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La nota di Francesca Menichino al consiglio del 27 settembre 2017

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Riceviamo e pubblichiamo:

Scriveva Corrado Alvaro, scrittore calabrese nato a San Luca che: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.” 

Se oggi Alvaro fosse tra noi e potesse intervenire in questo Consiglio Comunale forse aggiungerebbe che “vivere rettamente oltre che inutile può diventare a volte incompatibile!”.

Questo può accadere si, a certe condizioni, direi gravi e nefaste, che si sono unite e combinate tra loro in modo da generare un mix pericolosissimo di ignoranza politica, ipocrisia, ripicca, incapacità amministrativa e mancanza assoluta di rispetto.

Questo è accaduto nella città di Amantea, con l’amministrazione Pizzino.

Oggi siamo qui a celebrare un ulteriore “atto osceno” in luogo pubblico, nel più importante luogo pubblico di una comunità, il Consiglio Comunale!

Dopo la campagna elettorale finita nelle aule giudiziarie, dopo l’ipocrisia del primo consiglio comunale, dopo gli arresti, e poi le indagini a carico dell’assessore al bilancio, l’ulteriore “atto osceno” è l’incompatibilità della consigliera Francesca Sicoli, definita dal sindaco come “la nuvoletta che può minacciare il Consiglio”.

Non so se stesse scherzando Mario Pizzino, ma dopo l’uragano che lo ha colpito, finito anche nei TG nazionali, se è uno scherzo è di cattivo gusto ed anche in fondo un po’ masochistico! .

La mancanza di rispetto che oggi in questa assise io con forza denuncio, state attenti, non riguarda affatto Francesca Sicoli che poteva, può e potrà sempre camminare a testa alta portando con sé il valore indiscusso della sua onestà e della sensibilità che ha donato a questo Consiglio Comunale.

La mancanza di rispetto non rende Francesca una vostra vittima, perché vi garantisco che non siete riusciti a colpirla minimamente e nemmeno a scalfirla.

La vostra gravissima mancanza di rispetto ha altre vittime:

innanzitutto la legge di cui avete fatto un uso strumentale, cercando di piegarla al raggiungimento di un risultato ben diverso da quello per cui quelle norme sono state concepite, perché le norme sull’incompatibilità tendono ad eliminare i conflitti di interesse, in questo caso inesistenti, e non autorizzano ad eliminare gli avversari politici.

Poi la mancanza di rispetto riguarda questa Assise, il Consiglio Comunale, e quindi i cittadini di Amantea tutti che in questo consiglio sono rappresentati da coloro che hanno scelto attraverso il voto democratico.

E Francesca Sicoli è stata scelta e voluta, direi fortemente voluta, in questo consiglio, anzi è stata una dei consiglieri più votati, anche più di quasi tutti voi, e di tutti i consiglieri della scorsa consiliatura, lei che il voto non lo ha nemmeno chiesto, e in un sistema della politica amanteana che tradizionalmente il voto lo chiede casa per casa, e lo ritiene così importante che parametra gli incarichi sul numero dei voti ricevuti ( che barbarie!), e a volte arriva addirittura a offrire degli scambi, fino al punto di scambiare anche la stessa dignità pur di conquistare la poltrona.

Infine la mancanza di rispetto verso i principi della buona amministrazione che avrebbero visto un sindaco avveduto, obiettivo, lungimirante fare di fronte alla questione l’unica cosa possibile: rinunciare all’azione promossa dalla giunta Sabatino che, con metodi di intimidazione non riuscita, aveva spostato un contrasto politico nella aule giudiziarie, pesando da un lato sul lavoro già sovraccarico dei giudici, e dall’altro sulle tasche dei cittadini impegnando soldi pubblici, 1759 euro solo per iniziare la lite, per difendere non il Comune ma se stessa e il padre-ragioniere pensionato ma ancora in servizio presso l’Ente. Tanto è vero che nella causa promossa la Sabatino chiede un risarcimento di 260.000 euro di cui 250.000 per sé e l’amministrazione e solo 10.000 per il Comune. I rilievi politici che si mossero allora, poi trasformati in danno d’immagine, erano peraltro fondatissimi, e nella scorsa consiliatura li ho sentiti muovere da molti di voi, tra cui il segretario del Partito democratico che oggi siede tra i banchi della maggioranza,e dalla consigliera Veltri che sedeva allora, giustamente critica, tra i banchi della minoranza.

Ma si sa ad Amantea spira nella politica, la vostra politica, un vento strano che mischia le carte e le foglie, e finisce che chi era da una parte si trovi dall’altra molto facilmente, e i consiglieri ed i simboli si mischiano nel consociativismo più bieco e miserevole!

Ed eccoci qua, nella delibera di incompatibilità, che perdonami – Francesca- ha altre vittime che non sei tu- cara la mia Sicoli-, perché non riesco a vederti se non molto, ma molto lontana da tutto questo, e mi appari davvero profondamente incompatibile anche solo con gli effetti irrispettosi di questa vicenda.

Io sono orgogliosa di averti al mio fianco per il coraggio e la coerenza sempre dimostrata con garbo e rispetto, anche quel giorno in cui poi saresti diventata incompatibile, con l’assurdo gigantesco che io che in qualche modo ti ho “guidata”, rimarrei invece compatibile.

Per me e per tanti cittadini, qualunque cosa accadrà oggi rimarrai una piccola eroina di una politica che ad Amantea ha avuto la forza e il coraggio della verità e della denuncia , che vuole costruire e mai distruggere, e questa altra esperienza renderà te e tutti i cittadini amanteani onesti e coraggiosi ancora più forti e capaci di costruire nel tempo una politica di cui saremo orgogliosi ed una Amantea migliore.

Non sarà facile, e forse non ci saremo io e te , ma questo è quello che accadrà!

Francesca Menichino

Redazione TirrenoNews

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