Bella domanda. Già! Ma quale è la differenza tra dissesto e pre-dissesto?
Intanto registriamo che si tratta , comunque, di un momento difficile per le casse del comune e, quindi, del comune medesimo e dei suoi cittadini.
Sotto il profilo tecnico giuridico:
Il predissesto si ha quando il deficit è in qualche modo recuperabile con un piano di sacrifici che la Corte dei conti approva e quindi si può accedere alla "procedura di riequilibrio finanziario pluriennale", il pre dissesto.
Il dissesto, invece, si ha quando "l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili" o se i creditori vantano crediti cui non si può far fronte con mutui o entrate proprie.
Su 84 Comuni in crisi finanziaria, infatti, ben oltre la metà (60,7%) si concentra in due Regioni, Calabria (25 enti) e Campania (24 enti, di cui 16 nella sola provincia di Caserta).
Ancora più significativa in termini numerici è la questione degli enti che hanno aderito alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
Al 28 giugno 2016, risultano infatti in pre-dissesto 146 enti locali, di cui 10 Province.
Anche nel caso del pre-dissesto, gli enti che hanno fatto ricorso alla procedura sono concentrati prevalentemente nelle regioni meridionali, con picchi in Calabria (29), Sicilia (25) e Campania (18).
Ma il Settentrione non ne è certo immune: le regioni interessate da casi di pre-dissesto sono infatti 15, a fronte delle 11 in cui sono localizzati gli enti dissestati
Insomma l’Italia è sempre più il “ paese dei comuni falliti”
Ma perché lo scenario politico amministrativo dei Comuni italiani è così drammatico?
Semplice. La colpa è di due parametri .Bilanci sono gonfiati da crediti di dubbia esigibilità e tagli alle entrate.
Si è vero che lo Stato ha dato sempre meno ai comuni in termini di trasferimenti ma è vero che siamo sempre in presenza di cattive gestioni finanziarie
Per anni il debito è stato la grande leva che ha permesso ai sindaci di poter disporre di notevoli entrate aggiuntive per finanziare, tra l'altro, propagande elettorali e clientelismi.
Disponibilità di cassa – priva di reali coperture - che ha consentito di presentare ai propri elettori, di volta in volta, bilanci allegri e immaginifici, lasciando in eredità alle amministrazioni successive l'onere di dover far fronte ai deficit che man mano si accumulavano.
Ma la colpa non è soltanto dei sindaci .
NO!. Che cosa hanno fatto revisori dei conti, la Corte dei conti, le prefetture, il ministro dell'Economia ed ministro dell'Interno che avrebbero dovuto controllare?
Poco o niente. Anzi spesso hanno fatto funta di non vedere.
Ma poi la svolta.
Dal 2015 il ministero dell'Economia, che fino a quel momento aveva tollerato il fenomeno, ha deciso, anche su pressione dell'Unione Europea, di porre fine al sistema dei falsi in bilancio legalizzati e ha imposto ai Comuni un'operazione di ripulitura dei conti.
Il nuovo regime ha introdotto in particolare il principio della "competenza finanziaria potenziata o a scadenza", un istituto molto simile al bilancio di cassa, che obbliga l'ente a spendere solo quei soldi che hanno effettivamente incassato.
Se riscuote contanti, può spenderli. Se vanta crediti, no.
I crediti non esigibili vengono sterilizzati in un fondo svalutazione crediti e ora l'equilibrio di bilancio è dato dal pareggio tra tutte le entrate reali e tutte le spese..
Una colpa diffusa, allora?
Certo ma a pagare sono sempre e soltanto i cittadini
Anche quelli ancora non nati, perché i mutui relativi alle spesa passate sono stati trasferiti alle future generazioni.
Ed ora?
Ora forse le procure della Corte dei Conti e del Tribunale potrebbero anche iniziare procedimenti a carico di chi ha dichiarato scientemente il falso.
Ma forse resta almeno da capire e far capire agli elettori chi sono stati i responsabili dei momenti molto difficili che stanno per arrivare.
Tasse altissime e servizi sempre minori sono dietro l’angolo.
Che almeno chi ha ridotto Amantea sul lastrico se ne stia a casa a fare la calza od a giocare a carte e non vada a fare ulteriori danni ed a nascondere gli imbrogli precedentemente fatti!