Nato lo scorso anno, il gruppo La Guarimba, formato da per lo più ventenni, è stato in grado di dar vita, grazie alla riapertura ed al ripristino del vecchio “Cinema Sicoli”, abbandonato da tempo ad Amantea, un paesino della Calabria, ad una delle più belle manifestazioni cinematografiche che la Calabria ricordi.
“Tanto tempo ed energia - scrivono ne comunicato - al fine di organizzare la prima edizione di un festival di cortometraggi. Sotto lo slogan <Il cinema alla gente e la gente al cinema> ha portato in quella comunità persone da tutto il mondo e che ha avuto come Presidente della giuria lo spagnolo nominato agli Oscar Nacho Vigalondo.
Ma la nostra avventura, - continuano i guarimberos - non finisce lì. La seconda edizione del festival è già partita con la apertura delle iscrizioni per cortometraggi di fiction, animazione e documentario; nel frattempo, però, la troupe di making of sta lavorando ad un documentario girato nel festival e parla e racconta del cinema come atto di resistenza.
Ma non è tutto, perché a febbraio La Guarimba se ne va in America, invitata dalla Duke University nel North Carolina dove parleremo della storia del festival, del modello di comunicazione e organizzazione, e dove proietteremo i filmati che hanno vinto ed esporranno le 30 locandine presenti ed arrivate da artisti di tutto il mondo.
In questo modo riusciremo a portare la Calabria in America ed speriamo l'America in Calabria.
Sperano di incontrare la comunità italiana in America per riavvicinare i due popoli.
Questo non è che un ulteriore passo in avanti - conclude il comunicato de La Guarimba - dopo i successi dei guarimberos che hanno portato la storia del festival di Amantea, anche in città come Milano, Lecce e Cipro, in collaborazione con numerose associazioni.
Giulio Vita
La Guarimba International Film Festival
Il progetto Italicum è in commissione Affari costituzionali.
Sono state disegnate le nuove circoscrizioni per i collegi dei senatori e dei deputati
I politici si interrogano ( nella foto per esempio Alfano)
Per la camera il criterio è quello di un collegio 400mila abitanti senza rispetto dei vecchi ambiti provinciali.
In Calabria, quindi, i collegi sarebbero cinque. In ognuno di essi si dovrebbero eleggere 4 deputati considerato che alle ultime elezioni politiche questa regione ha inviato a Montecitorio 20 rappresentanti.
Eccoli
- Locri, Reggio Calabria-Sbarre , Reggio Calabria-Villa San Giovanni
- Palmi, Siderno,Soverato,Vibo Valentia;
- Catanzaro, Isola di Capo Rizzuto , Lamezia Terme;
- Corigliano Calabro, Crotone, Rossano;
- Castrovillari, Cosenza, Paola, Rende
Problemi per tanti. Per esempio per Per non parlare poi del collegio 131, quello che ricomprende Castrovillari, Cosenza, Paola e Rende. Qui i posti sono solo 4 e gli uscenti sono già 6( Barbanti (M5S), Santelli(Fi), Bruno Bossio, Covello e Magorno(Pd) ,Aiello(Sel).
Qualcuno, al contrario, potrà avere maggiore rappresentatività.
Per il Senato invece il criterio è quello di un collegio 1 milione abitanti ed ovviamente senza rispetto dei vecchi ambiti provinciali.
Eccoli:
- Castrovillari , Corigliano Calabro, Cosenza, Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Paola, Rende Rossano;
- Catanzaro, Lamezia Terme, Locri, Reggio Calabria-Sbarre, Reggio Calabria-Villa San Giovanni, Palmi, Siderno,Soverato,Vibo Valentia;
In ognuno dei due collegi così definiti si eleggerebbero 5 senatori.
Ovviamente nel primo collegio la parte del leone sarebbe fatta da Cosenza rispetto al Tirreno Cosentino che rischia di rimanere senza una propria espressione politica
Nel secondo collegio da Reggio Calabria
Aria di guerra, allora? Con le liste bloccate forse no.
