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La nostra Italia è oltre il limite della follia, abbondantemente oltre.

Una prova la troviamo nella contrazione dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni la cui prima reazione è quella di aumentare le tasse, il tutto mentre si contraggono i consumi e mentre la disoccupazione raggiunge vette altissime ed impensabili.

L’altra la troviamo nella aberrante abitudine di contrarre mutui che si chiede di pagare ai nipoti e non solo ai figli.

La vicenda la si trova tutta nel processo che vede imputato falso in atto pubblico e abuso d’ufficio l’ex sindaco e attuale governatore Giuseppe Scopelliti, del quale il PM Sara Ombra dichiara che : «È assurdo, impensabile, sconfessato dai fatti che la Fallara si sia chiusa in splendida solitudine nel suo ufficio per elaborare i bilanci senza informare l’organo politico. L’ufficio Finanze si è invece limitato a tradurre in numeri le indicazioni di natura politica».

E di conseguenza Scopelliti quando li ha firmati sapeva che quei bilanci erano falsi.

Assieme a Scopelliti anche i revisori dei conti dell’epoca, Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero Alessandro De Medici, accusati solo di falso.

Né deve sorprendere la richiesta del PM al termine della requisitoria di «Cinque anni di reclusione per Scopelliti» e di «Quattro anni di reclusione» per i tre ex revisori dei conti del Comune di Reggio, oltre, ovviamente, alla«interdizione dai pubblici uffici» per tutti gli imputati.

Non deve sorprendere perché troppe e troppo evidenti erano infatti  le anomalie che hanno riscontrato i periti incaricati dalla Procura di passare al setaccio i bilanci del Comune di Reggio Calabria

Anomalie non riscontrate dalla Corte dei Conti.

Ma più le  indagini sono andate a fondo, più gli inquirenti si sono convinti che l'ex dirigente del settore Bilancio non potesse aver fatto tutto da sola, senza che nessuno a Palazzo San Giorgio se ne accorgesse.

Secondo il PM la solitudine della Fallara nelle scelte di bilancio quindi era finta perché in realtà le sue scelte erano obbedienti alle scelte politiche.

A Reggio Calabria come altrove.

Ora si deve aspettare il pronunciamento dei giudici

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Perviene e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Partito del Sud.

Il Partito del Sud Calabria denuncia la immobilità della “mobilità in deroga”

“I dipendenti della Regione Calabria e dell'INPS, vengono retribuiti con fondi dello stato, fondi pubblici. Questi fondi sono il frutto di tanti sacrifici fatti da migliaia di lavoratori (quelli che effettivamente producono il così detto PIL) che attraverso il pagamento delle tasse creano le risorse con le quali i dipendenti di cui sopra vengono retribuiti. Sarebbe il caso che questi ultimi rendessero la vita dei lavoratori più facile possibile, ma quasi sempre avviene il contrario.

Alla Regione Calabria vi sono migliaia di pratiche per la richiesta di ammortizzatori sociali (mobilità in deroga) presentate tra febbraio e marzo 2013, di quei lavoratori che come già detto hanno consentito l'esistenza dei dipendenti pubblici, che a tutt'oggi non anno avuto alcun riscontro, per quale motivo ? E’ una questione di soldi ? Non crediamo, perché siamo a conoscenza che le pratiche presentate dopo quella data (aprile, maggio, agosto, settembre, novembre ecc.) sono state già espletate. Allora perché ?

Dicono: è cambiata la procedura, da aprile in poi le domande si presentano direttamente all'INPS senza passare prima dalla Regione. E allora ?

Quelle persone che non hanno ricevuto risposta ormai da dodici mesi non hanno famiglia? Non devono mangiare, mandare i figli a scuola ecc.ecc. ?

I sindacati ? hanno sollecitato, probabilmente hanno fatto tutto quello che è nelle loro possibilità, ma indubbiamente, fino a oggi, nessun risultato concreto sembra sia stato ottenuto.

La cosa assurda è che nessuno, va sottolineato nessuno, si è interessato alla questione. Nessuna forza politica presente in Consiglio Regionale ha speso una sola parola sulla faccenda.

