNews
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Italia non ci abbandonare nelle mani dei colectivos!
Domenica, 23 Luglio 2017 23:27 Pubblicato in MondoE’ il drammatico appello che lanciano gli italiani emigrati in Venezuela.
"Le nostre autorità consolari non possono fare nulla, la Comunità italiana in Venezuela è allo stremo, il governo Maduro è ostile, ci stanno massacrando".
Il collegamento Skype con Caracas restituisce l'ansia e l'angoscia degli emigrati italiani - ben oltre la cifra ufficiale, 160 mila, di cui almeno 45 mila provenienti dal Nord Ovest, in particolare dal Piemonte e dalla Liguria - e anche il senso di disperazione, e di abbandono da parte della madre patria.
"Pochissimi parlano della situazione, media e tv, se non quando non si raccolgono i morti per le strade, ma qui è un'agonia lenta.
Molti di noi torneranno appena possibile in Italia, siamo una minoranza oggetto di persecuzione. Abbiamo ragazzi arrestati, minacciano le famiglie di ritorsioni, ci rimproverano di essere al fianco dell'opposizione ma tanti di noi, sino a ieri, hanno pensato solo a lavorare.
Chavez o Maduro, non importava.
Adesso è diverso.
Siamo come in Argentina ai tempi di Videla".
Si sentono esplosioni, nell'audio del pc.
"Mancano farmaci ed i negozi sono vuoti.
Ci sono scontri per le strade.
La polizia ha sbarrato le vie d'uscita di un parcheggio di un fabbricato, qui, cercano qualcuno, lanciano lacrimogeni, siamo bloccati qui dentro".
Chi parla è un quarantacinquenne che, a Caracas, dirige una catena di alberghi-ostelli, frequentati soprattutto da manager e lavoratori stranieri.
"Potrei anche chiudere - racconta -, abbiamo avuto un crollo del 70 per cento, adesso tutti hanno paura delle reazioni del presidente e delle squadre della morte, i Colectivos".
Il governo italiano tiene sotto controllo la situazione, mentre l'appello di papa Francesco di porre la chiesa come mediatore tra Maduro e le opposizioni, che reclamano nuove elezioni, è caduto nel vuoto.
Una domanda alla politica.
Perché l’Italia si preoccupa dei profughi africani ed asiatici e non degli italiani in Venezuela?
Amantea. Ecco il Comunicato stampa della federazione del PD di Cosenza.
Domenica, 23 Luglio 2017 18:06 Pubblicato in PoliticaAd Amantea l’amministrazione Pizzino sta dalla parte della legalità e dell’antimafia
“L’inchiesta sull’ipotesi del reato di voto di scambio vada avanti fino in fondo.
Va fatta assoluta chiarezza. La Segreteria provinciale PD Cosenza esprime fiducia nella magistratura ed al tempo stesso auspica che gli indagati possano dimostrare la loro innocenza.
Strumentalizzazioni e generalizzazioni, soprattutto quando provengono da alcuni settori poco credibili, non possono mettere in discussione l’impegno del PD volto a sostenere un’amministrazione che ha scelto con responsabilità e consapevolezza la via maestra della legalità.
Lo dimostra il fatto che tutti gli atti che l’esecutivo ha approvato sinora vanno nel segno del rispetto minuzioso delle regole e della trasparenza.
Lo dimostra l’autorevole guida di un Sindaco che è uomo dello Stato e che del rispetto della Costituzione ha fatto motivo di esistenza.
Lo dimostra il contatto costante con i cittadini coinvolti e informati su tutto quanto avviene nella casa di tutti gli amanteani.
Lo dimostra la presenza del PD che sul tema della lotta alla criminalità ed al malaffare non può accettare lezioni da nessuno e da sempre ha deciso senza esitazione da che parte stare.
Sono altri a doversi farsi un esame di coscienza.
È bene sottolineare, infatti, che la lista di Pizzino nasce su una discriminante: legalità e antimafia. Una discriminante che ha invocato con forza la maggioranza dei cittadini di Amantea sui quali ancora oggi pesa il sia il trauma della complessa vicenda dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa che quello di una presenza pervasiva della criminalità organizzata nei confronti della quale lo Stato e la Magistratura da tempo sono impegnati fortemente in un’azione di contrasto.
Anche per queste ragioni si esprime piena fiducia nell’operato del Sindaco Mario Pizzino.
Il PD lo invita ad andare avanti con responsabilità e determinazione al fine di onorare il mandato conferitogli dalla maggioranza dei cittadini di Amantea per assicurare alla città un’azione amministrativa autonoma da ogni condizionamento illegale, affaristico e malavitoso anche e soprattutto al fine di elevare i livelli di democrazia e legalità.
Segreteria provinciale PD Cosenza
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Ma chi e' questo indagato della giunta Pizzino?
Domenica, 23 Luglio 2017 17:40 Pubblicato in Primo PianoL’articolo di Paolo Orofino de Il quotidiano del sud sta facendo parlare tutta Amantea.
Un articolo che è riuscito a far passare in secondo piano perfino gli arresti di La Rupa e Socievole.
Correttamente il giornalista parla di “Un altro esponente del gruppo di maggioranza che sarebbe indagato in relazione ad una diversa vicenda, non collegata, però, all’attività politica, ma che, per tipologia di reato contestato, potrebbe andar ad intaccare le deleghe che il sindaco ha assegnato al suo collaboratore”
Detto così si potrebbe pensare anche ad un semplice consigliere comunale.
Ma poi si legge (nel titolo) che sarebbe “Indagato per false fatture un componente della Giunta” ed allora il nome potrebbe essere soltanto quello di uno dei seguenti assessori: Pati Emma, Concetta Veltri, Ferraro Luca, Ianni Palarchio Andrea, Giusta Rocco.
False fatture?
Ed allora tutta Amantea ha pensato e pensa che si possa trattare dell’assessore Rocco Giusta che potrebbe essere rimasto nelle maglie di una vicenda che riguarda uno dei suoi clienti.
Tanto più che si legge che “L’inchiesta in questione è condotta dalla Guardia di Finanza ( di Amantea?) e già verso la fine del 2016 era arrivata a buon punto”.
Una vicenda vecchia, allora, nata ben prima delle elezioni ed addirittura ben prima della caduta della giunta di Monica Sabatino.
False fatture? Ed il pensiero va prepotentemente ad un altro caso di false fatture che ha visto coinvolto un (povero) tipografo locale ed un “in- prenditore” amanteano con il quale è meglio non avere a che fare!
Se è così, prima di Giusta qualcun altro si è tutelato allontanandosi per tempo.
Nè si esclude che potrebbe trattarsi dell’evasore di 6 milioni di euro al quale nei giorni scorsi proprio la guardia di Finanza ha Paola eseguito un Decreto di sequestro per equivalente, emesso dal Gip presso il Tribunale di Paola, per evasione di imposte sui redditi pari a 1.732.294 euro.
(vedi - Ma chi e' l’evasore di 6 milioni di euro di redditi?)
E se è così la affermazione di Orofino “Fra qualche giorno, ne sapremo di più, anche perché non mancheranno le implicazioni politiche e la patata in mano al sindaco Pizzino, diventerà sempre più bollente”, può essere, letta, addirittura come una speranza se non una “promessa”.
E chissà che la questione non vada oltre e chi ha riso facendo piangere gli altri non pianga lui ora!
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