“Eolo”, è una indagine che ha preso le mosse da Paola nel 2006.
Poi è passata per tre diversi Uffici di procura.
Gli oltre cento faldoni furono trasmessi a Cosenza per competenza territoriale
Da qui l’invio a Catanzaro dove i presunti reati sarebbero stati commessi.
Qui l’indagine e' finita nelle mani del sostituto procuratore Carlo Villani, insieme al procuratore Vincenzo Antonio Lombardo ed a Giuseppe Borrelli
Alla fine un provvedimento di conclusione indagini per due filoni d'inchiesta, mentre un terzo filone venne inviato alla Procura di Cosenza, territorialmente competente, e chiedendo, per quanto riguarda un quarto filone, l'archiviazione delle accuse ipotizzate nei confronti di diciassette persone.
Ora il pm Domenico Guarascio ha chiesto invece l'assoluzione per gli otto indagati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
Si tratta dell'ex direttore generale dell'assessorato regionale all'Ambiente, Giuseppe Graziano, all'epoca presidente del Nucleo Via; e poi Ilario Monteleone, Salvatore Patamia, Vincenzo Iacovino , Pier Paolo Bonanno, Annamaria Ranieri, Leonardo Splendido, Giovanni Misasi.
I riti alternativi proseguiranno il 24 febbraio ed il 7 marzo con le arringhe dei difensori.
L'inizio del processo per i rinviati a giudizio - il funzionario regionale Salvatore Antonio Caruso, 54 anni, di Cassano, e il componente del Nucleo Via, Egidio Michele Pastore, 62, di Rende; l'imprenditore Mario Lo Po; Mario Cosentini, e Michele Cosentini, Ernesto Cosenza, Salvatore Curcio, Vittoria Imeneo, Raffaele Suppa, Domenico Vasta, Massimo Zicarelli - e' stato fissato per il 18 aprile.
Una più grave contestazione formulata dagli inquirenti, quella di associazione per delinquere, fa capo invece al primo filone investigativo di "Eolo", che ha coinvolto tre società e otto persone, tra cui l'ex vice presidente della Giunta calabrese, N. A., e l'ex dirigente esterno del settore commercio artigianato ed energia del dipartimento Economia della Regione, Carmelo Misiti.
Quest'ultimo filone ruota attorno ad una presunta maxi tangente che sarebbe stata promessa ed in parte sborsata per la realizzazione del parco eolico "Pitagora" di Isola Capo Rizzuto e per l'adozione da parte della Regione Calabria delle "Linee guida sull'eolico".
Gli imputati sono stati rinviati a giudizio e il processo che avra' inizio il prossimo 7 marzo.
Il filone centrale dell'inchiesta contesta invece l'ipotesi di associazione per delinquere e ipotizza una presunta maxi tangente che sarebbe stata promessa e in parte sborsata per la realizzazione del parco eolico "Pitagora" di Isola Capo Rizzuto e per l’adozione da parte della Regione Calabria delle "Linee guida sull'eolico".
Con queste accuse il 7 marzo prossimo inizierà il processo a carico di
-N. A.;
-il suo uomo di fiducia Giancarlo D'Agni, 52 anni di Cosenza, amministratore della Piloma srl, della Saigese spa e della Lo.Da;
-il dirigente di settore della Regione Calabria Carmelo Misiti 40 anni di Cinquefrondi;
- l'imprenditore Mario Lo Po 49 anni di Reggio Calabria socio delle società Piloma, Saigese e Lo.Da.;
-l'imprenditore Mauro Nucaro 42 anni di Terravecchia;
-Roberto Baldetti romano di 60 anni amministratore della società Tisol;
-il quadro direttivo della Erg Cesa Eolica, Giampiero Rossetti 56 anni di Roma;
-il direttore generale della Erg S. G. 43 anni di La Spezia.