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Centro storico Amantea vista mareTutto il Sud vive da troppi anni in condizioni di persistente emergenza sociale. Dopo aver subìto con maggiore intensità gli effetti della Grande recessione, oltre due anni di corona virus e per ultimo l’invasione della Ucraina da parte della Russia, non può aver favorito una ripresa in linea con il resto del Paese ma ancor di più assai distante dalla media Ue e dell’Eurozona.

Il mancato investimento nel Sud ha determinato un indebolimento della macchina interna dello sviluppo, con conseguenze negative per tutto il Paese, che ha visto indietreggiare in Europa anche le regioni più sviluppate del Centro-Nord, non per il peso della “zavorra” meridionale ma per il mancato apporto dei reciproci effetti benefici dell’integrazione economica.

La sfida di Amantea e del Sud è la più difficile di tutta la nostra cosiddetta storia unitaria. Ma non è una causa persa. C’è una grande vitalità e capacità di innovazione, nelle forze sociali e imprenditoriali, nelle forme della cittadinanza attiva, in luoghi che rappresentano il cambiamento possibile, in realtà che sperimentano già quel modello di sviluppo sostenibile che i Meridionali sono impegnati a perseguire.

In questo contesto la politica locale dovrà impegnarsi a fondo nel creare e diffondere condizioni di benessere, accelerare e supportare i processi onesti. La premessa è dare risposte alle emergenze e ai bisogni, dove necessario riconquistare territori e cittadini alla legalità.

Servono progetti, una capacità e volontà dell’attualeAmministrazione pubblica di agire per compiti e conseguire risultati, che abbiano effetti immediati e offrano una prospettiva. I progetti di solito si basano su una visione di trasformazione di medio termine, che a sua volta può svilupparsi solo incidendo da subito con determinazione sulle condizioni di contesto attuali. Senza lasciare chi scrive:

Affogare nel buio dello sconforto

e non scorgere più le verità.

Vedere i raggi della luce del sole

brillare sulle profonde ferite.

Mi resta solo il suono delle lacrime

venire giù dagli occhi,

mentre ascolto il dolore

degli infranti sogni.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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elezcccChe batosta! Ai ballottaggi del 28 e 29 maggio vince il centrodestra. E piove sul bagnato anche con il voto in Sicilia. Quindici giorni fa dopo le consultazioni elettorali amministrative del primo turno il giornale “la Repubblica” in prima pagina titolava a caratteri cubitali “L’onda di destra si è fermata”. Eppure si era affermata in 4 Comuni importanti, negli altri era andata al ballottaggio. Tutti gioivano, tutti a cantare vittoria. Il centro destra aveva vinto a malapena in 4 Comuni, negli altri speravano che ci sarebbe stato un ribaltone. E così il segretario del Pd Schlein e quello dei 5Stelle Giuseppe Conte a percorrere in lungo e in largo tutta l’Italia a fare comizi, a raccontare balle, a dire che l’Italia era in pericolo e che a breve ci sarebbe stata una marcia su Roma, perché il fascismo era alle porte. Io non me ne sono accorto, né ho visto uomini col fez, con le baionette e con la bottiglia di olio di ricino in mano. E’ passata davvero una camionetta sotto casa mia. Era l’arrotino che gridava a squarciagola: Ammola forbice, curtielli e rasuli. Secondo Schlein e Conte, e i sondaggisti radical chic il centro destra ai ballottaggi sarebbe senz’altro crollato. Lo dicevano pure i giornalisti di sinistra nei talk show televisivi, lo affermavano con spocchia i maggiori giornali italiani, quelli che secondo alcuni hanno il polso del Paese.E’ andata davvero così? Turno del ballottaggio: Il centro destra ha vinto ovunque a valanga. Ha espugnato finanche Ancona, dove da sempre questa città è stata amministrata da una coalizione di centro sinistra. Ha perso, però, a Vicenza. E guarda caso è stata l’unica città il cui candidato a Sindaco del centro sinistra ha tenuto alla larga il segretario del proprio partito. Non venire a Vicenza, altrimenti mi farai perdere le elezioni. Che batosta, mamma mia! Una Caporetto imprevista, anche nelle città dove il Pd si presentava insieme al Movimento 5 Stelle. C’è stato l’effetto Schlein da molti sperato? Sì, c’è stato, ma al contrario. E non c’è stato neppure l’effetto Fabio Fazio -Litizetto, e Lucia Annunziata. La salvifica svolta a sinistra non c’è stata e i sondaggi che raccontavano di un miracoloso ”effettoSchlein” anche questa volta hanno fallito. Erano evidentemente falsi, confezionati a pagamento per ingannare il popolo italiano. E “l’effetto Schlein”? Sparito. Non c’è stato neppure in Sicilia. E il M 5 Stelle? Crollato. Sparito dappertutto. Conte, dove si è presentato ha riempito come al solito le piazze ma non le urne.

