
Nessuna certezza se il fatto di cronaca accaduto stamattina possa essere inteso come omicidio o come suicidio.
Ed anche per questo sul fatto indagano i carabinieri di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari.
La vittima è Medina Perna,di 36 anni una donna di origine dominicana.
La giovane abita da qualche tempo a Scalea.
Il corpo è stato rinvenuto intorno alle 8 di questa mattina da un vicino di casa.
Il cadavere era riverso nel piazzale antistante all'abitazione del “Parco Juliano” in una pozza di sangue.
Gli investigatori, per cercare di fare chiarezza sulla vicenda, stanno sentendo i vicini di casa ed il compagno.
I carabinieri stanno anche cercando di chiarire la circostanza secondo cui la donna non sarebbe precipitata dal terzo piano, dove abitava, ma da un piano superiore.
Il magistrato di turno alla Procura della Repubblica ha disposto l'autopsia
I militari hanno effettuato fino alle 14.30 i vari esami, anche all'interno dell'appartamento dove la giovane viveva.
Una seconda vita, poco chiara.
Forse anche nell'ambito della prostituzione.
Sul posto anche i reparti speciali che hanno effettuato i rilievi ed i riscontri sia nell'appartamento che nell'area antistante agli appartamenti.
Il pubblico ministero di turno ha disposto l'autopsia che potrà chiarire meglio la situazione, anche per capire se la vittima sia deceduta prima e poi qualcuno l'abbia gettata dal balcone o se si sia trattato di un suicidio.
I carabinieri hanno sentito anche alcuni conoscenti della vittima.
Le indagini proseguono.
Paola. La squadra dei detenuti della Casa circondariale di Paola, per la prima volta in tutta Italia partecipa a un campionato organizzato dalla Delegazione Provinciale di Cosenza della Lega nazionale Dilettanti serie D di calcio a 5.
La squadra ha incassato una pesante sconfitta per 13-3 ad opera della Nuova Fabrizio Calcio a 5 di Corigliano-Rossano.
L’incontro si è disputato presso il campo di calcio all’interno dell’istituto penitenziario e ha visto la squadra dei detenuti, allenata dal sanlucidano Massimiliano De Luca, lottare con grande impegno per la vittoria.
Quale conseguenza si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, insieme ai detenuti, gli artefici dell’iniziativa.
La iniziativa è un volontà della direttrice del carcere Caterina Arrotta, collaborata dalla psicologa dell’istituto Lorella Galassi, ed è sostenuta e promossa dal presidente del CR Calabria Saverio Mirarchi, dal responsabile dell’attività di calcio a 5 per la Calabria Giuseppe Della Torre, e dal presidente della Divisione nazionale Calcio a 5 Andrea Montemurro.
Il direttore dell’istituto penitenziario di Paola Caterina Arrotta ha detto che è «Un’iniziativa che ci riempie d’orgoglio visto che il nostro progetto, di grande valenza sociale, è l’unico in Italia.
Al momento i detenuti non sono autorizzati a giocare fuori dall’istituto, ma non è escluso che in seguito le cose possano cambiare».
Il presidente CR Calabria Saverio Mirarchi ha detto «La collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Paola, dopo quella proficuamente avuta con quella di Siano, ci riempie d’orgoglio.- Una novità per il Calcio a 5 e sono sicuro che le nostre squadre sapranno accogliere questa nuova realtà con grande entusiasmo e partecipazione.
Tutti insieme contribuiremo a svolgere quella funzione sociale che appartiene indiscutibilmente al mondo del calcio dilettantistico».
E Massimiliano De Luca l’allenatore dei detenuti della Casa circondariale di Paola ha detto «Ho accettato la proposta di allenare i detenuti del carcere di Paola con qualche riserva ma ho visto il loro impegno e oggi posso dire di essere orgoglioso di questi ragazzi».
I Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese si sono visti annullare l’appello per confermare – secondo le modalità adottate sinora – l’uso dello “Scout Speed”, dispositivo che rileva la velocità delle macchine in movimento attraverso una procedura che prevede “l’aggancio in corsa” da parte di una vettura “inseguitrice”.
Stante il pronunciamento del Tribunale di Paola, riunito monocraticamente e presieduto dal giudice Franco Caroleo, anche quest’ultimo ritrovato tecnologico deve ritenersi assoggettato all’obbligo di segnalazione preventiva ai sensi dell’articolo 142 (comma 6-bis) del Codice della Strada.
Generando un sicuro “precedente”, la sentenza paolana andrà a rappresentare un deterrente contro l’uso indiscriminato del temuto “aggeggio” che, molti automobilisti, hanno avuto il dispiacere di conoscere quando si sono visti recapitare a casa contravvenzioni “inaspettate”.
Sicuramente pensato per ridurre le probabilità di incidenti dovuti all’alta velocità, lo “Scout Speed” si è dimostrato altresì utile per rimpinguare le casse di quei comuni che lo hanno messo a regime, centri come ad esempio – per quanto riguarda la SS18 Tirrena inferiore – Guardia Piemontese (municipio con un sindaco agli arresti per accuse come “peculato, falso ideologico e materiale ed abuso d’ufficio”) e Acquappesa.
Malgrado un decreto ministeriale risalente al 15 agosto 2007 (in cui era previsto un esplicito esonero dalla segnalazione preventiva per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in maniera dinamica, vale a dire “ad inseguimento”), il Tribunale di Paola ha ritenuto di dover procedere alla disapplicazione incidentale dell’articolo 3 dello stesso provvedimento, considerando vigente – anche per lo “Scout Speed” – l’obbligo di segnalazione preventiva attraverso cartelli e dispositivi di segnalazione luminosa.
Sono pertanto da considerarsi “invalidati” i verbali redatti sulla base di rilievi effettuati in assenza di tali avvisi “preventivi”.
Di questo passo è altamente probabile che, tanto il comune di Guardia Piemontese quanto quello di Acquappesa, saranno costretti a rispondere alle contestazioni dell’utenza, per anni raggiunta da provvedimenti sanzionatori “inopinati” e, forse, “fuorilegge”.
Da Iacchite - 4 dicembre 2018
di Francesco Frangella Fonte: Marsili Notizie
Ndr Ed i tutor installati dai comuni sulle strade dell'Anas e non su quelle comunali no?