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Redazione TirrenoNews

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Il fenomeno delle misteriose effigi sta diventando un fatto così importante da richiamare l’attenzione di mass media per più importanti dei nostri blog e dei piccoli quotidiani locali.

Tanto importante da aver avuto la presenza( crediamo sia la prima volta ad Amantea) del dr il dott. Luca Chianelli, criminalista e direttore del CIS di Cosenza ( Centro di Investigazioni Scientifiche), il quale era accompagnato dal dott. Antonio De Leonardis, esperto del suo staff.

Chianelli e De Leonardis hanno effettuato la visita dei luoghi e condotto le prime analisi preliminari per tentare di comprendere la natura delle immagini e della loro formazione.

Una presenza per taluni versi anche essa misteriosa.

Il CIS infatti si avvale di “differenti e specifiche professionalità, di collaboratori qualificati, di attrezzature forensi di ultima generazione, nel rispetto di sistemi di lavoro e di analisi assolutamente scientifici, utilizzando metodiche e protocolli riconosciuti a livello internazionale per valutare ed indagare “ scena criminis e/o un problema tecnico-investigativo”.

Il CIS è infatti strutturato in 10 sezioni forensi tra cui la CSA( Crime Scene Analysis), le Impronte,ed altro.

Ovviamente nessun pronunciamento ancora da parte degli esperti per quanto sollecitato.

Nessuna sorpresa invece per la sollecitata presenza di padre Francesco Celestino, il parroco della Chiesa Madre e frate guardiano del convento di San Bernardino da Siena. Come storico costume della Chiesa nessun pronunciamento sulla vicenda e sul suo valore religioso ma non è certamente fuggito a padre celestino il forte bisogno di miracoli che ha la nostra società .

L’alternarsi di formazioni e scomparse delle immagini infine aggiunge mistero al mistero e sorregge le visite del luogo e la osservazione del misterioso armadio che, riteniamo, fino a quando sarà tenutario di queste misteriose effigi, sarà, sempre più, luogo di richiamo man mano si amplierà il cerchio diffusivo della notizia.

C’era un tempo in cui i primissimi giorni di settembre gli operai comunali cominciavano a pulire tutte le griglie ed addirittura si infilavano nei pozzetti e nei grossi canaloni dell’acqua potabile. Era un tempo in cui si aveva forte , anzi massima, attenzione ai possibili allagamenti di case e negozi. Un intervento che permetteva un ottimale e celere deflusso delle acque piovane.

Oggi il territorio è ancora più inciso dalle costruzioni e dalle strade e si sono ridotti i terreni capaci di assorbire l’acqua piovana. E sarà sempre peggio, se è vero che anche il PSC in via di approvazione continuerà a permettere ancora violenza delle poche aree ancora in edificate ed a verde.

E forse, visto quello che succede, pulire griglie e pozzetti non basta

Il 12 settembre scorso non solo si è allagata( come al solito) l’area di via Dogana e Via Garibaldi ma si è formato un vero e proprio fiume come quello che si vede nelle due foto e che chiunq  ue potrà vedere alla fine del Lungomare( villa De Santo) alle prossime piogge in arrivo.

Un fiume di acqua piovana che viene da via Torino e che percorrendo il canalone di via Dogana arriva fino a Via Baldacchini e da qui fino al lungomare tornando poi indietro verso il Santa Maria, in un gioco moderno ma osceno e che costa energia e soldi agli amanteani.

Un gioco che diventerà sempre più pericoloso man mano che si continuerà a costruire senza capire che il rischio degli allagamenti diventerà in questo modo massimo ed inarrestabile.

Il GIP di Catanzaro Abigail Mellace ha accolto la istanza di archiviazione avanzata dagli stessi PM Antonio Bruno Tridico (della Procura di Cosenza) e il pm Alessia Miele (della Procura di Catanzaro) per 13 studenti, che hanno frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unica ed alcuni dei quali ora laureati .

Sono :

Carmine Viapiana, 29 anni di Dipignano,

Luisa Manieri, 29 di Rende,

Antonio Amelio, 30 di Simeri Crichi,

Pietro Garofalo, 28 anni di Cosenza,

Francesca Scerbo, 27 di Marcellinara,

Roberta De Francesco, 28 anni di Marano Marchesato,

Maria Gallo, 28 di Rende,

Francesca Puteri, 31 di Lamezia Terme,

Maria Pignataro, 29 di Cetraro,

Marco Ferrari, 34 di Cosenza,

Sergio Tranchino, 27 anni di Tortora Marina,

Roberto Marino, 29 di Cirò Marina,

Concetta Angiolini, 29 anni di Taurianova .

Dopo che 3 inquisiti hanno patteggiato la pena restano e rischiano di essere avviati a giudizio le altre 61 persone per i quali i PM Tridico e Miele hanno chiesto il rinvio.

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