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Il mistero della scuola media G Mameli

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Amantea sembra distratta dalla vicenda del mare che a taluni sembra bellissimo, mentre tal’altri sono più critici e pensano ai fosfati ed altro che in esso sversiamo quotidianamente. Un mistero.

 

E gli amanteani sono anche distratti dalla domanda cruciale se la puzza di fogna che si avverte in varie parti della città sia il segno del cattivo funzionamento della rete fognante o la evidenza della immissione illecita di fogna nella rete idrica delle acque bianche. Un mistero

Ed ancora distratti dalla domanda se le buche nelle strade siano una colpa della giunta Sabatino o se siano una colpa della giunta Tonnara od addirittura di quella precedente. Un mistero.

E non basta.

C’è chi si domanda, poi, perché la scuola elementare di via Baldacchini, nata negli anni sessanta, sia utilizzabile, mentre la scuola media di Via Aspromonte sia inagibile quasi tutta, ma, stranamente , non lo siano né la palestra, né l’auditorium.

Di chi sono i meriti e di chi sono i demeriti e le responsabilità?

Ma andiamo oltre.

L’unica domanda profonda ci sembra sia quella che si pongono i genitori degli studenti della Mameli: dove devono studiare in sicurezza i nostri figli ?

Ed ancora : quale è la soluzione più opportuna ed immediata?

Un mistero.

La soluzione di utilizzare gli spazi del Campus secondo molti genitori è infelice perché si tratta di spazi insufficienti ed inidonei.

Qualcuno vorrebbe, infatti, si prendessero in fitto altri locali.

Qualcuno parla dell’ex albergo Socievole, qualcun’ altro dell’ex albergo Cuore, altri, infine, dell’ex Industriale e dell’ex Liceo.

Qualcuno ha proposto di conservare il vecchio stabile e di realizzare il nuovo in strutture lignee, realizzazione che avrebbe il pregio di poter avvenire in tempi molto rapidi.

La commissaria Anna Aurora Colosimo aveva individuato l’ex stabile dell’Ufficio del Giudice di pace, ovviamente ristrutturato e per la ristrutturazione aveva ottenuto, anche, il necessario finanziamento dalla regione.

Sempre la stessa Commissaria aveva, però, anche dato incarico per la redazione di un nuovo progetto che in questi giorni è stato finanziato per circa 6 milioni di euro.

Una cifra altissima e perfino fortemente contestata da chi pensava e pensa non alla demolizione ed alla ricostruzione ma alla stabilizzazione del vecchio manufatto con tecniche e metodologie innovative e con spese nettamente inferiori.

La maggiore preoccupazione è, comunque, quella legata ai tempi di realizzazione della nuova scuola.

Si parla di 5 anni!

Un tempo lunghissimo ed inaccettabile per chi è costretto in locali insufficienti ed inidonei.

Ma tanti si stanno chiedendo se davvero, come sembrerebbe, si stia accettando il maxi finanziamento ma a condizione di perdere quello minore e relativo all’adeguamento dello stabile dell’ex ufficio del giudice di pace

Si sente dire che il tutto sia stata una sorpresa, ma noi sappiamo che non è così.

Sappiamo che il direttore generale ha detto sin dall’inizio “ O l’uno o l’altro ma non tutti e due”.

Ed allora i genitori non ci stanno e da domani si attiveranno.

Già domani è un altro giorno!

Redazione TirrenoNews

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