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Sembra che Mario Oliverio sia sul punto di sostituire Filippelli, dimenticando i rapporti di familiarità di cui si  parla sottovoce. Iacchitè dice che non ne può più.

Il commissario dell’ASP di Cosenzapagherebbe “ la sua vicinanza al gruppo de iGreco, peraltro testimoniata dalle dichiarazioni di Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, che ha illustrato al deputato di Alternativa Popolare Sebastiano Barbanti , i criteri di assegnazione dei budget per le strutture private”.

Noi, invece,il 24 ottobre scrivevamo che “ L’altra voce che corre è che il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina è oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza”.

 

E concludevamo che “Proprio in ragione di tali necessità appare certo il defenestramento dell’attuale commissario Filippelli”.

E sempre Iacchitè aggiunge che “ Il direttore generale dell’assessorato, Fatarella, ora vuole vederci chiaro. Almeno così pare”.

E conclude che “L’oncologo cosentino, primario a Paola , dovrà anche difendersi in alcuni procedimenti penali in corso a Cosenza. Uno di questi è quello promosso dal medico Pasquale Gagliardi, incredibilmente estromesso da primario facente funzioni di Anestesia”.


Lui nell’incontro in Amantea non sapeva se sarebbe stato confermato o sostituito, indirettamente lasciando supporre un evento a breve.

Un mestiere difficile quello di responsabile provinciale dell’ASP; tutti quelli che hanno coperto questo incarico hanno avuto problemi.

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L’Agenzia delle Entrate è presente sul territorio nazionale con 383 uffici locali, oltre le 21 direzioni regionali-provinciali.

 

In Calabria gli uffici sono dislocati a Castrovillari, Cassano all’Ionio, Catanzaro, Soverato, Cosenza, Acri, Crotone, Lamezia terme, Soveria Mannelli, Locri, Roccella Jonica, Palmi, Polistena, Paola, Belvedere Marittimo, Reggio Calabria, Melito Porto Salvo, Villa San Giovanni, Rossano, Vibo Valentia, Serra San Bruno, Tropea.

Ora la direzione generale delle entrate vuole trasformare la sede di Paola in sportello togliendo cioè la direzione.

 

L'Ufficio di Paola copre un vasto bacino d'utenza, da Tortora a Campora San Giovanni che, per l’occasione diventa comune ( e Belvedere che fa?).

E la Cgil non ci sta.

 

Sia quella di Cosenza che la Camera del Lavoro di Paola esprimono netta contrarietà e si schierano al fianco dei 40 dipendenti dell'ufficio di Paola.

La ragione di questo declassamento starebbe nella attuazione della spending review ( la stessa spending review in base alla quale vorrebbero chiudere il laboratorio di analisi di Amantea)

Sembra in sostanza che si voglia risparmiare le spese del fitto dei locali. In questo modo chiunque abbia problemi con la A.E. dovrà recarsi a Cosenza.

Il sindaco di Castrovillari ha già messo a disposizione una struttura comunale.

Speriamo che anche il comune di Paola lo faccia, così da far risparmiare ai suoi cittadini residenti il costo dei viaggi a Cosenza.

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Il primo processo aveva portato con sé nove asso luzioni:

Francesco Deside rato Assolto (era no stati chiesti 7 anni);

Daniele Lamanna Assolto (era stato chiesto l’erga stolo);

Luciano Poddighe Assolto (erano stati chiesti 15 anni);

Paolo Calabria Assolto (erano stati chiesti 15 anni);

Guerino Folino Assolto (erano stati chiesti 14 anni);

Alfredo Palermo Assolto (erano stati chiesti 7 anni);

Salvatore Serpa Assolto (erano stati chiesti 7 anni);

Mario Severino Assolto (erano stati chiesti 6 anni);

Mario Attanasio Assolto (erano stati chiesti 6 anni)

In appello, invece, sono stati , inoltre, condannati

Mario Severino condannato a 4 anni e 10 mesi;

Mario Attanasio condannato a 4 anni e 8 mesi ;

Salvatore Serpa condannato a 4 anni e 8 mesi ;

Sempre in appello assolta Sonia Mannarino che era stata condannata a 3 anni e 4 mesi ;

Le condanne:

Pasqualino Besaldo 10 anni e 4 mesi (era stato chiesto l’ergastolo);

Domenico La Rosa 10 anni e 4 mesi (erano stati chiesti 18 anni);

Mario Scofano 10 anni e 4 mesi (era stato chiesto l’ergastolo);

Gennaro Bruni 10 anni (erano stati chiesti 16 anni);

Vincenzo La Rosa 10 anni (erano stati chiesti 18 anni);

Carlo Lamanna 7 anni e 9 mesi (era stato chiesto l’ergastolo);

Giuseppe La Rosa 6 anni e 8 mesi (era stato chiesto l’ergastolo);

Pier Mannarino 6 anni, 2 mesi e 20 giorni (6 anni);

Romolo Cascardo 6 anni e 2 mesi (6 anni);

Pietro Lofaro 6 anni e 2 mesi (erano stati chiesti 6 anni);

Antonella D’Angelo 5 anni (erano stati chiesti 6 anni);

Gianluca Serpa 5 anni (era stato chiesto l’ergastolo);

Fabrizio Rametta 4 anni e 8 mesi (erano stati chiesti 6 anni);

Non luogo a procedere (ne bis in idem) per

Ettore Lanzino che era stato condannato a 10 anni ;

Domenico Cicero che era stato condannato a 10 anni ;

Rideterminata la pena per Sergio Carbone in 4 anni e 6 mesi ;

Le accuse riguardavano l’associazione mafiosa, l’omicidio e tentato omicidio, estorsione, usura, porto abusivo d’armi, munizionamento e materiale esplodente.

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