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Il comune di Amantea ha debiti dappertutto.

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Tutti lo sanno ma nessuno ci crede. Forse per scaramanzia!

Tutti, cioè, sanno che il nostro comune è oberato di debiti.

 

Quello che non si riesce a sapere è la loro entità.

Ma forse non lo si vuole sapere.

Di certo esistono, di certo vengono dal passato e sembra che non vi siano responsabili.

Già! E poi a che serve cercare uno o più responsabili?

Mica questi responsabili saranno mai chiamati a rimborsare i debiti.

 

Per scienza contabile e politica nessuno ha mai pagato i debiti fatti in nome e per conto del comune.

Esiste, cioè, il principio della incertezza ed indeterminatezza del debito e quello della irresponsabilità personale. Tutt’al più si potrà dire che la responsabilità sarà della intera amministrazione. Il che, tutto sommato, è vero ove si consideri che comunque anche la minoranza avrebbe potuto e dovuto contestare e denunciare questi debiti che poi saranno pagati dai cittadini.

 

Già! La certezza assoluta è che qualcuno questi debiti li dovrà pagare e sono i cittadini. Ma non solo quelli attuali. No! Anche quelli futuri, cioè anche quelli ancora non nati. I nostri incolpevoli figli e nipoti.

 

Quali debiti?

Ecco l’ultimo è quello che emerge dal debito intimato dalla Commissione europea che ha disposto che la Calabria deve pagare per le seguenti 43 discariche illegali: Amantea, Belmonte Calabro (2), Caloveto, Campana, Colosimi, Falconara Albanese, Firmo, Laino Castello, Longobardi, Maierà, Malito, Mendicino, Mormanno, Pietrapaola (2), Sangineto, Maida, Tortora, Verbicaro, Villapiana, Umbriatico, Badolato, Davoli, Gizzeria, Isca sullo Jonio, Magisano, Martirano, Martirano Lombardo, Petronà, San Floro, Sellia, Soveria Simeri (2), Taverna, Reggio Calabria, Acquaro, Gerocarne, Jappolo, Pizzo Calabro, Ricardi, Sana Calogero e Sorianello.

 

Il ministro dell'Ambiente Galletti davanti alle commissioni congiunte Politiche Ue e Ambiente ha detto : «Le somme delle sanzioni pagate dallo Stato Italiano sono oggetto del diritto di rivalsa da parte del Mef nei confronti delle Regioni, secondo gli importi a ciascuno spettanti computando le discariche di pertinenza secondo quanto disposto dall'art. 43, legge 234 del 2012».

Infatti, il comma 10 del citato articolo stabilisce che “ Lo Stato ha altresì diritto, con le modalità e secondo le procedure stabilite nel presente articolo, di rivalersi sulle regioni, sulle province autonome, sugli enti territoriali, sugli altri enti pubblici e sui soggetti equiparati, i quali si siano resi responsabili di violazioni delle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, n. 848, e dei relativi Protocolli addizionali, degli oneri finanziari sostenuti per dare esecuzione alle sentenze di condanna rese dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato in conseguenza delle suddette violazioni”.

Il Ministero anticipa, dunque, ma Regioni e Comuni devono rimborsarlo. E sugli 80 milioni di euro totali, alla Calabria tocca restituire al Mef oltre 16 milioni di euro (16.281.404,10).

Ed infatti lo scorso primo aprile dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato è partita una comunicazione indirizzata sia alla Cittadella regionale che alle sedi delle 40 amministrazioni comunali coinvolte nelle sanzioni.

Ai fini del recupero «degli importi anticipati dallo Stato si invita codesta Regione, quale responsabile in solido con i Comuni in indirizzo, (...) a voler concordare con gli Enti locali le modalità attraverso le quali provvedere al suddetto reintegro che, in base alla normativa vigente, può avvenire anche mediante compensazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, con altri trasferimenti dovuti dallo Stato».

Tradotto: mettetevi d'accordo e mandateci i soldi, altrimenti tratterremo i fondi statali che vi spetterebbero. E fatelo in fretta: «Trascorsi 90 giorni dalla ricezione della presente, se non ci saranno indicazioni sulle modalità di reintegro, si procederà al recupero delle risorse in questione a carico dei singoli Enti interessati ai sensi della normativa vigente».

L’importo dovuto dal comune di Amantea è pari a 388. 233,50 euro.

E sarà difficile, per non dire impossibile che sia pagato dalla regione.

Vedremo se il comune metterà questo debito nel bilancio preventivo del 2016.

Vi faremo sapere.

Ultima modifica il Giovedì, 14 Aprile 2016 16:47
Redazione TirrenoNews

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