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Redazione TirrenoNews

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Era giunta alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, sul numero blu 1530 “EMERGENZE IN MARE” intorno alle 16.08 la richiesta di soccorso per cinque turisti di nazionalità cecoslovacca che a bordo di un piccolo gommone non riuscivano a riprendere la riva nella località Formicoli di Ricadi visto il forte mare in aumento con temporale in atto.

La Sala Operativa dirottava immediatamente la radiomobile CP 2926 di stanza nel periodo estivo su Tropea e, al momento della richiesta di soccorso, in attività di pattugliamento sulla fascia costiera compresa tra i Comuni di Parghelia e Ricadi. La stessa dopo pochi minuti raggiungeva la località Formicoli per intervenire via terra in assistenza al battello segnalato. Nel frattempo il piccolo gommone, in virtù del moto ondoso che spingeva verso terra, fortunatamente si piaggiava, senza conseguenze per i cinque turisti, che assicuravano il piccolo natante sulla spiaggia.

Nel mentre i due militari stavano effettuando le attività di rito post-assistenza, udivano delle urla provenienti sempre dalla vicina spiaggia, ove un folto numero di turisti, cercava di incoraggiare un bagnante, in evidente stato di difficoltà, a raggiungere la riva, senza esito.

Accertata la situazione, il Sottufficiale FRANCICA, assistito via terra dal Militare LIBRANDI, si lanciava tra le alte onde e raggiungeva con non poche difficoltà il bagnante ormai quasi stremato, riuscendo a incoraggiarlo e a trasportarlo verso la riva aspettando il momento di intervallo opportuno, che si crea tra le onde che frangono sulla riva, per guadagnare la spiaggia.

Dopo circa dieci minuti in mare il guardacoste riusciva a salvare il bagnante M.F. di anni 49 di Vibo Valentia, sotto gli occhi angosciati dei familiari in apprensione sulla spiaggia. Al termine del non semplice salvataggio, il soccorritore della Guardia Costiera veniva ringraziato con fare quasi commovente dal bagnante e dai suoi familiari. Giova evidenziare che il Guardacoste FRANCICA, sottufficiale destinato al Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo e che nel periodo estivo viene impiegato nella postazione GC 163 di Tropea, nell’ambito dell’Operazione Mare Sicuro, anche la scorsa estate era riuscito, sempre a Ricadi, con mare molto mosso, a trarre in salvo due turisti russi rimasti intrappolati sulla scogliera di Capo Vaticano.

Un altro soccorso è stato portato a compimento dai militari della Capitaneria di Porto di Vibo, dal cui Comando arriva un consiglio indirizzato a tutti i bagnanti di non avventurarsi in acqua quando il mare non è calmo e si presenta in condizioni critiche come quelle di ieri.

L’operazione Mare Sicuro 2014, si concluderà domenica sette settembre, ma il dispositivo di soccorso della Capitaneria di Porto di Vibo, continuerà a mantenere gli assetti operativi potenziati, con mezzi nautici rischierati nei porti di Amantea e Tropea, fino a tutto il mese di ottobre.

Si allegano due riproduzioni fotografiche del Sgt.Np. FRANCICA di cui una in attività addestrativa con il battello pneumatico GC 163 Guardia Costiera.

Longobardi – La sezione regionale di controllo per la Calabria della Corte dei Conti ha bocciato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, valutandone <<la non congruità ai fini dell'equilibrio>>.

Una doccia fredda per il sindaco Mannarino e la sua giunta comunale che proprio, ieri, in una seduta consiliare convocata d’urgenza, ha riproposto un nuovo piano di riequilibrio finanziario per evitare il "default" del Comune, approvato con i soli voti della maggioranza.

Forte la posizione del gruppo consiliare “Progetto Longobardi” che, attraverso il capogruppo Nicola Bruno, ha chiesto di mettere a verbale <<l’allontanamento definitivo dall’aula>> al momento del voto, visto che <<siamo stati notiziati del consiglio comunale, fissato alle ore 9.00, soltanto venerdì pomeriggio (29 Agosto u.s.), a cavallo del fine settimana ed in concomitanza con la chiusura degli uffici comunali, con conseguente impossibilità di accesso ai relativi atti, in palese violazione dello Statuto e del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale>>.

