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Cosenza. Condanne pesanti per Frasca e Tommasi nel processo ASI

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Il Tribunale di Cosenza condanna rispettivamente a cinque anni Frasca e quattro anni e sei mesi di reclusione e Diego Tommasi.

Per Stefania Frasca il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione per due capi di imputazione.

Il Tribunale ha assolto il responsabile dell'area contabile Carlo Antonio Rango.

Ovviamente siamo nel processo di primo grado.

Parliamo delle vicende legate al per le vicende legate alla gestione del Consorzio dell’ Area di Sviluppo Industriale di Cosenza del quale sono direttore generale ed ex presidente.

Si tratta di uno dei tanti carrozzoni politico-clientelari all’interno dei quali i politici hanno fatto i loro comodi.

Secondo l'accusa, tramite false dichiarazioni, la direttrice del Consorzio si sarebbe autoassegnata un incremento dei suoi compensi e sia lei che l'ex presidente si sarebbero fatti liquidare rimborsi sulla base di una semplice autodichiarazione.

Stefania Frasca (assessore della prima giunta Mancini nel 1993) è stata condannata inoltre all’interdizione dai pubblici uffici in perpetuo, limitata invece per l’ex assessore all’Ambiente Diego Tommasi alla durata di cinque anni.

La pubblica accusa, rappresentata dal pm Domenico Frascino, nella requisitoria aveva sottolineato come sia per Frasca che per Tommasi si fosse concretizzato il falso ideologico, ed aveva invocato nella scorsa udienza la condanna a 4 anni per Frasca, 3 anni e 8 mesi per Tommasi e 2 anni per Rango.

I reati contestati a vario titolo vanno dalla truffa alla falsità documentale all’abuso di ufficio

Carlo Antonio Rango era il responsabile dell'area contabile.

Le indagini sono iniziate nel 2013 e i fatti contestati vanno dal 2008 al 2014.

Nel corso della requisitoria il pubblico ministero ha ricostruito l'impianto accusatorio per ogni singolo capo di imputazione evidenziando come sia per Frasca che per Tommasi si sia concretizzato il falso ideologico.

Accuse che la difesa di Frasca (gli avvocati Franz Caruso ed Elena Florio) ha provato a smontare.

I legali hanno sostenuto la totale estraneità di Stefania Frasca rispetto ai fatti contestati.

Una tesi avvalorata da diversi documenti che sono finiti nel processo e - a dire della difesa - dai diversi "non ricordo" di alcuni dei testimoni sentiti in udienza.

Articolata l'arringa dell'avvocato Florio che ha ripercorso la vicenda anche tenendo conto del ruolo avuto dalla Regione.

L'avvocato Franz Caruso, nella sua discussione, ha sottolineato l'estrema professionalità e serietà dell'architetto Frasca.

Nessuna responsabilità dell'allora presidente Tommasi secondo il suo avvocato Paolo Guadagnuolo, che ha motivato al collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda) la totale estraneità dell'ex assessore regionale nel periodo in cui ricopriva il ruolo di presidente del Consorzio.

L'avvocato Misasi, difensore di Rango, ha evidenziato come il responsabile dell'area contabile non abbia commesso alcun illecito.

Le difese hanno chiesto l'assoluzione per i tre assistiti.

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Marzo 2017 20:57
Redazione TirrenoNews

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