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Adesso la vera casa te l’abbiamo data.

Ora non devi più andare nella tua “Villa” sul mare, dove hai vissuto per anni nel silenzio totale della “tua” comunità , dimenticato da tutti o quasi.

E poi , lo sai, stiamo realizzando la pista ciclabile che sarà utilizzata da migliaia di cittadini tra cui tantissime centinaia di turisti e non è possibile lasciare la tua “villa” abusiva in vista a tutti

 

Tutto era tollerabile quando nessuno passava da quel tratto di spiaggia sul quale avevi realizzato abusivamente la tua sontuosa magione fatta di cartoni, pezzi di tende da sole, ombrelloni, e tanto , tanto amore e fantasia.

Ma ora non è più possibile e nemmeno giustificabile

Che cosa direbbero di noi le migliaia di turisti che affollano le nostre spiagge di fronte ad uno spettacolo simile?

Che cosa penserebbero i cittadini amanteani che tra poco percorreranno la pista ciclabile quasi sicura perché come tutte le piste ciclabili sarà vietata a quasi tutti gli autoveicoli, se si trovassero a passare da quelle parti?

Come potrebbero credere che la tua era una scelta di vita e non il frutto della mancanza di lavoro, di redditi, di attenzione sociale ?

Ora non c’è più alcuna giustificazione

E poi magari qualcuno potrebbe innamorarsi della tua “villa” ed in tua assenza andarla ad occupare abusivamente.

Lo sai che in caso di bisogno la occupazione abusiva di un alloggio non costituisce reato e che tu non avresti potuto chiedere la rassegnazione della tua “villa” sul mare.

Ed è per questo che oggi 3 luglio abbiamo demolito la tua villa abusiva.

La legge è legge, mio caro Peppino.

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Ecco la nota stampa inviata dai Gruppi Consiliari Movimento 5 Stelle Rende - Amantea - Corigliano e Mirto Crosia: “ Aveva promesso discontinuità con il passato, Mario Oliverio, e si è trovato con una giunta azzerata proprio dalle spese pazze del passato oltreché con diversi compagni e sostenitori di partito mandati al confino per gli stessi identici motivi. Aveva promesso una marcia nuova per la nostra regione ma ad oggi ci ritroviamo a navigare a vista in pieno regime emergenziale.

 

I cittadini calabresi meritano qualcosa di diverso e domani mercoledì 1 luglio, dalle 9 alle 18, saremo a Reggio Calabria di fronte a Palazzo Campanella per protestare contro questo governo regionale delle larghe intese. Una sola richiesta sottostà alla nostra manifestazione pacifica ma intransigente che si racchiude nello slogan #MarioDimettiti, con tanto di hashtag che contraddistingue il popolo della rete. Loro possono barricarsi dentro il palazzo, noi ci accamperemo fuori, per ricordargli che nella vita serve Onestà per ricevere il rispetto.

Purtroppo ci troviamo di fronte a una classe politica che non prova vergogna neanche davanti a uno scandalo come quello di “Rimborsopoli”. I cittadini calabresi si sentono presi in giro, defraudati dei loro diritti di giustizia, soverchiati dal potere, schiaffeggiati dalla violenza, anche verbale, delle ultime pezze giustificative che ancora Oliverio ha il coraggio di proferire.

Si deve ripartire da zero, da nuovi concetti e nuovi programmi. Per questo il governatore Oliverio si deve dimettere e lo deve fare subito.

Continuano i consiglieri comunali affermando che : “Chi è causa del suo male pianga se stesso”.

Il governatore Mario Oliverio non può addossare le proprie responsabilità sulle spalle di tutti i cittadini calabresi. Nessuna nuova squadra potrà ridare dignità a questo governo regionale la cui giunta, di per sé monca, è stata completamente azzerata dall’inchiesta “Erga Omnes” portata avanti dalla Procura di Reggio Calabria.

Scontato dire che non ci fidiamo di questa classe politica, del suo modo di agire e di operare. Scontato dire che quegli assessori sono stati fortemente voluti da Oliverio, così come altri nomi noti finiti nell’inchiesta, che hanno portato voti e consensi all’attuale presidente.

È vero che Oliverio non ha responsabilità diretta in questa inchiesta, ma ha una responsabilità politica perché si è fatto garante del ruolo istituzionale di alcuni di loro. Nonostante da più parti gli siano arrivati campanelli d’allarme, ha preferito portare avanti nomine di pura convenienza.

La Calabria e i calabresi non avevano bisogno di un’ulteriore onta e invece lui, noncurante di tutto, ha preferito rispondere a scelte dettate dal “pacchetto voti” anziché dall’alto profilo professionale e morale.

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Sono le sette di stamattina 30 giugno e , ad est di Amantea, si nota un fumo densissimo.

La vicina mi chiede se stia bruciando qualche casa del centro storico

La tranquillizzo. Dal mio balcone, un piano più sopra il suo, si vede che l’incendio è dietro la collina del castello, dalla parte del fiume Catocastro

La prova è nelle vampoglie che riempiono l’aria e che spinte dalla brezza mattutina cadono su tutta Amantea nord riempiendo terrazzi, posandosi sulle auto, sulle strade, sporcando i panni stesi ad asciugare ed entrando dai balconi aperti.

Il fuoco è iniziato di buon mattino dietro il vecchio mattatoio ed ha cominciato a risalire la collina.

Non vediamo Vigili del Fuoco o la mitica Protezione civile amanteana che un tempo era sempre pronta per tali occasioni.

Nel corso della mattinata, poi, il fuoco arriva sul pianoro del castello per riscendere sul versante ad ovest.

Ovviamente, si tratta di un incendio casuale quale quello che origina dall’incontro tra l’erba secca e l’accendino che gli da fuoco, magari sorretto da un po’ di benzina

Ovviamente il piromane è una persona civile che ha pensato bene di dare fuoco il 30 giugno prima che arrivino i turisti e proprio per non dare lì’impressione di una città senza regole.

Volete sapere chi è stato a dar fuoco? Non lo sappiamo, ma anche se qualcuno lo avesse visto ad Amantea nessuno denuncia.

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