Per l’avvocato Bruno, poi, difettava il presupposto dell’urgenza della convocazione:

<<Dove sono i motivi urgenti se l’Amministrazione è venuta a conoscenza dell’ oggetto lo scorso 11 Luglio?

Dove sono i motivi urgenti se la seduta in prima convocazione è stata rinviata, semplicemente, per l’assenza di un assessore comunale?>>.

Sempre il consigliere Bruno denuncia <<di essere venuti a conoscenza soltanto in questa sede della deliberazione n° 35/2014 di diniego del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, da parte della Corte dei Conti, mentre la stessa veniva inviata all’Ente a mezzo fax n° prot. 2881 in data 11/07/2014, da qui il grave comportamento omissivo del Sindaco Giacinto Mannarino>>, per il quale ha chiesto << la trasmissione del verbale consiliare al Prefetto di Cosenza ed alla Corte dei Conti per gli opportuni provvedimenti, con riserva, altresì, di impugnare la delibera innanzi al Tar>>.

Per la Corte dei conti non vi sono dubbi <<il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, non può essere approvato in quanto fondato su previsioni di entrata e di riduzione di spese che risultano aleatorie, incongrue ed inattendibili>>.

Calabria: 10 cose per salvare il "nostro" mare

Martedì, 02 Settembre 2014 09:13 Pubblicato in Calabria

mare da bereQueste le considerazioni e proposte di fine estate inviateci dal Comitato per la bonifica dei terreni, dei fiumi e dei mari della Calabria.

“Questa estate è stata contrassegnata non solo dal maltempo ma anche da un continuo e persistente inquinamento del nostro mare dovuto a diverse cause che andremo ad analizzare. Possiamo dire che grazie all’azione della Procura di Paola , la depurazione ha sostanzialmente tenuto. Pochissimi i casi di depuratori mal funzionanti, pochissimi i casi di sversamenti diretti dei quali siamo a conoscenza. Ma tutto questo non è bastato. Gli arrivi dei turisti sono stati comunque tantissimi e la sostenibilità delle nostre coste ne ha risentito comunque. Evidentemente sono altre le cose da fare. Ecco le nostre proposte che vogliamo proporre al mondo politico, imprenditoriale, istituzionale, a chiunque lavori con la “risorsa mare”. Abbiamo un anno di tempo per mettere in pratica cose semplici che davvero potrebbero mettere la parola fine all’inquinamento del nostro mare.

1)         PARCO MARINO . Ecco la prima cosa da fare. La giunta Scopelliti fra i tanti

disastri commessi, dai rifiuti alla cementificazione delle coste, ha la grave colpa di aver eliminato i Parchi marini della Calabria. La loro re/istituzione e rifinanziamento è la prima cosa da fare per togliere al turismo selvaggio ed alla devastazione una risorsa ambientale di inestimabile valore che se attivata nel modo giusto attirerebbe un turismo qualificato e rispettoso dell’ambiente.

Le isole di Cirella e Praia a Mare ogni anno sono circondate da decine e decine di Yacht e barche a motore che ne distruggono la vivibilità. I turisti usano queste isole come se fossero Parco giochi. Ne depredano senza sosta pesci, crostacei e quant’altro senza alcun rispetto né regole. L’istituzione del parco vorrebbe dire, controllo dei fondali, della flora e della fauna, fine delle barche a motore incentivazione delle barche a remi e delle vele, controllo della pesca e possibilità di rilancio della pesca locale grazie al

ripopolamento.  

2)         CONTROLLO DEI FIUMI. Difendere il parco marino vuol dire anche difendere i

fiumi. Gli anelli di collegamento con il grande Parco del pollino, anch’esso in stato di abbandono e ridotto a parco divertimenti. Seguire i fiumi e dirigersi verso la montagna ed i paesi dell’interno. I fiumi oggi sono senza alcun controllo, e spesso anche questi ridotti a luoghi dove ci si diverte e non dove si può vivere con la natura serenamente, conoscendone i luoghi. E’ facile pensare ad una videocamera di fronte ad una banca, ma non di fronte ad un ingresso di una strada che costeggia i fiumi.

