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monica sabatino sindaco amantea 2014A quanto pare Luciano Cappelli ha subìto la stessa perdita dell’Orlando dell’Ariosto, probabilmente i soldi danno alla testa.

 

Ma ringrazio l’ex assessore perché mi dà la possibilità di spiegare i motivi che hanno rallentato l’acquisto delle suppellettili necessarie all’apertura delle attività didattiche presso l’asilo nido di Campora San Giovanni e motivare la mancata acquisizione dell’area attualmente occupata dai ruderi del castello di Amantea.

Innanzitutto non mi sembra il caso di acquistare i giochi da posizionare all’esterno in pieno inverno per sottoporli alle intemperie, ma capisco che questa sensibilità non appartiene a tutti.

Vorrei inoltre ricordare che in passato ho cercato la disponibilità dei miei ex colleghi di giunta per acquistare, con una percentuale della somma riconosciutaci come risarcimento dalla sentenza di reintegro del civico consesso emessa dal Consiglio di Stato, il castello di Amantea per donarlo alla città che più di tutti ha subìto l’onta di quell’evento. Purtroppo la mia proposta non ha ricevuto consensi.

Vorrei definitivamente chiarire la questione dei contratti e dei relativi diritti di segreteria, invitando Luciano Cappelli e tutti coloro i quali si divertono a gettare fango di controllare la determina numero 1957 nell’archivio del 2013 pubblicata sul sito del comune di Amantea.

Il documento in questione definisce con esattezza gli importi e la suddivisione delle quote. Sottolineo ulteriormente l’incompetenza di chi ha amministrato il nostro comune per quasi otto anni che non sa che se ci fossero stati 70 mila euro di diritti di segreteria il comune avrebbe dovuto stipulare contratti per 70 milioni di euro. Le spiegazioni sono due: o è ignorante in materia o è in malafede.

Monica Sabatino – sindaco di Amantea

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Guccione ha impostato la sua campagna elettorale sulla concreta possibilità di essere il prossimo assessore alla Sanità calabrese.

 

Un posto di altissimo prestigio e di ridondante potere.

E tutti ci hanno creduto, al punto che tanti gli si sono avvicinati e sicuramente lo hanno supportato elettoralmente. D’altro canto ci aveva lavorato girando la Calabria alla ricerca di strutture socio sanitarie e semplicemente di strutture sociali, complete o meno poco importa ma che avevano la caratteristica unitaria di essere abbandonate , cattedrali nel deserto, e si era impegnato da assessore alla sanità ad aprirle creando lavoro e dando servizi ancora inesistenti.

Dove poi avrebbe trovato i soldi non lo ha però mai detto!

Ma ecco la doccia fredda che lo lasciato di stucco !

Si era saputo che la Calabria avrebbe avuto un commissario alla sanità.

Ma la speranza era ed è sempre l’ultima a morire.

Ed allora si è cominciato a sperare nella nomina a commissario della sanità del Governatore Oliverio che avrebbe potuto creare uno staff sorretto ed integrato, anche, da propri politici.

E comunque il governatore sarebbe stato sicuramente molto vicino ai suoi grandi elettori, tra i quali certamente deve essere annoverato proprio Guccione, ed alle loro esigenze.

Ed invece anche lui ha ricevuto una doccia fredda.

Dopo aver detto che il 7 gennaio sarebbe stato nominato commissario Oliverio è stato mentito proprio dal Governo

Ed invece durante un incontro ad alta tensione al Nazareno tra il presidente Oliverio e la segreteria nazionale, incontro che avrebbe dovuto dipanare le ultime resistenze per un’intesa tra Pd ed Ncd in Calabria, è venuto fuori che alcune norme inserite nella legge di stabilità bloccano l’incarico ai Governatori

Oliverio, allora, dovrà accontentarsi di un tecnico amico.

Ma ecco la fregatura.

Il tecnico dovrà sempre rispondere ai ministeri vigilanti della Salute e dell'Economia. 

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Ci ritorneremo, ma in attesa che venga ad Amantea “Chi l’ha visto” per scoprire che fine ha fatto la minoranza - opposizione, dobbiamo sperare che “esterni” apparenti come Gianfranco Suriano, continuino ad alimentare, con la classica eleganza che nella fattispecie personale lo contraddistingue, il discorso politico sulle cose del paese.

 

Stamattina interviene su una vicenda che ha visto un battibecco tra il sindaco Monica Sabatino e l’ex amministratore Luciano Cappelli ,vicende delle quali si sa ben poco e probabilmente si saprà ben poco e forse è necessario sapere ben poco.

Invero, sembra che Gianfranco Suriano sia stato trascinato suo malgrado nella vicenda perché gli sarebbe stato chiesto da fonte qualificatissima quanto sarebbe stato il “suo” risarcimento.

Ed il “povero” Suriano che nulla ha avuto, non avendo evidentemente subito alcun danno morale dalle vicende dello scioglimento del consiglio comunale, come altri amministratori del tempo o della città, caduto dalle nuvole, ha inteso fare indirettamente chiarezza ma anche dare una lezione di etico politica e sociale .

Ed ecco cosa scrive:

“La polemica che in questi giorni si legge sui media locali e relativa alle somme spettanti a titolo di risarcimento danni per l’errato scioglimento del consiglio comunale di Amantea è assolutamente fuori luogo”.

Ma ecco meglio cosa intende:

“Penso che gli Amministratori di un Comune invece di accapigliarsi su questioni personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico, dovrebbero impiegare ogni energia al fine di risolvere le gravi criticità che assillano la nostra comunità ad iniziare, ad esempio, dal problema del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali e in tal senso quello che è accaduto con l’inizio dell’anno nei pressi di un noto locale tra Amantea e Campora San Giovanni è un segnale ben preciso che non va sottovalutato”.

In verità, ci sembra una pia illusione, quella di Gianfranco Suriano, dalla quale rifuggire

Se davvero l’augurio del politico amanteano per il 2015 è quello che la politica locale anziché litigare o semplicemente “paroliare” debba risolvere i problemi “del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali”, allora siamo alla frutta.

Poi Suriano conclude evidenziando che” I tantissimi cittadini di Amantea che soffrono la mancanza di lavoro o che si sentono minacciati per le strade aspettano dai propri amministratori ben altre iniziative, risposte e prese di posizione chiare ed  inequivocabili”.

E su questo è difficile non essere d’accordo.

Tre domande a chi voglia parlare di questa amara vicenda.

La prima: Ma che Stato o meglio che Giustizia sono quelle che ripagano “i danni” solo chi fa causa e non chi li subisce realmente.

La seconda. Quanto Amantea e gli amanteani stanno pagando per questa vicenda ?

Terza domanda : chi paga i danni dello stato ? Per caso il popolo e cioè anche gli amanteani.

Dal danno alla beffa, allora!

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