Agli italiani, e lo hanno ribadito ancora una volta, il nuovo corso del Pd non piace e non hanno nessuna intenzione di seguire il nuovo segretario Schlein, il quale, per la prima volta, ha dovuto ammettere che le elezioni il Pd le ha davvero perse. E’ stato battuto clamorosamente dalle destre. Si è consolata, però, che il suo partito è risultato ancora una volta il primo partito in Italia. Che bella soddisfazione! Non ha ancora capito che agli italiani e a quegli elettori che si recano ancora alle urne non interessano le avventure ideologiche comunistoide come l’utero in affitto, la patrimoniale, la tassa di successione, lo jussolae, la finta pace in Ucraina, i diritti Lght, il pericolo immaginario e strumentale di un possibile ritorno al fascismo. Beh, la balla sul fascismo ha incominciato a stufare persino gli amici della Schlein. ! “Fuori dai palazzi, dalle redazioni dei giornali e dai centri storici radical chic noi non esistiamo”, parola di Paola De Micheli.

Ora la Schlein, malgrado la batosta, lancia un appello ai 5 Stelle e al Terzo Polo: -Da soli non si vince. In due mesi non si ricostruisce-. Campa cavallo che l’erba cresce. Il significato di questo antico proverbio contadino è un invito ad essere paziente, a non mollare mai specialmente nei momenti difficili. Gli obiettivi si potranno raggiungere solamente se si ha pazienza e costanza. Alla fine, il risultato sperato arriverà. Quando? Il prossimo anno nelle elezioni europee? Fra cinque anni? Fra dieci anni? Campa cavallo che l’erba cresce. Nel frattempo, però, Conte e il Pd della Schlein si leccano le ferite sanguinanti e pruriginose. Ora bisogna ripartire, il treno si è fermato. L’ennesima ripartenza. Anche l’Unità, il giornale dei comunisti italiani un’altra volta in edicola, ha commentato la sconfitta del Pd. Mamma mia, che botta! Una botta tremenda. Voglio augurarmi che sia giunta fino a Roma e che l’abbiano sentita nei Palazzi che contano.

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protesta-studentiSui giornali odierni i fatti più salienti sono: I rincari dei prezzi alimentari, della pasta in particolare e poi la pioggia insistente in questo mese di maggio e la protesta degli studenti fuori sede nelle maggiori città italiane sede delle università per gli affitti di case impossibili. Malgrado protestano i consumatori e i coltivatori diretti, i prezzi degli alimentari non sono destinati a scendere perché è aumentata l’energia, sono aumentati i trasporti, sono aumentate le materie prime. La pasta aumenta e la protesta infuria. Il Governo convoca per la prima volta la Commissione di allerta. Intanto la pioggia continua a cadere molto copiosa in quasi tutta Italia e nelle Alpi e nelle Dolomiti nevica. In Emilia Romagna ha fatto tantissimi danni alle cose, alle persone e ai raccolti. Campi allagati, fiumi e torrenti esondati, frane e smottamenti. Molte persone hanno dovuto lasciare in fretta e furia le proprie abitazioni e sono state ospitate nelle palestre e nei palasport. Ci sono, però, notizie positive: i livelli dei fiumi, incominciando dal Po, si sono ingrossati. I laghi, finalmente, hanno raggiunto una percentuale di riempimento oltre il 90%. Dilaga in tutta Italia la protesta degli universitari fuori sede che non possono trovare alloggi perché molto cari. Hanno allestito le tende di fronte alle università di Roma, Milano, Firenze, Palermo, Bologna. Si accende lo scontro politico. Chi deve intervenire? Il Governo, le Regioni, i Comuni? Il Ministro Valditara punta il dito contro le città amministrate dal centrosinistra. Un problema grave. “Dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”. Non si sono fatte attendere le repliche dei Sindaci delle città chiamate in causa. E’ sceso in campo al fianco degli studenti che protestano anche il Segretario del Pd Schlein. E’ intervenuto il Ministro On. Bernini il quale ha annunciato che da qui al 2026 si avranno oltre 70 mila posti letto in più. Ha chiesto ai Comuni, alle Regioni, al Demanio di mettere a disposizione per gli studenti tutti gli immobili dismessi. Nel frattempo, però, si allarga la protesta degli studenti. Hanno tra i 19 e i 21 anni, la maggioranza sono fuori sede e sono i più penalizzati. Il loro motto è:-Senza casa, senza futuro-. Il loro messaggio è chiaro. Sono stanchi, chiedono studio, case e reddito. Hanno invitato tutti gli studenti universitari italiani alla mobilitazione continua e permanente. Una semplice considerazione e riflessione è importante. Premetto che hanno ragione nel protestare. Ma perché gli studenti universitari protestano solo ora che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni? Dove erano quando governava il centrosinistra e a Palazzo Chigi c’erano Letta, Renzi e Gentiloni? Quando c’era Conte, Draghi, Monti e Berlusconi? Erano nelle aule a studiare, ora sono accampati nelle tende fuori dalle Università. Il problema del caro affitto non è nuovo, esiste da tempo. C’è qualcosa che non va. A me pare una protesta giusta, però molto politicizzata. La protesta degli studenti ha incuriosito, appassionato e attirato l’attenzione dei media. E’ scesa in campo anche la giornalista Myrta Merlino, la quale ha piazzato anche lei una tenda nel centro dello studio televisivo della 7 di Cairo. Dove c’è una protesta lei non può mancare. Dopo l’inginocchiamento per Black lives matter arriva pure la tenda da campeggio. Forse anche lei ha qualche problemuccio da risolvere con l’editore. Speriamo che non ci siamo scontri con la polizia. Le proteste pacifiche degli studenti sono sempre utili, riportano il tema del diritto allo studio al centro del dibattito sancito finanche dalla nostra Costituzione.

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