3)         TRACCIABILITA’ DEGLI AUTOSPURGO. Dopo la chiusura , giusta da parte del

sindaco di Tortora, dell’impianto di depurazione di San Sago, non sappiamo cosa succede realmente ai liquami. Un impianto per tale lavoro esiste a Fuscaldo ma non sappiamo se riesce davvero a sostenere la quantità di liquame estratto dai pozzi neri. Chiediamo che gli auto spurgo abbiano una tracciabilità di quanto estraggono e di quanto espellono quotidianamente. Chiediamo che quando entrano nei comuni ne diano segnalazione ai vigili urbani dichiarando dove vanno a lavorare sia in entrata che in uscita.

4)         ABITABILITA’ SOLO A CHI E’ ALLACCIATO ALLA RETE FOGNARIA. Ci sono ancora interi villaggi non allacciati alla rete fognaria. I sindaci comunichino subito a tutti i condomini che se non provvederanno in questo inverno ad allacciarsi alla rete fognaria non verrà concessa loro l’abitabilità per la prossima stagione estiva.

5)         BLOCCO DELLO STRASCICO. Questo è uno dei problemi più sottaciuti e sappiamo

perché. Ogni giorno alla ricerca di pesce fresco e abbondante i pescherecci si avvicinano alla riva e distruggono Posidonia e smuovono i fondali. Quelle bolle di schiuma che spesso appaiono nei nostri mari è opera di questo sommovimento .

La pesca allo strascino è vietata sottocosta ma si fa ogni giorno e davanti gli occhi di tutti mentre la capitaneria di porto controlla e misura gli spazi concessi ai lidi balneari. Basterebbe buttare massi arpionati nei fondali per far smettere in un solo giorno questo tipo di pesca.

6)         I LIDI SENTINELLE DEL MARE. I lidi balneari devono essere coinvolti in

questa battaglia per il mare pulito. Se tutti i gestori dei lidi controllassero il loro pezzo di mare tutto sarebbe sotto controllo. I lidi devono mantenere le proprie spiagge pulite e così quelle viciniore ai loro stabilimenti. Devono fare raccolta differenziata e raccoglier ei mozziconi di sigarette. Devono educare a rispettare il mare e a non uccidere per gioco, meduse o pescetti piccoli o depredare le scogliere di granchi e patelle.

7)         STOP AI PORTI. I porti sono il fallimento della politica marinaresca.

Bastano quello di Belvedere e Cetraro oltre che quello della vicina Maratea.

Basta qualche corridoio per piccole barche . I porti sono un concentrato di barche inquinanti oltre che una barriera a mare che distrugge le correnti determinando erosione costiera.

8)         CONTROLLO SUI DEPURATORI. I depuratori devono essere tenuti costantemente

sotto controllo specie quelli dotati di condotte sottomarine che devono essere portate a due chilometri dalla riva ed a trenta metri di profondità.

9)         CONTROLLO CAMPER. Chi gestisce campeggi per sosta camper deve essere munito

di impianto biologico e controllare che tutto avvenga nel rispetto delle leggi.

10)       RIAPERTURA INCHIESTE NAVI DEI VELENI. Infine la madre di tutte le battaglie. Le navi dei veleni esistono e lo hanno dimostrato i documenti desecretati. Verificare nuovamente la presenza della Nave Cunsky nel mare di Cetraro, bonificare tutti i terreni inquinati adiacenti il mare, da quello della Marlane a quello della valle dell’olivo dove ancora esistono tonnellate di rifiuti tossici sotterrati.

Documento a cura del COMITATO PER LE BONIFICHE E LA DIFESA DEI TERRENI,DEI FIUMI E MARI DELLA CALABRIA 1 settembre 2014

NdR. E’ un inizio ma ci sembra molta teoria. Ritorneremo sull’argomento con le nostre riflessioni. Grazie comunque per la attenzione al mare. TirrenoNews.it

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