Noi del Partito del Sud, raccogliendo le proteste di molti lavoratori che si trovano nelle condizioni descritte, chiediamo al Presidente Scopelliti di intervenire personalmente, visto che il suo assessore non è in grado di risolvere questo problema, per dare una risposta certa e porre fine ad una ingiustizia colossale, riservandoci, qualora tale situazione dovesse persistere, di attivare ogni strumento utile a tutela delle migliaia di persone penalizzate.

Partito del Sud Calabria

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Il PD verso il cambio generazionale ed ideologico: 16 febbraio 2014. Il prossimo 16 Febbraio si terranno le tanto attese “primarie” per scegliere il nuovo segretario regionale del Partito Democratico.

“Dopo anni di sterile commissariamento – dicono dalla segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Cosenza - la Calabria ha finalmente la possibilità di poter costruire un nuovo partito, fondato e retto dalla base, lontano da dietrologie e vecchie logiche. In una regione lacerata da ‘ndrangheta, povertà, emigrazione, disoccupazione, emerge chiaramente l’esigenza di un Partito che si faccia portatore di quei principi che vadano a migliorare le condizioni economiche e sociali in cui versa la Calabria allo stato attuale”

E poi continuano che occorre avviarsi ad un cambio generazionale e ideologico di cui necessita il partito. “In uno stato di profonda crisi economica, sociale e morale, il Partito Democratico deve essere promotore di una nuova politica: il cambiamento. Bisogna cercare di identificare il Partito Democratico sotto due profili: strutturale e funzionale”.

Per quanto riguarda il profilo strutturale, il principio è la trasparenza assoluta in ogni decisione; la pubblicazione delle spese dei gruppi nei vari organi territoriali; il divieto per il segretario regionale di partecipare come candidato a competizioni elettorali per tutta la durata del proprio mandato; l’introduzione delle preferenze nella scelta dei componenti delle assemblee e direttivi degli organismi ed eliminazione, a partire da questa fase regionale, del sistema delle liste bloccate; la creazione di meccanismi di coinvolgimento dei singoli circoli ovvero aggregazione di circoli, quando si discute a livello regionale, sia politico che istituzionale, di scelte che interessano singoli territori della nostra regione; una segreteria regionale itinerante e più vicina alla gente ed ai circoli; il divieto assoluto di deroghe nelle candidature per chi ha svolto già due mandati nel medesimo livello istituzionale.

Per quanto al profilo funzionale. Il partito deve essere promotore dei principi contenuti nella Carta Costituzionale, deve avere come punto di riferimento la “questione meridionale” e la legalità, in quanto, nonostante siano passati anni da quando venne pronunciata la prima volta questa frase, gli scenari restano pressoché immutati. La Calabria registra notevoli deficit in diversi ambiti dall'istruzione (le prove invalsi ne sono dimostrazione), al lavoro (tassi di disoccupazione elevatissimi), dalla sanità (numerosa è la popolazione che decide di curarsi fuori dalla Calabria), alla differenza di genere.

La Calabria chiede che il Partito Democratico si avvicini a tali problemi e che abbia le competenze necessarie per affrontarli. Chiede, altresì, che venga cambiata la prospettiva: allontanarsi dalle poltrone e avvicinarsi alle esigenze della popolazione.

Bisogna rompere con il passato, con una politica tradizionale e consuetudinaria.

La Calabria ha bisogno di Sinistra. È arrivato il momento di dire basta, di chiudere con il passato, di concentrarsi su progetti e idee, di investire sul capitale umano, di cambiare il partito da un “partito oligarca” sorretto da capibastone, ad un partito aperto capace di combinare le diverse sinergie che lo compongono.

Per avere questo occorre un segretario libero e di tutti.

NdR Non chiedetevi per favore dove siano stati i Giovani Democratici mentre la Calabria si avviava alla situazione fallimentare testè evidenziata, né chi abbia nominato e garantito un commissario sterile e fallimentare. La colpa è sempre della oligarchia e dei capobastone che hanno governato il PD nel silenzio di tanti.

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