Interverrà anche il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, alla sesta edizione del Pacchero d’argento che si svolgerà a Paola, venerdì prossimo 18 settembre.
Il premio, ideato da Salvatore Magarò, presidente dell’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità, sarà conferito per il loro impegno nel contrasto alla criminalità organizzata e alla illegalità, all’Arcivescovo di Reggio-Bova Giuseppe Fiorini Morosini, a Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio sociale Goel, a Domenica Cacciatore, già dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Corrado Alvaro di San Luca, a Salvatore De Siena, leader del Parto delle Nuvole Pesanti.
Saranno inoltre presenti il Questore di Cosenza Luigi Liguori, il Comandante Provinciale dei carabinieri Giuseppe Brancati, il comandante provinciale della guardia di finanza Marco Grazioli, La manifestazione sarà introdotta dai saluti del sindaco di Paola Basilio Ferrari e di Giovanni Marzullo, segretario Cisl territoriale Tirreno cosentino.
Il pacchero d’argento è realizzato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino. La manifestazione si svolgerà in Piazza IV novembrecon inizio alle ore 20.30.
Una seconda cerimonia è in programma il 26 settembre a San Pietro in Guarano, con Simona Dalla Chiesa che riceverà il premio dal colonnello Francesco Ferace, comandante dell’antifalsificazione monetaria dei carabinieri.
La borsa del Turismo religioso ci sembra l’unica iniziativa di promozione del territorio nata sotto le precedenti giunte regionali ed ancora finanziata dalla regione.
Ogni anno per tre giorni si “promuove” tale evento ma nessuno sa gli effetti di tale borsa
E dopo l’evento il silenzio. Chissà perché nessuno parla del turismo religioso che dura l’intero anno e non certamente i tre giorni della borsa
Il tutto scompare, per ricomparire un anno dopo.
Ed infatti ecco una nuova edizione dal 17 al 19 settembre 2015.
E tutto inizia come sempre da 10 anni ( e soprattutto in Calabria) con la cerimonia di inaugurazione, alla “presenza delle massime autorità istituzionali e religiose”, con grandi paroloni, riprese televisive, fotografie, selfie.
Poi il “workshop” che metterà a confronto “circa 50 buyer specializzati nel segmento del turismo religioso, accuratamente selezionati tra la domanda nazionale ed estera, e gli operatori professionali pubblici e privati, religiosi e istituzioni, che proporranno destinazioni di particolare significato spirituale, pellegrinaggi, itinerari di fede e percorsi naturalistici verso i cosiddetti Santuari della Natura”
Sono 10 anni che ospitiamo i “buyer” ed i “ giornalisti delle più importanti testate della stampa specializzata”, per mostrare loro le singolari particolarità di una terra di Santi, che ben si abbina alle incantevoli bellezze paesaggistiche e al suggestivo patrimonio storico-culturale disseminato sul territorio, costituito da monasteri, conventi, cattedrali, chiese e santuari religiosi che fanno della Calabria una delle destinazioni più belle d'Italia".
Ma che cosa è cambiato in Calabria dopo 10 anni di Borsa? E chi ne ha tratto utilità? Vorremmo sapere se cioè questi soldi sono utilmente impiegati o se sono soldi buttati al vento.
Le Terme Luigiane gestite dalla S.A.TE.CA. spa, sono un realtà. Occupano 250 persone, erogano circa 400.00 prestazioni a 18.000 clienti.
I soli alberghi S.A.TE.CA. hanno raggiunto lo scorso anno le 31.000 presenze.
Ma ora sembra che siano a rischio.
Il rischio è che le Terme Luigiane , azienda storica e leader del settore in Calabria, possano chiudere a fine ottobre, al termine dell’attuale stagione termale.
Un rischio che discende dalla scadenza ormai prossima (aprile 2016) del contratto di sub concessione tra i Comuni interessati, Acquappesa e Guardia Piemontese, e la società S.A.TE.CA spa.
Sarebbero le uniche terme in Italia a chiudere.
La colpa secondo le parti è della burocrazia e scrivono “Si può pensare che una simile realtà debba chiudere per la solita burocrazia immobile e ostile?”.
Lo scrivono 197 dipendenti della SA.TE.CA. firmatari della lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Presidente della Regione, Mario Oliverio, e agli assessori regionali alle attività economiche, Carmela Barbalace, al lavoro, Federica Roccisano, all’ambiente, Antonella Rizzo, ed al segretario del PD, Ernesto Magorno.
Nella lettera dicono inoltre “Ad oggi non sembra che ci siano prospettive di rinnovo di tale sub-concessione. Dato che l’economia di tutto il comprensorio, non solo delle terme, ruota intorno all’offerta turistico-termale, la preoccupazione è più che legittima e si prefigura un futuro drammatico per l’intero indotto, ossia le numerosissime attività connesse al termale. Oltre ai dipendenti della società, dunque, sono anche altri i lavoratori e le famiglie in ansia per il proprio futuro. Si calcola nell’ordine di cinquecento persone, oltre al fatto, che quasi tutte le attività produttive dell’area e dell’indotto sono direttamente e indirettamente interessate al futuro delle terme, che ne condiziona la sopravvivenza”.
Non solo ma i firmatari esprimono la propria preoccupazione anche per il turismo di Guardia piemontese e si chiedono “Chi andrà in vacanza a Guardia se le terme non saranno aperte?”
Infine la reale preoccupazione” Quali saranno i tempi per una nuova concessione? Chi sarà interessato a investire, se oggi con la nuova normativa regionale la sub-concessione può avere una durata massima di 20 anni?”.