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Redazione TirrenoNews

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Ieri molti Amanteani hanno avvertito una scossa tellurica.

Erano le 13,43.

I vetri hanno tremato, i lampadari oscillato.

Il web si è riempito di messaggi e di richieste di informazioni.

Poi è uscita la ipotesi di un bang di un aereo che abbia superato il muro del suono.

Ma non era né l’uno, né l’altro.

Era stata invece una forte esplosione sul cratere dello Stromboli.

Quelli dell’Ingv(Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Roma hanno sostenuto che «Allo stato attuale non è possibile escludere che eventi di tale tipo possano ripetersi anche nel breve periodo».L’ esplosione , quindi, che potrebbe ripetersi.

In verità sostengono i vulcanologi che "Sul cratere si è verificata una sequenza esplosiva della durata complessiva di circa 3 minuti, con caratteristiche simili a quella avvenuta lo scorso 23 ottobre».

«La sequenza - puntualizzano gli esperti - ha generato la ricaduta di abbondante materiale piroclastico grossolano sulla Sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa, con un denso pennacchio di cenere rapidamente disperso dal vento sul versante meridionale del vulcano. Dall’analisi del tracciato sismico, è stato possibile evidenziare che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di eventi, seguita da un segnale persistente (tremore) della durata di alcuni minuti.

Tale fenomeno non è necessariamente legato alla risalita di nuovo magma.

Nelle ore successive alla sequenza non si sono verificati altri fenomeni di rilievo.

Anche i parametri sismici sono tornati alla situazione precedente l’evento».

Nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo per caratterizzare l’evento in modo più dettagliato.

Il boato e il tremore del suolo hanno raggiunto la Calabria, e in modo particolare Tropea ed Amantea, note località turistiche calabresi.

All’esplosione non è seguita una fuoriuscita di lava. Potrebbe quindi essersi trattato di un evento più intenso ma nella caratteristica e quotidiana attività stromboliana del vulcano delle isole Eolie, nel basso Tirreno

Perchè Mario Oliverio sta zitto?

Mercoledì, 07 Marzo 2018 19:36 Pubblicato in Calabria

Si narra che Michelangelo, ammirando il suo Mosè, estasiato dalle forme tanto realistiche dell’imponente scultura, sia stato colpito da un violento accesso d’ira ed abbia esclamato la celebre frase «Perché non parli!?»

Non certo per le sue forme ma vale il caso di dire anche ad Oliverio «Perché non parli!?»

 

Proprio tu che ti fai fotografare sempre e dappertutto, magari mentre guidi il trenino della Sila o mentre segui il corso di cuoco a Milano, proprio tu per il quale i tuoi giornalisti emanano comunicati ad ogni piè sospinto, proprio tu non hai parole per il risultato del PD in Calabria?

Strano, molto strano

Non è importante che il Pd sia crollato miseramente al 14,3%, ben al di sotto della percentuale nazionale, perdendo in 5 anni 9 punti percentuali.?

Non c’entri niente tu?

Non c’entra niente il tuo governo regionale?

Ma davvero pensi che i calabresi non colleghino il disastro del tuo governo con la loro rabbia, la loro reazione politica?

Anche tu ritieni come gran parte del PD che sono gli elettori che non hanno capito il grande lavoro fatto da te, dal PD che governa la Calabria.?

Si è probabile, se non certo, che ti sei fatto molti nemici che hanno votato contro il PD per votare contro di te

E questa è la politica.

Non solo in Calabria.

Possibile che davvero tu non ti sia reso conto che i calabresi sono alla fame?

Possibile che davvero tu non ti sia reso conto che la disoccupazione in Calabria è altissima?.

Possibile che davvero tu non ti sia reso conto che la Calabria ha il reddito più basso d’Europa superata in questa posizione negativa solo dalla Grecia?

Possibile che tu ti sia contornato solo da accondiscendenti Yes man?

Possibile che nessuno ti abbia detto o ti dica che la tua sembra la corte di Luigi XVI di Borbone, quello della rivoluzione francese?

Usa la tua intelligenza

Paola, droga: in carcere due fratelli di Acquappesa

Mercoledì, 07 Marzo 2018 18:58 Pubblicato in Paola

Domenico Lanzaro, ha dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Paola nei confronti di: Roberto Lenti di 59 anni e di suo fratello, Marcello Lenti, 56 anni per spaccio di sostanze stupefacenti.

Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria scaturiscono dai fatti reato accertati dal personale della Polizia di Stato, appartenente al Commissariato di Paola, al Reparto prevenzione Crimine Calabria Settentrionale ed ad Unità Cinofila della Polizia di Stato di Vibo Valentia che nei giorni scorsi, in uno dei servizi predisposti in sede di tavolo tecnico dal Questore della Provincia di Cosenza, Conticchio, di contrasto alla criminalità con particolare riguardo ai dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha scoperto dei depositi dove i due fratelli, più un terzo L.L. di 27 anni, denunciato a piede libero, avevano stipato occultandoli quasi 3 kg di sostanze stupefacenti del tipo marijuana.

E' stato, inoltre, accertato il furto aggravato di energia elettrica e di acqua.

L’acqua è stata sottratta da un vicino stabile di proprietà del Comune di Acquappesa abusivamente occupato.

Gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale di Paola.

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