Nessuno può dichiarare di essere sorpreso. Gravina il Presidente del Consorzio ne aveva fatto specifico cenno in occasione del convegno dell’UDC svoltosi ad Amantea. Ed oggi sono i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Filbi Uil ad allarmarsi ed a denunciare quanto si sapeva, e, comunque, quanto era prevedibile.
Ed oggi scrivono in una loro nota «Purtroppo l'avvio dei lavori ha visto, nonostante le immutate condizioni territoriali e la quantità di territorio irrigato, una fortissima riduzione delle giornate per tutti. Infatti, dalle storiche 156 giornate si è passati ad una previsione attuale di appena 102 giornate, che penalizzano in maniera netta sia i servizi offerti dal Consorzio all'agricoltura dell'intero territorio, che i lavoratori, costretti a subire un grave disagio economico, che si ripercuoterà sul bilancio delle loro famiglie. Come se non bastasse, la precarietà che vivono i lavoratori oggi, vedrebbe per molti di loro un termine non previsto in riferimento alle sentenze positive ottenute sulle richieste di assunzione a tempo indeterminato, diritto ad oggi negato dal Consorzio, che i lavoratori con sentenza positiva passata in giudicato intendono sicuramente far valere. Tale situazione viene vissuta da ogni singolo, come un vero e proprio dramma, perché non solo vede il diritto alle giornate effettuate fino ad oggi negli anni precedenti e contrattualmente riconosciute, negato dall'ente, che ha ritenuto di voler risparmiare solo sui lavoratori precari, facendo sentire il peso dell'intero taglio solo sulle loro spalle, mentre il sindacato unitario, ha richiesto all'ente in più riprese una riduzione generale delle spese consortili, affinchè a pagare per le mancanze di provvidenze anche Regionali, non siano solo i precari».
Commovente poi la dichiarazione che gli operai hanno voluto dare dimostrazione di forte attaccamento all'ente ed al lavoro che quotidianamente svolgono al servizio dei Consorziati, accettando con riserva le diminuzione dell'impegno, ma sempre Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Filbi Uil «avvisano, che tutte le maestranze addette all'irrigazione sono da subito in stato di agitazione e che se nel più breve tempo possibile non si provvederà a comunicare un prolungamento per tutte le maestranze delle giornate lavorative, il sindacato ed i lavoratori attueranno tutte le iniziative necessarie a garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati».
Come sempre, come dappertutto la soluzione sta nella ricerca di maggiori fondi pubblici per pagare il lavoro.